Tutti coloro che si sono soffermati allo stand F55 di Dillinger Comics del Cartoomics 2013, hanno avuto l'occasione di toccare con mano i primi e unici esemplari dei pupazzi delle storiche trasmissioni di Mediaset degli anni '80, basati sul nuovo restyling. La realizzatrice, Nadia dello studio artigianale di Graphic Planets, raggiungibile all'indirizzo www.graphicplanet.it, ci ha spiegato cortesemente come ha svolto il suo contributo nel progetto.
“Sono semplici Peluches alti 25 cm e sono pezzi unici… Non sono burattini come i loro predecessori e non hanno nessun meccanismo segreto. Per realizzare i tre pupazzi ho improvvisato un po' sul modello (Vanessa mi ha fornito le bozze dei personaggi e mi ha seguito durante tutta la lavorazione) e ho usato diversi materiali perché ognuno di loro aveva caratteristiche diverse e presentavano 3 tipi di pelliccia differenti. Per Uan come è ovvio ho usato un tipo di peluche abbastanza lungo e folto. Per Four un tipo di pelo rasato e infine per Five ho utilizzato il pile antipilling con il quale realizzo la maggior parte delle mie crezioni. L'unico problema incontrato è stato mantenere le giuste proporzioni delle varie parti che li compongono.”
Il suo segreto? Semplicemente passione ed esercizio, come ci ammette lei stessa.
“Ho sempre amato fare lavoretti a mano fin da quando ero piccola e siccome mia madre si dilettava a cucire avevo sempre a disposizione pezzi di stoffa e altri materiali da poter utilizzare per creare piccoli animaletti e vestitini per le mie bambole. Ho ripreso questa mia passione entrando nel fantastico mondo delle fiere! Io e il mio ragazzo lavoriamo insieme e ci occupiamo principalmente di stampe su magliette… preferibilmente genere manga e anime. Visto che sono portata ho iniziato anche a produrre dei piccoli pupazzi rudimentali che hanno niente a che vedere con quelli che faccio adesso… E pian piano sono migliorata, ma ci sono voluti parecchi anni. Diciamo che la mia dote principale è riuscire ad intuire dove collocare le cuciture per ricreare forme più o meno complesse. Difficilmente sbaglio o prendo spunto su modelli disponibili online e quando lo faccio trovo sempre il modo di modificarli secondo le mie esigenze.”
E invece come erano fatti i pupazzi originali usati nel programma degli anni '80?
Alessandra Guetta, una delle animatrici dello show, ci svela alcuni segreti del “dietro le quinte”.
Ciao Alessandra, ci fa piacere della tua dispobilità a una chiacchierata su quello che fu Bim Bum Bam nel suo periodo d'oro. Non perdiamo tempo e passiamo subito alle curiosità.
Iniziamo su come era costruito il pupazzo. La prima apparizione di Uan è del 1983, per poi essere un caposaldo nel programma fino al 1999. Insieme a lui seguirono anche altri pupazzi, Ambrogio e Four. Puoi parlarci di come erano costruiti questi personaggi? Quali materiali si utilizzavano, e come erano assemblati?
Si trattava di sculture di gommapiuma, materiale la cui lavorazione è piuttosto lunga e complessa, a volte ricoperte di peluche. Testa, tronco, collo e braccia venivano scolpite separatamente per poi essere assemblate mediante fili a trazione interna per assicurare una maggiore mobilità. Per le mani invece, in modo da permettere che fossero "prensili", si realizzava un semplice paio di guanti.
Con quali sistemi erano animati i pupazzi, e quali erano i preparativi da svolgere prima della messa in onda? E quali problemi dovevate risolvere?
Uan (così come Ambrogio e Four) venivano mossi da sotto: un animatore si occupava della testa e l'altro delle mani, e per dare l'impressione che si trattasse di una persona sola si utilizzava un monitor speculare che garantiva il coordinamento tra i movimenti. Five invece era animato su nero, una tecnica, questa, più problematica poiché gli animatori, completamente rivestiti di velluto nero, si trovavano dietro il pupazzo e dovevano risultare invisibili agli occhi del pubblico.
Prima di ogni messa in onda si faceva, sempre che ce ne fosse il tempo, una prova di coordinamento tra voce, azioni e stacchi delle camere, in modo da poter essere pronti per l'inquadratura successiva e dare un maggior realismo ai movimenti.
Il problema da risolvere è purtroppo sempre stato lo stesso: le teste degli animatori. Per problemi di budget, le scenografie erano ad altezza d'uomo e quindi gli animatori dovevano scomparire sotto un bancone. Di conseguenza, vista la posizione, i movimenti erano molto limitati. Giusto per fare un esempio i Muppets riescono a spostarsi o a girare su se stessi solo perché le loro scenografie (e tutto il resto) sono sollevate da terra e gli animatori lavorano in piedi.
Permettici una domanda personale: qual'era il tuo ruolo nella produzione, e quale rapporto avevi con questo lavoro? Una mansione come molte altre, o ti ha insegnato qualcosa?
A dire il vero non facevo parte della produzione, ma di Gruppo 80. Gruppo 80 si occupava di tutto quello che riguardava il pupazzo di turno: partendo dall'ideazione, alla sua costruzione compreso tutto quello che doveva indossare. Ogni animatore doveva essere in grado di scolpire, cucire, assemblare, costruire scenografie o partecipare alle registrazioni e, anche se ciascuno aveva la sua specialità, tutti dovevano essere in grado di far tutto. Non si trattava di una mansione come tante altre perché richiedeva elasticità, buone capacità manuali e comprendeva molte competenze diverse. Per quel mi riguarda, mi trovavo come un topo nel formaggio: poter lavorare con le mani e costruire è qualcosa di cui ancora adesso non riesco a fare a meno.
Rispetto ai conduttori e alle altre figure professionali, come era organizzato il lavoro di voi animatori? Quali tipi di scadenze avevate?
Ciascuno si alternava tra studio di registrazione e laboratorio a seconda delle varie esigenze. Se in un determinato periodo c'erano molte produzioni in corso poteva capitare che tutti fossero impegnati in studio, in un altro tutti in laboratorio. Non era Gruppo 80 a stabilire le scadenze, ma doveva rispettarle ed essere pronto per le varie convocazioni.
Come ha influenzato il progresso tecnologico il vostro lavoro? Nel corso degli anni ci sono state innovazioni che hanno cambiato il vostro modo di lavorare?
Quello dell'animatore è ancora un lavoro completamente artigianale, non esiste una produzione di serie ma di pezzi (quasi) unici. Anche da un punto di vista economico, la realizzazione manuale è quella meno dispendiosa. Altra cosa è la computer grafica, ma si tratta di qualcosa di completamente diverso.
Col tempo la TV per ragazzi è cambiata molto, e Bim Bum Bam è passato da uno show ricco di schetch ad un contenitore di cartoni e intermezzi pubblicitari. Puoi parlarci di come questi cambiamenti abbiano influenzato l'organizzazione del vostro lavoro? E come la Mediaset ha disposto delle risorse che col tempo non erano più necessarie alla creazione del programma?
Fino a qualche anno fa, la Legge impediva che i programmi destinati ai bambini fossero interrotti dalla pubblicità. Per fare un esempio pratico, durante un cartone non potevano andare in onda gli spot. Produzioni come Bim Bum Bam o Ciao Ciao erano nate come contenitori che, inserendo degli stacchi tra un cartone e l'altro, consentivano alle TV commerciali di aggirare queste norme. Quando le leggi sono diventate più elastiche, è venuta meno l'unica ragione per cui erano nate. Inoltre i pupazzi, da un punto di vista economico, non erano particolarmente "convenienti", visto che per ciascuno di essi c'era il lavoro (e il costo) di almeno 3 persone. Col passare del tempo, anche il ruolo di Uan è passato da quello di protagonista a quello di mero testimonial di un prodotto, così alla fine è rimasto disoccupato. Gli animatori, inoltre, non avevano un rapporto diretto con Mediaset e quindi per l'azienda non esisteva il problema di una loro ricollocazione.
Sappiamo che una copia originale dei pupazzi è stata donata alla Scuola di Arte Drammatica "Paolo Grassi" di Milano nell'anno 2001, tuttavia nel 2005 vennero rubati e ancora oggi non si sa quale fine abbiano fatto! Ma chissà se invece siano davvero andati a Cartoonia per fare ritorno dopo anni si assenza… Tu quali ragioni pensi ci siano dietro al furto?
A dire il vero non mi sono mai posta il problema, ma forse il colpevole è qualche ex bambino che desiderava vedere finalmente le gambe di Uan.
Con questo, finiamo la nostra intervista. Grazie di tutto, Alessandra!
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