Storia
Nonostante sia un’opera fantastica, Berserk non manca d’avere saldi appoggi alla storia, al mondo reale, rivelando come Miura abbia fatto un lavoro di ricerca per rendere credibile, più viva, l’ambientazione creata e non un semplice scenario dove limitarsi a mettere in campo mostri e magie.
E’ attraverso gli occhi di un Gatsu ancora bambino che viene mostrata la peste (ucciderà Sys, sua madre adottiva), elemento che verrà ripreso con maggior dettaglio durante i Capitoli della Condanna. Le immagini mostrano con chiarezza, oltre allo scempio che questa malattia porta sui corpi umani, anche le cause che la scatenano, come il proliferare dei topi per le pessime condizioni igieniche in cui viveva il paese delle Midlands dopo la guerra con Tuder. Animali portatori delle pulci che tramettevano il bacillo pestilenziale, generatore dello sterminio della popolazione come accaduto in Europa nel XIV secolo; un’epidemia favorita dalla carenza alimentare dovuta a una serie di carestie che indebolì il sistema immunitario delle persone. Un contagio trasportato soprattutto dagli eserciti che imperversavano da un capo all’altro degli stati europei. Una storia che si ripeté nel 1630 quando i Lanzichenecchi discesero in Italia, ammassandosi a Chiavenna e nelle sue valli, luoghi da cui cominciò il contagio in direzione di Milano (è stata ben mostrata da Alessandro Manzoni in I Promessi Sposi e Storia della colonna infame). Da notare come le raffigurazioni dell’epoca dei medici siano state riprese da Miura nel raffigurare uno degli assistenti dell’Inquisitore Mozgus.
La paura della peste portatrice di morte fece credere che fosse un castigo divino per i peccati commessi dagli uomini: in un clima di terrore e fanatismo, nacquero vere e proprie caccie per trovare capri espiatori. Pellegrinazioni, flagellazioni, suppliche: la Chiesa venne vista come fonte di salvezza e divenne potente, assumendo poteri che la portarono a dar la caccia all’eresia come causa dei mali. E’ in periodi come questi che la caccia alle streghe, a chi la pensava diversamente, divenne ancora più selvaggia. Un’epoca di terrore, dove la gente viveva sottomessa e la religione era solo un pretesto di chi era al potere per mantenere il suo giogo sulla popolazione, dove chiunque poteva essere sospettato e sottoposto a indagini, anche con metodi ben poco ortodossi, tra le quali la purtroppo ben conosciuta tortura fisica. Miura è stato meticoloso a mostrare la carrellata di strumenti usati in questo crudele compito e le tecniche di torture utilizzate: roghi, Vergini di Norimberga (anche se non appartengono al periodo medioevale, dato che sono state inventate nel XVIII secolo), costrizione a ingerire litri di liquidi, impalamento (la vittima veniva fatta sedere su un cuneo a forma piramidale o su cavalletto a costa tagliente sino a far penetrare la punta, nel primo caso, o lo spigolo, nel secondo, direttamente nelle carni, squassando in modo spesso permanente gli organi genitali; venivano aggiunti poi dei pesi alle caviglie e sistemati scrupolosamente dei bracieri o delle fiaccole accese sotto i piedi), squassamento (l'accusato veniva issato su una carrucola con dei pesi legati al suo corpo), mastectomia (la carne delle donne era lacerata per mezzo di tenaglie, a volte arroventate), la cremagliera (rulli erano passati sopra la tavola alla quale era legata la vittima a polsi e caviglie), la ruota (gli arti venivano spezzati e l’individuo era fissato tra i raggi di una ruota in cima a un palo), la sedia delle streghe (sedia chiodata con blocchi per immobilizzare la vittima).
Il fumetto ricrea in maniera verosimile il clima claustrofobico di un periodo storico dove spesso la libertà di pensiero e di culto erano quasi impossibili da avere, dove l’ignoranza non permetteva di compiere una scelta, ma solo accettare quello che veniva disposto e imposto dall’alto. Imposizioni che limitavano l’uomo, togliendogli ogni libertà di scelta e che proprio per questo facevano scattare nell’animo degli oppressi un impulso a ribellarsi (anche se in segreto), a sviluppare un’attrazione per il proibito, perché più si proibisce una cosa, più questa acquista potere e attrattiva. I risultati di questo agire si sono visti in Gli angeli custodi dei desideri con le vicende del Conte (con la sua intransigenza e severità, con l’essere ligio all’ordine e alle regole del ruolo che ricopre) e si vedono ancor di più in I capitoli della condanna: grazie alla repressione nel regno è sorta un’eresia con al centro il Capro (animale nei culti pagani sacro a Bacco o Dionisio, simbolo di lussuria e fertilità; simbolo poi associato dalla Chiesa a Satana, visto che il sesso era considerato in quei secoli un tabù, una forma di peccato) come antagonista della religione ufficiale. Una figura divinizzata il cui dogma è che gli individui si lascino andare ai loro istinti, dandosi al piacere senza remore, facendosi trasportare in riti orgiastici come accadeva con i Baccanali.
8 commenti
Aggiungi un commentoDopo la prima puntata che mostra lo scontro con il primo apostolo, la storia è un lungo flashback del passato di Gatsu mostrante come è divenuto il Guerriero Nero ( e non il Cavaliere come dice l'anime) che termina appunto con l'Eclissi, ma che non mostra come si salva dal sacrificio: l'anime si ferma a questo punto, proprio prima dei magnifici capitoli Lost Children del manga.
In una fumetteria Berserk lo trovi sicuramente e prendi l'edizione collection, dato che sono state corrette inesattezze dell'edizione regolare.
Perfetto Grazie. A proposito, mi era venuta l'idea di scrivere una lista di quelle opere, siano esse letterarie, cinematografiche, videoludiche o d'altro tipo, che racchiudessero al loro interno messaggi e archetipi profondi legati alla nostra coscienza... ce ne sono moltissime, e io e un mio amico abbiamo descritto finora alcune opere videoludiche di questo tipo, in questo blog :
videogiochiesoterici.blogspot.it/
Volevo continuare la lista descrittiva, ed estenderla appunto anche alle opere non videoludiche. Tu probabilmente sei un esperto di manga e letteratura giapponese e forse anche d'altro genere... intanto, oltre a Berserk, quali altri manga secondo te hanno presenti in sè molti archetipi e/o messaggi che "fanno vibrare le corde dell'anima" e che trasmettono significati e messaggi importanti, riguardanti la nostra coscienza e interiorità ? Se vuoi puoi accennarmi anche di opere d'altro genere che conosci essere tali, anche non fumettistiche o letterarie.
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Per quanto riguardo l'uso di archetipi in opere cinematografiche o letterarie, per quel che riguarda quanto ho scritto, ci sono due articoli, uno dedicato alla trilogia dedicata a Mad Max interpretata da Mel Gibson ( http://www.fantasymagazine.it/approfondimenti/16669/mad-max-viaggio-attraverso-gli-archetipi-e-la/ ) e uno al mondo di Fionavar scritto da Guy Gavrile Kay ( http://www.fantasymagazine.it/approfondimenti/15473/la-mitologia-fonte-di-consapevolezza-e-ispirazion/ ). Di opere che s'ispirano o prendono spunti dagli archetipi ce ne sono un'infinità: se si escludono le opere puramente commerciali quali che sono la maggior parte dei romanzi scritti negli ultimi anni che sono andati per la maggiore (v. per esempio Twilight che ha infangato e deriso l'archetipo del vampiro), quasi tutte quelle di qualità hanno fondamenti sugli archetipi. Un esempio è la saga di Harry Potter, dove sono mostrati in modo semplice, ma chiaro; poi c'è La storia infinita di Ende ( altro approfondimento che ho realizzato: http://www.fantasymagazine.it/approfondimenti/17377/il-cammino-di-crescita-attraverso-il-mondo-della-f/ ), la saga dei Mitago di Holdstock.
Per quanto riguarda i manga, su FM c'è stata una serie di rubriche dedicate a essi per mostrare la loro storia, da dove traggono ispirazione: forse può interessarti. Io non sono un esperto di manga, tantomeno di letteratura giapponese: ne ho letti, ne conosco alcuni, ma non posso definirmi uno specialista del genere. Ho realizzato il lavoro su Berserk perché la sua storia mi ha colpito e ho voluto approfondire la sua conoscenza, facendo ricerche e basandomi su quanto conoscevo da altri interessi che ho.
Di storie valide che colpiscono, sicuramente posso consigliarti Devilmen di Go Nagai e Welcome to the NHK tratto dal romanzo di Tatsuihiko Takimoto.
Ho un'idea : per il momento ritengo sia meglio che mi focalizzi sul continuare a descrivere opere videoludiche, perché mi sa che esse (soprattutto alcune) son forse quelle cui meno viene data importanza per quanto riguarda i messaggi, gli archetipi, le sensazioni interiori che trasmettono eccetera... E mi piacerebbe scriverne qui, su FantasyMagazine, iniziando col pubblicare quelli ho già scritto nel blog mio e del mio amico. Una serie di articoli sui videogiochi che contengono significati profondi e particolari... posso farlo ? Cosa mi consigli per poterlo fare, se possibile ?
Certo che puoi farlo: articoli sui videogiochi ce ne sono, anche che ne analizzano le tematiche e i messaggi che trasmettono (come quello che ho scritto su Planescape Torment). Basta che scrivi in redazione proponendo cosa hai in mente di presentare, magari facendo una piccola revisione dei pezzi che hai già scritto, giusto perché così non siano uguali a come compaiono in altre sedi; la mail la trovi nella pagina "collaborare" che si trova in alto a destra, nella barra marrone.
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