La Fazi ha inviato in libreria un romanzo molto d’attualità con la recente elezione di Papa Francesco in quanto vengono narrati fatti che possono riguardare la fine del papato e forse del mondo. Il romanzo dal titolo La vigilia della fine (Forever. And Beyond, 2013) e con un lungo sottotitolo “ovvero le confessioni di un uomo di fede e un uomo di mondo e il racconto di cose alle quali non si crederà finchè non si saranno avverate” è dello scrittore indiano Olaf Shom Kirtimukh, uno studioso e uno dei massimi esperti sulla Profezia di Malachia.
Ecco in breve le notizie sulle profezie: convocato a Roma da Innocenzo II, San Malachia, vescovo irlandese vissuto nel XII secolo, ebbe una visione sul futuro della Chiesa e sui pontefici. Nel suo testo gli oltre cento motti in latino descriverebbero i papi a partire da Celestino II (eletto nel 1143). Nell'elenco del monaco, Joseph Ratzinger precede Petrus Romanus (Pietro II, il romano), l'ultimo della serie. Al termine della profezia, il testo in latino descriverebbe uno scenario dove i fedeli "triboleranno" e 'Pietro romano' avrebbe il compito di guidare il suo gregge verso una sorta di giudizio finale, dopo la distruzione di una città dai sette colli, che potrebbe essere Roma.
L’autore si è ispirato a un’antica iscrizione che reintegra una parte del testo di San Malachia e ci narra quanto accade a un prete: Padre Augusto Moretti partendo da uno strano incidente accadutogli quando era un ragazzo fino ai suoi studi ecclesiastici, il suo arrivo a Roma per diventare suo malgrado un prediletto del Papa.
Sarà un fatto inatteso a mutare la sua vita, perchè nello stesso momento in cui un folle deturpa la Pietà del Michelangelo lui sentirà una voce potente che lo indicherà come il Petrus Romanus e sarà lui l’ultimo Papa, prima della fine del mondo.
Un annuncio sconvolgente che lo porterà, dopo un lungo percorso a scoprire una verità assolutamente inaspettata.
La quarta di copertina
1139. Durante una visita a Roma, il vescovo irlandese Malachia di Armagh ha una visione che gli mostra i 113 papi che si succederanno sul trono di Pietro fino alla fine della Chiesa. L’ultimo pontefice sarà quello che Malachia chiama Petrus Romanus. Da questa profezia, tuttora oggetto di studi e controversie all’interno della Chiesa, prende spunto questo straordinario romanzo, fondato su studi archeologici e basi storiografiche. Ambientato in Italia, La vigilia della fine racconta le vicende di Padre Augusto Moretti, dall’adolescenza solitaria a Perugia, segnata da un oscuro incidente, all’arrivo a Roma, dove inizia una brillante carriera ecclesiastica nell’ordine dei gesuiti fino a diventare uno dei sacerdoti prediletti del Papa. Durante una visita a San Pietro, nello stesso istante in cui un folle deturpa la Pietà di Michelangelo, Padre Augusto viene invaso da una voce che gli comunica la profezia destinata a mutare la sua vita: sarà lui il Petrus Romanus, durante il cui pontificato la Chiesa, e forse il mondo, avranno fine. Comincia così per il protagonista un’appassionante ricerca intorno al proprio destino e a quello dell’intera umanità, che lo porterà a incrociare indimenticabili personaggi e diabolici antagonisti fino alla scoperta di una verità sconvolgente.
L’autore:
Olaf Shom Kirtimukh nasce nel 1963 in India, in una famiglia induista aderente ad una scuola riformata dell’induismo anglovedico. Dopo la Laurea in Lettere Inglesi lavora come copywriter pubblicitario presso la Ogilvy&Mather, a New Delhi e a New York. Nel 1990 viene accolto nella Chiesa Cattolica, battezzato con il nome di Olaf. Due anni dopo lascia definitivamente il mondo della pubblicità e si trasferisce a Roma per studiare teologia e storia medievale, presso l’Università Pontificia Urbaniana. È oggi uno dei massimi esperto sulla Profezia di Malachia, a cui ha dedicato oltre 10 anni di studio e ricerche.
Olaf Shom Kirtimukh, La vigilia della fine (Forever. And Beyond, 2013)
Traduzione Nazzareno Mataldi
Fazi Editore, pag. 412, euro 15,00
ISBN 978-88-6411-082-0
1 commenti
Aggiungi un commentoANcora profezie di monaci, indovini e maya.
QUesta è altrettanto fantasiosa e risibile quanto quella dei Maya.
Nella chiesa cattolica è discussa perchè, oltre a tutte le obiezioni di tipo razionale, ci sono dei grossissimi dubbi anche sulla successione papale stessa. In sostanza NON E' certo che la linea di successione del papa attuale sia direttamente collegabile alla "dinastia" che si vuole sia iniziata con Pietro ( altra notizia discutibile). Nel medioevo, in vari periodi, ci sono stati due o più papi contemporaneamente, espressione di varie fazioni sia ecclesiastiche che politiche. La "linea dinastica" attuale è semplicemente quella che ha prevalso sulle altre.
QUindi la storia dei 113 papi non ha NESSUN fondamento.
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