A volte, semplicemente, si perde il senso di quanto viene detto. Se tutti ricordano che fra ser Alliser Thorne e Jon c'è un odio profondo, forse non tutti ricordano da dove quest'odio ha avuto origine, o non ne hanno capito la ragione. Quando finalmente Jon accetta il suo posto nel Guardiani della notte decide di aiutare nell'addestramento i futuri confratelli. Thorne, che vuole sfogare su tutti la sua frustrazione, prova a deriderlo ma la cosa gli si ritorce contro: “«Troverai più facile insegnare a un lupo a fare le capriole che addestrare questi buoi.»
«Accetto la scommessa, ser Alliser» ribatté Jon. «Mi piacerebbe proprio vedere Spettro fare le capriole»” (77). Quale scommessa? Se Jon deve sia insegnare la scherma alle altre reclute che a far fare le capriole a Spettro gli basterebbe insegnare un paio di cose ai ragazzi e non fare nulla con Spettro per far avverare le parole di Thorne. In inglese però la frase suona davvero come una scommessa, visto che ser Alliser afferma che lui farebbe meno fatica ad addestrare un lupo di quanta ne potrebbe fare Jon ad addestrare gli altri ragazzi (78).
Nemmeno troppe pagine dopo c'è un'altra modifica incomprensibile e ingiustificabile. Ned vorrebbe fare giustizia per il mancato omicidio di suo figlio Bran e pensa di usare l'arma dell'assassino come prova. Ditocorto però lo blocca spiegandogli che Tyrion negherebbe ogni accusa affermando di aver perso la daga. “«E con quella sua testa matta, chi oserà dubitarne?»” conclude (79). Ma nessuno, in nessun altro punto della saga, ha mai pensato che Tyrion potesse avere una testa matta, e non si vede come la sua personalità potrebbe essere una prova della sua innocenza. Il problema, quello vero, è che Ned non ha le prove che il colpevole sia proprio Tyrion, ed è la mancanza di prove, nello specifico di testimoni, quello che fa notare Ditocorto. Non essendoci testimoni, nessuno può provare che Tyrion sia un bugiardo (80), altro che testa matta!
Una caratteristica della traduzione italiana è quella di essere più sanguigna. Mentre noi leggiamo che Ned ha “decapitato” (81) ser Arthur Dayne in combattimento Martin si era limitato a una più semplice uccisione con il verbo “slain” (82).
In compenso Martin è sempre più diretto e personale di quanto non sia Altieri, e fa ammettere ai personaggi le proprie responsabilità e i propri coinvolgimenti in ciò che fanno. Quando Jaime Lannister butta Bran giù dalla torre non dice “«Amore, amore» […] «Quali atti si compiono in tuo nome…»” (83) ma “The things I do for love” (84), le cose che io faccio per amore, sottolineando il suo coinvolgimento diretto e facendo anche nascere il sospetto che abbia fatto altre cose innominabili per amore.
Un po' quello che era avvenuto alcuni capitoli prima, quando Viserys aveva venduto sua sorella Daenerys a kahl Drogo nella speranza di riconquistare il trono che era stato di suo padre. In quel caso non le aveva detto che “Se il suo intero khalasar vorrà fotterti, tu ti farai fottere, dolce sorella” (85), ma che “I’d let his whole khalasar fuck you if need bee, sweet sister” (86) sottolineando come la volontà di lei non contasse nulla perché ogni autorità spettava a lui.
La cosa si ripete anche altrove, e in una scena è particolarmente grave. Ripensando alla sua perduta Lyanna Robert è ancora pieno di furore nei confronti di Rhaegar Targaryen, l'uomo che l'avrebbe rapita e stuprata ripetutamente. Odia i Targaryen e non esita a dichiarare “«Li ucciderò Stark, tutti. Scompariranno dalla faccia della terra come i loro draghi e io piscerò sulle loro tombe»” (87). In realtà nella sua furia Robert è molto più personale e diretto contro i membri della precedente dinastia regnante quando afferma “I will kill every Targaryen I can get my hands on, until they are as dead as their dragons, and then I will piss on their graves” (88). Lui vuole uccidere tutti i Targaryen su cui è in grado di mettere le mani, specificando chiaramente il cognome. Non è solo il desiderio di donare stabilità al suo trono, che potrebbe essere contestato dall'antica dinastia, ma più chiaramente un odio personale nei confronti di Rhaegar e di tutta la sua famiglia. Con un sentimento ancora così forte è normale che Ned preferisca mantenere il segreto sulle vere origini di Jon Snow, mai spiegate chiaramente da Martin ma comunque evidenti grazie all'altissimo numero di indizi presenti nei romanzi. Jon è figlio dell'amore fra Rhaegar e Lyanna, ma se Robert venisse a conoscere la verità vedrebbe nel ragazzo non il figlio della donna che amava ma quello dell'uomo che glie l'aveva portata via e lo farebbe uccidere. Ned mente per proteggere Jon, e tradurre le parole forti di Robert con altre più tenui fa perdere il senso di pericolo che ancora circonda la verità. Una verità che Altieri sembra aver fatto del suo meglio per tenere nascosta, visto che quando Ned pensa al ritrovamento dei meta-lupi gli mette nella mente un “suo figlio Jon Snow” (89) che non ha corrispondenti nella versione originale, dove compare un semplice “Jon” (90).
Una modifica apparentemente banale, che cambia però il senso di tutta una storia. La frase di Eddard è presa da un flusso di coscienza, una di quelle cose che il personaggio pensa solo per sé, senza sognarsi minimamente di dirla ad alta voce. In casi come questi è impossibile mentire a meno di incorrere nell'autosuggestione. I lettori italiani potrebbero erroneamente essere indotti a credere che Ned è davvero il padre di Jon a causa di un'arbitraria aggiunta del traduttore. E questa non è l'unica grave aggiunta che è possibile trovare in questa saga.
16 commenti
Aggiungi un commentoComplimenti, articolo molto interessante e dettagliato! Un'attenta dimostrazione di come una brutta traduzione può non solo rovinare l'esperienza di lettura ma anche indurre il lettore in errore riguardo allo svolgimento della trama, alle intenzioni dei personaggi ecc. Un unico consiglio: forse sarebbe stato meglio raggruppare gli esempi in base a delle categorie (errori lessicali, sintattici ecc.) in modo da rendere più agevole la lettura ed evitare l'effetto "flusso di coscienza"
Vorrei fare alcune considerazioni, a difesa del traduttore in quanto figura professionale.
Non mi dilungo su Altieri in quanto tale: non apprezzo certe scelte, ne apprezzo altre, non so quanto tempo gli sia stato concesso per la traduzione, né come l'abbia speso, né quanto sia stato pagato.
Però, ricordiamoci, che molti, molti degli errori di traduzione (quelli che possono essere chiamati tali, e non le scelte di traduzione che sono arbitrarie e quindi, naturalmente, discutibili, ma non sono oggetto di una scienza assoluta, figuriamoci dei facili umori delle masse) derivano dalle scelte di mercato delle case editrici.
In generale, più è grande la casa editrice, minore sarà il rispetto delle figure dell'autore e del traduttore (rispetto e giusta retribuzione, perché si deve anche campare in questo mondo) questo perché "il tempo è denaro".
Se il messaggio è "Altieri fa schifo" (questo sembra essere lo slogan di molti fan) perdiamo il nocciolo del discorso, che invece è "la Mondadori, come le altre, non si preoccupa della bontà delle traduzioni e non assume correttori di bozze, oppure preme affinché la traduzione venga fatta in fretta, senza la dovuta attenzione ai dettagli, obbligando i traduttori a ritmi di lavoro tali per cui anche i passaggi più banali a volte rischiano di essere interpretati malamente".
Altrimenti è come quando, a seguito dei tagli alla sanità, ce la prendiamo con gli infermieri, costretti a fare doppi turni e lavorare con metà delle risorse.
complimenti per l'articolo, era ora che qualcuno si facesse sentire! Non sono fan del trono di spade, ma vedo errori e peggio ancora sciatterie di traduzione un po' dappertutto, e specialmente in libri di case editrici che potrebbero permettersi di fare molto meglio. Può darsi che i traduttori lavorino male perché sono di fretta e sottopagati, ma a volte ci si imbatte in frasi che basterebbe poco per renderle leggibili, prima ancora che fluenti. Non mi piace pensare male, ma a causa di un'esperienza che ho avuto ho quasi il sospetto che a volte si proponga come traduttore chi non ha affatto le competenze per esserlo (non è il caso di Altieri, credo, ma in generale, forse...).
Grazie. A questo punto io sospetto che per anni la maggior parte degli editori ci abbiano proposto traduzioni infedeli perché tanto non c'era nessuno che controllava il loro operato. Minore conoscenza dell'inglese da parte dei lettori, minore facilità o propensione a comprare anche il testo originale e a fare un controllo, e anche nel caso in cui qualcuno se ne fosse accorto alla fine sarebbe rimasta solo quella persona a sapere della traduzione errata.
Ora, con internet, se qualcuno nota qualcosa lo può comunicare all'istante a un bel po' di gente, e quindi problemi come questo saltano fuori. Io ho controllato la traduzione della saga di Martin sia perché ora sono in grado di farlo, cosa che quindici anni fa invece mi era impossibile perché non conoscevo l'inglese, sia perché l'ho vista molto criticata su internet e ho deciso di rendermi conto di persona della situazione.
Con Martin so che molti lettori, ben prima del mio articolo, hanno scritto alla casa editrice chiedendo una revisione della traduzione. Alcuni errori sono stati eliminati nei mesi successivi alla pubblicazione di quest'articolo, non tutti.
Articolo molto interessante, grazie mille.
Aggiungo due errori madornali, tratti dal racconto che fa Meera riguardo alla partecipazione di Howland al torneo di Harrennhal.
1. Howland arriva al torneo, e viene preso a calci da tre scudieri. In ITALIANO è:
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