Quando Iron Man apparve, sul numero 39 della testata antologica Tales of Suspense del marzo 1963, ebbe parecchi padri.
I primi due a essere accreditati della sua creazione furono Stan Lee e Jack Kirby, ma la sceneggiatura dell'albo fu scritta da Larry Lieber, fratello di Stan. Quanto ai disegni, se è vero che Kirby ideò il personaggio graficamente, dell'albo realizzò la copertina e gli schizzi dell'armatura, e l'albo fu completato da Don Heck, che inventò l'aspetto definitivo di Tony Stark e, forte della sua esperienza con le figure femminili acquisita con le testate romance, ideò la segretaria Pepper Potts e tutto il cast di comprimari.
Se a Heck mancava la genialità grafica di autori come Kirby, Ditko, Romita o Colan, aveva dalla sua la velocità e la puntualità nella consegna, doti che gli valsero una lunga permanenza sia alla testata di Iron Man che dei Vendicatori. Si trattava quindi di un onesto artigiano il cui lavoro fu una pietra angolare per la Casa delle Idee, anche se i favori del pubblico andavano agli artisti prima citati.
Per quanto riguarda la caratterizzazione del personaggio Lee mescolò diverse idee. Per la figura del miliardario playboy e geniale s'ispirò a Howard Hughes, il miliardario aviatore e ideatore di aerei la cui vita è stata raccontata nel film The Aviator.
Quando viene introdotto al pubblico dei lettori, Stark è il giovane proprietario di una industria d'armi avanzatissime, in Vietnam per una verifica sul campo dell'efficacia delle sue tecnologie.
Nella giungla vietnamita però Tony rimane gravemente ferito da una mina antiuomo di sua costruzione, probabilmente trafugata dai suoi nemici. Riconosciuto dai Viet Cong, viene soccorso e catturato. La sua vita è però in grave pericolo per via di alcune schegge di granata vicine al suo cuore. Con la promessa di ricevere adeguate cure mediche, il comandante Wong Chu lo costringe a progettare per lui nuove armi, fornendogli pure l'assistenza di un altro prigioniero, il fisico professor Yinsen.
Consapevoli del fatto che Wong Chu non li lascerà in vita dopo aver costruito le armi richieste, Tony e Yinsen si dedicano a un altro progetto, una piastra magnetica per impedire alla scheggia di raggiungere il cuore di Tony. Il congegno avrà però un secondo scopo, alimentare una potente armatura che metterà Tony in grado di combattere contro l'esercito del suo nemico e liberarsi. Quando Wong Chu percepirà l'inganno Yinsen stesso si farà scudo umano per dare il tempo a Tony di indossare l'armatura e fuggire. Tony vendicherà l'amico e poi tornerà in occidente con la sua invenzione, alla quale in realtà è legato in modo imprescindibile, grazie all'aiuto del colonnello dell'aviazione statunitense James Rhodes, con il quale resterà amico per tutta la vita.
Una vita che resterà legata a doppio filo alla piastra pettorale, infatti se Tony se la togliesse o questa non venisse più alimentata, la scheggia raggiungerebbe il suo cuore e lui morirebbe.
Ecco quindi il maggiore superproblema di Tony Stark, secondo lo schema inaugurato in quegli anni da Stan Lee. Tony Stark, il vanaglorioso e superficiale mercante d'armi messo drammaticamente davanti alle conseguenze del suo operato: menomato dalla sua stessa tecnologia, caduta in mani sbagliate, riflette sul senso della sua ricerca, sotto un costante pericolo creato dalle sue armi, decide di usare l'armatura che ha sviluppato per salvarsi la vita per rimediare ai suoi torti.
La costante dell'epoca era, eccezion fatta per i Fantastici Quattro, il mantenimento dell'identità segreta. Pertanto Stark presenterà Iron Man come sua personale guardia del corpo. Per il pubblico lui rimarrà il frivolo plaboy miliardario, mentre dietro le quinte lotterà contro varie minacce alla pace mondiale: spie, inventori rivali senza scrupoli, terroristi anche superpotenziati. Stark inoltre appoggerà sin dall'inizio la formazione dei Vendicatori, fornendo loro attrezzature di ogni tipo e la sua villa di New York come base operativa, diretta dal maggiordomo Edwin Jarvis.
Se da un punto di vista avventuroso le storie di Iron Man si presentavano spettacolari, piene di avversari pericolosi, belle donne, ambientazioni internazionali in stile bondiano, lo spessore dei personaggi non era elevato.
Durante tutti gli anni '60 Iron Man, più che il redivivo Capitan America, diventa in pratica l'alfiere dello stile di vita statunitense, fatto di torta di mele e libera iniziativa, contrapposto ai "cattivi comunisti". Pura propaganda da guerra fredda. Non solo organizzazioni neonaziste come Hydra o Aim, ma tantissimi cattivi nelle storie provengono dall'Unione Sovietica, come Dinamo Cremisi o La Vedova Nera, oppure dalla Cina, come appunto la nemesi per eccellenza del decennio, il Mandarino.
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