La carriera di Zack Snyder è più che mai legata a doppio filo al mondo dei comics americani. Un'unione tra settima e nona arte che ha finora arriso al regista, sceneggiatore e produttore originario del Wisconsin il cui successo, non a caso, è iniziato proprio nel 2007 con l'adattamento sul grande schermo della graphic novel di Frank Miller ispirata alla battaglia delle Termopili, 300.
L'inizio del connubio tra Snyder e i personaggi della major fumettistica DC Comics risale invece a un paio d'anni più tardi, quando a lui toccò il compito di trasporre su celluloide il capolavoro di Alan Moore e Dave Gibbons, Watchmen, che nonostante una notevole fedeltà al fumetto incontrò lo sdegno di Moore, che non volle essere accostato al progetto (coerentemente con l'atteggiamento da lui assunto per altri progetti cinematografici tratti dai suoi lavori) ma che, soprattutto, non ebbe il successo al botteghino inizialmente sperato.
Come la maggiorparte di voi saprà è ora atteso l'arrivo nelle sale di tutto il mondo del reboot cinematografico del più celebre dei supereroi americani, Superman: Man of Steel (in Italia, L'Uomo d'Acciaio) farà il suo debutto negli USA il prossimo 14 giugno per poi arrivare nel nostro Paese sei giorni dopo. Sulla sedia di regia, nei quattro mesi di riprese del film, c'è stato proprio Snyder a dirigere, basandosi su un soggetto scritto da Christopher Nolan e David S. Goyer, due tra gli artefici del successo della trilogia cinematografica su Batman (Jonathan Nolan, fratello di Christopher, è invece uno degli autori della sceneggiatura).
Una squadra d'eccezione, quindi, con cui la Warner Bros. è sicura di aver finalmente fatto centro nel proporre una rilettura più adulta e profonda del Figlio di Krypton e che non strizzi l'occhio alla celebre saga cinematografica sull'eroe realizzata tra la fine degli anni Settanta e gli anni Ottanta. Stiamo parlando dei quattro film che videro Christopher Reeve protagonista e che hanno influito pesantemente nel tentativo di rilancio dell'eroe al cinema da parte di Bryan Singer (Superman Returns, del 2006).
Ma Superman, come Batman, fa parte di un universo complesso e popolato di tanti altri eroi, e da anni alla Warner Bros. è in cantiere il progetto, rimandato e cancellato più volte, di portare sullo schermo la Justice League, il principale team di superumani della casa editrice DC Comics.
Già nell'autunno scorso le voci a riguardo sembravano essere sulla via dell'ufficialità e una data, quella del 2015, sembrava quasi certa per l'uscita di un live action movie che avesse come protagonisti non solo Superman e Batman ma anche (e almeno) Wonder Woman, Flash e Lanterna Verde (in alto a destra, in un'illustrazione di Jim Lee).
Gli ultimi mesi hanno visto il susseguirsi di diverse indiscrezioni, tutte a segnalare un preoccupante ritardo ai blocchi di partenza, fino all'intervista rilasciata da Jeff Robinov: il presidente del colosso americano dell'intrattenimento ha di recente espresso l'importanza del film di Snyder come pietra angolare per definire il tono dei film che faranno parte del DC Cinematic Universe e ha promesso un annuncio ufficiale in proposito nelle settimane a venire.
Ma qualcosa già si muove. Lo testimoniano le parole di Snyder, intervistato dal magazine statunitense Empire, che hanno rivelato una fondamentale differenza d'impostazione de L'Uomo d'Acciaio rispetto alla trilogia nolaniana su Batman: se quest'ultima è stata ideata e realizzata come un circolo chiuso, basandosi sull'idea che il Cavaliere Oscuro è l'unico eroe del mondo fittizio in cui agisce, non sarà così per Superman: 'Ho fatto riferimenti all'universo DC, giusto per mettervi a conoscenza del mondo che c'è là fuori', ha affermato il regista. Si tratterebbe, con tutta probabilità, di un cameo inaspettato. E, guardando lo spettacolare terzo trailer ufficiale del film (che vi riproponiamo di seguito) una domanda è sorta spontanea in tanti fans: la sequenza in cui l'eroe vola tra quelli che sembrano giganteschi tentacoli organici o biomeccanici (2:03) include forse l'entità aliena Starro, magari utilizzata dal generale Zodd come arma contro la Terra? Trattandosi del primo avversario affrontato dalla Justice League nella sua storia a fumetti (The Brave and the Bold #28, febbraio-marzo 1960) sarebbe una citazione assai gradita a molti appassionati.
Ma, forse, lo sarà ancora di più la notizia che Empire ha diffuso nel dedicare il suo numero di aprile al reboot di Superman, notizia confermata anche da David S. Goyer (foto in alto a sinistra) in una sua recente intervista a Latino Review: se un film sulla Justice League verrà mai realizzato, dipenderà dal successo de L'Uomo d'Acciaio, e con tutta probabilità sarà Snyder a dirigerlo. Riguardo la condizione necessaria a far partire il progetto e all'impegno profuso dal regista nell'imminente film su Superman, Goyer è assai fiducioso: 'Zack ha fatto un lavoro incredibile ne L'Uomo d'Acciaio. Chris [Nolan] e io siamo orgogliosi di essere associati a quello che ha messo insieme.'
Resta solo da tenere d'occhio i risultati che il film raggiungerà al botteghino e, forse, il DC Cinematic Universe prenderà finalmente vita.
5 commenti
Aggiungi un commentoSuperman e Batman (il primo reduce da un flop monumentale, vive dei fasti di Reeve mentre il secondo è fuori contesto) Wonder Woman, Flash e Lanterna Verde (la prima è un progetto nemmeno mai riuscito a partire, il secondo è aria fritta e il terzo è un'altro flop apocatilittico).
Faccio il mio in bocca al lupo allla WB e alla DC Comics per l'impresa titanica che gli si prospetta davanti.
In effetti.
Mentre i film sui supereroi Marvel sono tutti andati abbastanza bene facendo da volano agli Avengers, non così è stato per i supereroi DC.
Poi, almeno per quello che mi rigarda, dei supereroi DC mi piace solo Batman, gli altri, primo tra tutti Superman seguito a ruota da Wonder Woman, non mi appassionano particolarmente.
Wonder Woman appassiona utenti come me, non come te. Questo è certo.
Credo che il Superman cinematografico di Nolan/Goyer/Snyder abbia potenziale da vendere, a giudicare da quello che emerge dalle interviste e dalle indiscrezioni. E lo scrive uno che non ha mai amato 'la grande S'.
Sono certo, poi, che tutti i membri della JL non abbiano nulla da invidiare all'analogo team Marvel. Se non l'avete ancora fatto, leggete il ciclo narrativo della JLI di Giffen/DeMatteis e quello della JL di Morrison. Infine, c'è un Elseworld dal titolo Kingdom Come che è a mio avviso tra i capolavori del fumetto americano. Basta?
Kingdom Come è un capolavoro concordo, tra la storia e i disegni di quel genio di Alex Ross.
Il fatto è che già la mia passione per i supereroi è tardiva; non è solo questione di storie, sono proprio i supereroi DC che non mi acchiappano (eccetto Batman) mentre quelli Marvel mi piacciono un po' di più.
Grazie per i suggerimenti, quello di Morrison potrebbe intrigarmi
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