Il piccolo Pierre, a cui il titolo dell'opera firmata Mastantuono-Intini fa riferimento, sarebbe un bambino perfettamente normale se avesse, come tutti i suoi coetanei, un angelo custode. Ma Pierre ha Pilar, un diavoletto, con tanto di giubbotto di pelle, ciuffo ribelle e nome da donna. Quanto più Pierre è tranquillo e introverso, tanto più Pilar è irrequieto e chiassoso. I due si trovano invischiati in un'avventura che li porterà per mare insieme all'intrepido Capitano Morgan, sulle tracce di un pericoloso trafficante di frutta sovradimensionata.
Il libro a fumetti, edito da Tunué nella collana Tipitondi, è firmato Corrado Mastantuono e Stefano Intini, coppia di autori Disney. Il piccolo Pierre è impreziosito da una serie di illustrazioni omaggio di altri artisti che raffigurano Pierre e Pilar e da un'introduzione firmata dagli stessi autori dal tono semiserio, in cui si parla di Pierre come se si stesse parlando del Mickey Mouse di Walt Disney. Nel volume anche gli studi dei personaggi principali della vicenda, che inizialmente sarebbero dovuti essere animali antropomorfi come nella tradizione disneyana. Qualcosa dello stile Disney resta nel character design e nelle ambientazioni, dal tratto sempre curato e ricco di inventiva. La linea chiara dei disegni di Intini ben si sposa con la colorazione del fumetto.
Il pregio de Il piccolo Pierre è quello di lasciar intuire un mondo messo a punto in ogni dettaglio, una quotidianità fatta di padri super impegnati nel lavoro e tate chiamate Ingrid. Viene voglia di leggere altre storie che abbiano per protagonisti Pierre e Pilar e perché no conoscere meglio i personaggi che in questa avventura sono rimasti sullo sfondo. Questa curiosità è alimentata dalle storie brevi, lunghe una tavola, raccolte al termine della storia vera e propria, in cui Mastantuono e Intini hanno lasciato libero sfogo alla fantasia. Allo stesso tempo però la prima delle "storie disordinate" non convince del tutto: perplime la scelta di allontanarsi da un'ambientazione che è tanto curata da non dover essere accantonata come semplice sfondo, ma che si vorrebbe veder diventare parte viva della vicenda. Pierre è un bambino introverso e non sappiamo cosa sia accaduto a sua madre: fino alla fine resta il dubbio che Pilar sia effettivamente un frutto della sua immaginazione scatenato dalla solitudine e dal bullismo di cui Pierre di tanto in tanto è vittima a scuola, a cui tuttavia sembra non dar peso.
Il piccolo Pierre resta una scoperta piacevole e ci auguriamo quindi di poter leggere presto altre storie che ci facciano conoscere meglio Pierre e Pilar, una lettura adatta a tutte le età.
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