L'uscita anticipata di Iron Man 3 rispetto agli Stati Uniti ha giovato al film di Shane Black. È stata una mossa mirata alla specificità del nostro mercato, poiché il fine settimana a cavallo del 25 aprile è molto più redditizio per l'Italia del periodo del primo maggio dato che si tratta della nostra festa nazionale, con un cosiddetto "ponte" in mezzo.
Il risultato economico ha confermato la bontà della strategia, che probabilmente ha avuto un grosso aiuto dalle condizioni meteorologiche sfavorevoli alle gite all'aperto.
Già solo i primi tre giorni avevano fatto gridare al record. Con quasi 5 milioni di incasso era stato superato il risultato di The Avengers che si era fermato quasi a 4 milioni.
Iron Man 3 ha guadagnato 1,64 milioni di euro nel suo giorno di uscita, 1,85 euro il 25 aprile e 1,28 venerdì 26 con una breve e fisiologica flessione, considerato che per molte persone era un giorno lavorativo. Il fine settimana è stato trionfale con 2 milioni sabato 27 e 1,8 domenica 28, per complessivi 8,57 milioni nella prima settimana di programmazione (fonte Cinetel).
Più esattamente la scorsa settimana il film ha incassato 4.619.325 € in 3D e 3.957.617 in 2D, per complessivi 1.060.145 spettatori.
Ovviamentele due versioni del film occupano primo e secondo posto della classifica degli incassi, con Attacco al Potere distanziatissimo terzo con 1.182.286 €.
Se guardiamo all'estero, ossia a tutti i paesi in cui il film è uscito, questa prima settimana di programmazione è stata trionfale, con circa 195 milioni di dollari complessivi. Anche in questo caso è stato superato il risultato di The Avengers che era stato di 185 milioni (Fonte boxofficemojo).
Pertanto sono tre i record conseguiti dal film:
- Maggior opening weekend del 2013
- Maggior opening in aprile di sempre
- Maggior opening per un film Marvel in 5 giorni (Spider-Man 3 aveva realizzato un opening di €9,9 milioni in 6 giorni).
Daniel Frigo, Amministratore Delegato e Presidente di The Walt Disney Company Italia ha commentato ufficialmente il risultato:
“Siamo molto soddisfatti del box office ottenuto da Iron Man 3 in Italia. Questo risultato è superiore a quello già strabiliante riscosso dall’apertura di The Avengers lo scorso anno e consente al film di superare in soli 5 gg il box office finale di altri film cult della Marvel come Iron Man 1, Iron Man 2, Thor, Captain America e Hulk. I film di qualità riscuotono clamore persino nei momenti di crisi e rappresentano un momento di svago che la gente si vuole concedere. Infatti, il successo di Iron Man 3 e dei film Marvel si riflette in altre aree come ad esempio tutte le merceologie di licensing”.
Mancano i risultati degli Stati Uniti d'America, dove il film uscirà il 3 maggio. Poiché notoriamente i film Marvel incassano di più in patria che nei vari paesi del mondo c'è da pensare che il record complessivo di The Avengers sia alla portata del film di Shane Black.
Che il film si prepari all'uscita in grande stile lo si è visto dall'enfasi data, la scorsa settimana alla premiere statunitense, tenutasi a Los Angeles.
Negli Stati Uniti la scorsa settimana si è tenuta l'anteprima stampa, a Los Angeles, con relative conferenze stampa. Oltre alle dichiarazioni di Joss Whedon (/notizie/18976/), c'è anche da segnalare il resoconto proprio di questo evento, al quale hanno partecipato Robert Downey Jr., Gwyneth Paltrow, Don Cheadle e Sir Ben Kingsley che hanno parlato di vari argomenti inerenti i loro personaggi e del futuro del franchise di Iron Man.
Per Robert Downey Jr. la sfide del film questa volta era avere un cattivo all'altezza del personaggio principale, dare maggiore spazio al rapporto con Pepper e ribadire che Tony non potesse più agire isolato, in forza del suo rapporto con Rhodey. Poiché quest'ultimo concetto era già emerso chiaramente in The Avengers rimaneva il grosso problema dell'antagonista. Per l'attore l'ingaggio di Sir Ben Kingsley ha risolto metà dei problemi. L'altra metà era nel riuscire a realizzare al meglio una storia che Downey ha definito "molto particolare e toccante".
Ha definito inoltre il piccolo attore Ty Simpkins una promessa e dichiarato che vedremo fargli fare grandi cose in futuro. L'idea di inserire questo elemento "alla Frank Capra" nel film è anche in questo caso farina del sacco di Black che sapeva essere comunque rischiosa. Ma per l'attore l'idea di fare agire un supereroe insieme a un ragazzino nel cuore dell'America ha finito per essere una scelta saggia e un rischio calcolato.
Una delle particolarità del film è di essere un sequel di due franchise diversi, ossia Iron Man e The Avengers. Robert Downey Jr. ha confermato che il lavoro di coordinamento è stato effettuato da Kevin Feige e Black.
Sulla possibilità di prosecuzione del franchise, l'attore ha dichiarato di non essere libero di parlarne al momento. Il futuro, come al solito, è incerto e le cose sono molto fluide al momento. La Marvel ha i propri piani e lui stesso è in attesa di vedere cosa cosa succede.
D'altra parte in quattro film il personaggio di Tony Stark si è evoluto parecchio, e molti dei suoi cambiamenti sono dovuti anche a sue idee, pertanto in questo momento non sa bene come potrebbe cambiare ancora. Inoltre alcuni dei suoi "desideri" sui personaggi, come vedere Pepper in armatura, si sono già avverati.
Gwyneth Paltrow da par suo si è sentita molto fortunata dell'evoluzione del personaggio di Pepper nel film, e in generale nell'intera trilogia. L'attrice ha amato molto la loro relazione nel primo film, quando era solo una sua dipendente che ripuliva i suoi pasticci. Ma le è piaciuta molto la grande trasformazione che l'ha portata allo status alla fine della trilogia. La sua assunzione di responsabilità alla guida delle industrie Stark che le ha consentito di esprimere le sue proposte e ad avere un rapporto paritario con Tony, nel quale vuole soddisfare i suoi bisogni, pur rimanendo una donna di grande aiuto nella sua vita. Per concludere con la sua trasformazione in eroina. Per quando riguarda il cambio di regista, l'attrice ha sinceramente affermato che all'inizio si sentiva a disagio senza Jon Favreau alla sedia di regia. Ossia senza il regista che aveva lanciato il ciclo e che è stato anche parte della produzione di The Avengers. Ma superato il disagio iniziale si è lasciata guidare dalla forza e dall'intelligenza di Shane Black. A differenza dei primi due, il lavoro partiva da una forte sceneggiatura, compiuta e definita in tutti i dettagli e la Paltrow ritiene che questo traspaia vedendo il film. Alla fine secondo l'attrice, Black si è assunto il difficile compito di subentrare in un franchise iniziato con le sue idee e si è guadagnato sul campo il rispetto degli attori.
Per la Paltrow la verità è che questi film funzionano perché Robert Downey Jr. interpreta Tony Stark. Non è solo a causa delle somiglianze nella loro vita, e non a causa della specifica impronta della sua recitazione, fatta di vulnerabilità, forza e umorismo, ma perché come attore ha un grande visione creativa di ciò che questi film dovrebbero essere. Sappiamo tutti che i film Marvel hanno incredibili acrobazie, CGI e tanta azione, ma il lavoro dell'attore che secondo la sua compagna di recitazione rende questi film credibili.
Se ci fosse un futuro per il suo personaggio, la Paltrow non ha nascosto il desiderio di indossare l'armatura di Rescue, come nei fumetti.
In una intervista singola l'attrice si è detta in realtà dubbiosa della possibilità che venga realizzato un Iron Man 4, ma la realtà è che tutto è ancora molto incerto.
Don Cheadle ha espresso soddisfazione per la maggiore iterazione tra Rhodey e Tony nel film. Nasce anche da discussioni con Robert Downey Jr. La scelta di Shane Black di dare più risalto all'aspetto umano dei personaggi è stata per Cheadle l'occasione di divertirsi maggiormente, recitando in molte scene d'azione senza armatura, con molta iterazione con gli stunt-men. L'attore ha definito questo lavoro molto emozionante, di essersi divertito come un bambino con nuovi giocattoli. Inoltre ritiene che il rapporto tra i personaggi sia cresciuto e maturato, una evoluzione di quanto visto alla fine di Iron Man 2, nel giardino giapponese, dove i due amici hanno lottato spalla contro spalla i droni delle Industrie Hammer.
Tra Iron Patriot o War Machine, Cheadle ha detto di preferire il secondo, visto che l'armatura di Iron Patriot è circa 3 kg più pesante, ma che in realtà preferisce la recitazione al di fuori dell'armatura. Se ha un suo fascino essere in grado di realizzare cose meravigliose con la CGI e motion capture, e tutto il resto, il suo maggiore divertimento è stato correre in giro con Robert Downey Jr.
Anche sul tono del film la responsabilità la riversa tutta su Black. Il film è apparentemente corale, ma in realtà gli attori non agiscono mai tutti insieme. Cheadle ha confermato come nessuno di loro avesse in effetti la visione complessiva. Se lui è stato maggiormente impegnato con Robert Downey Jr., nelle parti che potevano ricordare i classici buddy movies, non aveva idea di come fosse stata impegnata la Paltrow nelle sue scene. Kingsley lo ha incontrato a malapena due volte sul set. Quindi il film è nato tutto dall'assemblaggio dei diversi elementi da parte del regista.
Cheadle non ha infine nascosto il suo di tornare in The Avengers 2.
Sir Ben Kingsley ha confermato che tutte le peculiarità del personaggio fossero già nella sceneggiatura di Drew Pearce e Shane Black che l'attore inglese ha definito "meravigliosa", pertanto durante le riprese ha deviato molto poco dalla parola scritta. Solo in alcune occasioni, per affinare qualche idea venuta sul momento. L'attore ha cercato di dare al Mandarino, nelle sue trasmissioni, un senso piuttosto snervante della giustizia e dargli un tono quasi paternalistico e patriarcale. È da lì che deriva il tono dei suoi messaggi. Inoltre la sua bizzarra iconografia era lì a sconcertare e a spiazzare completamente sulle origini del personaggio. La frase, "Non mi vedrete mai arrivare," da voce alla sua imprevedibilità. Per Kingsley si tratta di una meravigliosa lettura del personaggio, pertanto non poteva che rimanervi molto fedele.
Per l'attore uno dei grandi meriti di Black è che, una volta definito il ruolo e le battute, si è comunque sentito di recitare in libertà, diversamente da altri registi che fanno sentire l'attore costantemente sotto provino.
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