Chi segue i film sui supereroi lo sa. Uno dei primi veri successi del genere, il film che fece comprendere ai produttori che i supereroi Marvel potevano essere realizzati in modo credibile è stato nel 2000 X-Men, diretto da Bryan Singer (Jack il cacciatore di Giganti).
All'epoca Spider-Man di Sam Raimi era ancora in gestazione e il film sulla squadra di mutanti apparve come un faro luminoso per gli appassionati, dopo anni di deludenti produzioni low budget.
Se il film è riuscito nell'intento di costituire una pietra miliare del genere è grazie non solo alla regia di Bryan Singer, ma anche a ottimi effetti speciali, un ottimo casting e un'azzeccata caratterizzazione dei personaggi.
Ora a distanza di 13 anni, il signor X-Men in persona, lo scrittore inglese Chris Claremont, ci fa sapere di averci messo, se pur non accreditato, lo zampino.
In una intervista a Comic Book Resources l'autore ha rivelato di avere effettivamente avuto un ruolo nella prima trasposizione cinematografica del suo universo narrativo, arrivando a dire con chiarezza che il suo ruolo fu fondamentale nel riuscire a ottenere che la Fox realizzasse il film.
Claremont ha affermato che l'intero progetto rischiò di naufragare nel 1998/99. In quella occasione riuscì a trovare la giusta combinazione di serendipità e karma necessari a scrivere una nota che convinse produttori e regista che il progetto fosse vincente, suggerendogli come approcciarlo.
Claremont ha definito il suo "un contributo di base".
Senza falsa modestia l'autore ha l'orgoglio di guardarsi allo specchio e dirsi: "tutto questo non ci sarebbe se non fosse stato per me".
"Se Fox volesse utilizzare le mie capacità sanno dove sono. Tutto quello che devono fare è chiamarmi. A loro la decisione."
Sfatiamo un equivoco. Claremont non ha inventato gli X-Men. Ci avevano pensato nel 1963 Stan Lee e Jack Kirby. Non ha neanche inventato i Nuovi X-Men, che apparvero per la prima volta in Giant Size X-Men del 1975 per opera di Lein Wein e Dave Cockrum.
Pur tuttavia Chris Claremont è stato l'artefice del grande successo dei mutanti Marvel, tanto da esserne identificato come il loro massimo artefice.
In realtà Claremont iniziò a scrivere le storie dei mutanti dal numero 94 di Uncanny X-Men, coadiuvato da Dave Cockrum, John Byrne, Paul Smith, Jim Lee e tanti altri disegnatori. Un lungo sodalizio con i mutanti che s'interruppe nel 1991 per poi riprendere anni dopo.
A Claremont si devono le fondamente dell'universo mutante Marvel com'è oggi. Già nella trilogia di film prodotta da Singer, che diresse solo i primi due, furono ripresi elementi dalla Saga della Fenice Nera.
Saprete inoltre che il prossimo film sulla squadra mutante, il sequel del prequel, diretto da Singer, è ispirato a un altro importante arco narrativo del periodo Claremont/Byrne: Giorni di un futuro passato. Anche Wolverine L'immortale, che arriverà il 26 luglio 2013 nelle sale, interpretato da Hugh Jackman, è ispirato a un altra importante storia scritta da Claremont, in quel caso su disegni di Frank Miller.
Insomma anche se l'autore non è coinvolto nella lavorazione dei film, l'opera di Claremont è una ricca fonte d'ispirazione per l'universo mutante cinematografico.
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