Per realizzare prodotti di qualità in molti, sia addetti ai lavori del mondo editoriale, sia semplici lettori, hanno la convinzione che si debba creare qualcosa di originale, di mai visto prima. Se ci si ferma a riflettere, è qualcosa di praticamente impossibile: sia perché ormai si è scritto di tutto (la scrittura è una forma d’arte che l’uomo ormai porta avanti da secoli), sia perché le tipologie di storie possono essere elencate sulla punta delle dita di un individuo. Osservando semplicemente i miti, ci si accorge di come, pur cambiando cultura e periodo storico, questi sono sempre gli stessi; basti pensare semplicemente al racconto del Diluvio Universale, che viene raccontato decine di volte da popolazioni differenti, dove cambia solamente il nome dei protagonisti o della divinità. L’apparenza può essere differente, ma la sostanza è sempre la stessa.
Allora che cosa rende particolare e affascinante, di qualità, un racconto?
Certamente le emozioni che sa far nascere, gli echi di cose antiche smarrite appartenute un tempo all’essere umano e che vengono risvegliate. Ma soprattutto è la capacità di una storia d’essere specchio per chi legge, perché quello che si vuol vedere narrata è la Storia dell’Uomo, il cammino che l’Individuo nella vita percorre, con le sue insidie, i suoi nemici da sconfiggere, i suoi tesori da scoprire come ricompensa per le sue fatiche.
Allora, non è l’originalità l’elemento importante per creare una buona storia, quanto la sua ricchezza, la cura ai dettagli e alle sfumature, anche se prese da altri racconti. E’ su tali elementi che si basa il successo di Berserk, il manga realizzato da Kentaro Miura e pubblicato a partire dal 1989.
Per chi non conoscesse la storia disegnata e raccontata da Miura, le vicende narrano la vita di Gatsu, un guerriero solitario che vaga attraverso una terra conosciuta come Midlands per uccidere creature soprannaturali. Una vita maledetta, segnata, dove i ruoli di preda e predatore sono un continuo alternarsi, dove la crudeltà e la violenza sono padrone di un mondo senza speranza, dove i più deboli soccombono e i più forti dominano. Libero arbitrio, destino, sopravvivenza, solitudine, odio, volontà: sono alcuni dei temi che emergono fin dai primi capitoli, trascinando in un turbine di oscurità, disperazione, amarezza, tradimento.
E’ dopo aver sconfitto il Barone di Koka e il Conte, le prime creature soprannaturali incontrate nel fumetto e conosciute come Apostoli, che attraverso un lungo flash back viene mostrato il passato di Gatsu. Trovato neonato da una banda di mercenari, viene cresciuto in un ambiente che conosce armi e campi di battaglia, imparando fin da piccolo a combattere. Costretto a uccidere Gambino, il padre adottivo, perché impazzito dopo aver perso una gamba in un assedio, si ritrova a vagare solitario, facendosi assoldare dal miglior offerente. E’ in uno dei tanti scontri che imperversano nelle regioni che conosce la Squadra dei Falchi: sconfitto in duello da Griffith, il leader di questa banda di mercenari, ne diventa uno dei membri più forti e importanti, acquisendo fama battaglia dopo battaglia. Proprio come accade a tutta la Squadra che sembra ammantata da un’aura speciale, che vince uno scontro dopo l’altro, grazie soprattutto alle capacità del suo leader, capace d’attirare a sé le persone come fa la luce con le falene; un carisma fuori dal comune, che lo porta sempre più in alto nelle gerarchie dell’esercito del re delle Midlands, impegnato in una lunga guerra con un regno vicino, quello di Tuder.
In questi anni di battaglie la Squadra diventa la famiglia di Gatsu, stringendo legami sempre più stretti con Caska, Judo, Pipin, Kolcas e Rickert, oltre a sviluppare un rapporto particolare, unico proprio con Griffith; una vicinanza che segnerà in maniera ineluttabile i fatti che si andranno a verificare. Già lo spaventoso incontro con Nosferatu Zodd, essere leggendario e soprannaturale (nonché Apostolo) che solca i campi di battaglia da centinaia di anni, metterà sull’avviso Gatsu, gettando un’ombra sul futuro. Un’ombra che sembra solo il ricordo di un incubo, dato che le cose non possono andare meglio per la Squadra dei Falchi: eroi nella guerra contro Tuder, decisivi nell’ultima battaglia che porta la vittoria finale alle Midlands, i suoi membri si vedono riconosciuti titoli e posizioni. Ma al culmine della gloria, con un futuro assicurato, Gatsu decide di trovare la propria strada e lasciare i suoi compagni; pur di farlo rimanere, Griffith decide di affrontarlo in duello perché se qualcuno prende qualcosa con la spada, con la spada si deve riprendere. Il risultato però è diverso da quello avvenuto anni prima e Gatsu ne esce vincitore. Questo evento segnerà il crollo di Griffith: privato di chi è stato più di un amico, commette un azzardo entrando nella stanza della principessa Charlotte e cogliendo la sua verginità. Avvisato da una serva di quanto accaduto, il re delle Midlands fa imprigionare e torturare Griffith per un anno, mentre la Squadra dei Falchi viene decimata e dichiarata fuorilegge.
4 commenti
Aggiungi un commentoBell'articolo... Berserk non l'ho mai letto, mi sono accontentato di vedere la serie TV e mi è piaciuto molto.
Come al solito però i Jap ad un certo punto virano troppo verso il lato onirico delle loro opere e diventa arduo seguire lo svolgimento dell'opera.
Grazie
Ho letto il manga e visto la serie anime: c'è un abisso. Per quanto ben fatta la trasposizione telivisiva, la versione cartacea ha una profondità, una struttura di gran lunga superiore, senza contare che sono stati fatti dei tagli alla storia pesanti. Un esempio sono l'eliminazione di personaggi come Pak, il Cavaliere del Teschio e il Conte, facendo perdere molto come intreccio narrativo; senza contare che ci si ferma all'Eclissi, perdendo così uno dei capitoli più belli di Berserk, Lost Children.
Più che virare verso il lato onirico, si sta tirando troppo per le lunghe la storia e non si sa ancora dove si vuole andare a parare e quando ci sarà una conclusione.
Non ho letto tutto il manga, ma la parte che ho apprezzato di più è il lungo flashback sulla squadra dei falchi, prima del fattaccio con Caska
Lo reputo un manga straordinario fino alla conclusione di Lost Children: dopo è un lavoro buono, a volte ottimo, ma senza quella forza dei primi capitoli.
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