La sesta edizione della Festa medievale di Affi aprirà i battenti il 7 giugno e si protrarrà fino alla sera di domenica 8. Il ricco programma prevede, nella prima giornata, sfilate in costume e spettacoli di sbandieratori, danzatori, musici e giullari. Dopo una caratteristica cena servita su una lunga tavolata, le fiaccole dell’ultima sfilata illumineranno i duelli e i combattimenti dell'antico gruppo armato delle Guardie Nere.
Il secondo giorno sarà invece caratterizzato dalla rievocazione di arti e mestieri antichi e si avrà la possibilità di vedere all'opera fabbri, falegnami, lavandaie, ricamatrici, lanai, battitori di grano, fabbricatori di scandole e maestri trottolai. Ad accogliere i visitatori, nel primo pomeriggio, uno spettacolo di cavalieri e duellanti. Un concerto di musica antica e una sfilata con le fiaccole concluderanno la serata.
Il programma completo della manifestazione:
Sabato 7
Ore 16.30–17.00 - Sarà possibile visitare la chiesetta romanica di san Bartolomeo, in località Caorsa, recentemente ristrutturata.
Ore 17.00 - Breve spettacolo di sbandieratori nella piazzetta della Caorsa, antistante la chiesetta di san Bartolomeo e partenza del corteo in costume che percorrerà le principali vie del borgo, le cui antiche dimore sono state costruite con i ciottoli arrotondati dell'erosione glaciale.
Ore 18.15 - La sfilata verrà conclusa davanti alla piazza del municipio, dove si trova l’accampamento delle Guardie Nere. L'antico gruppo di armati, nel costume originario della cittadina germanica di Bartenstein, fondata nel XIV secolo dall’Ordine Teutonico, si esibirà in battaglie e duelli.
Ore 19.00 - Nello stesso luogo seguirà la principale esibizione degli sbandieratori della Contrada della Corte.
Ore 19.45 - Funzioneranno presso la Corte Azienda Poggi chioschi enogastronomici. Inoltre, su prenotazione, sarà servita una tipica cena medioevale su di una tavolata allestita lungo via Pozzo dell’Amore. Il banchetto sarà allietato da intermezzi musicali e giullareschi. E’ possibile effettuare la prenotazione contattando i seguenti ristoranti:
Corte Impero 045–7235103
Vecchia Corte del Moscal 045–6260309
Ca’ Orsa 045–7235039
Marygiò 045–7235109
Park Hotel 045–6266000
Locanda Maria 045–7235099
Gestioni Mai 045–6200236
Ore 21.00 - Nella piazza di via Pozzo dell’Amore, nei pressi dell’entrata al Borgo Antico, inizia lo spettacolo di Girovagando, un gruppo di danze storiche.
Ore 21.40 - Alla luce di torce e lanterne partirà la suggestiva sfilata per le vie del Borgo Antico.
Domenica 8
Ore 14.30 - Inizio della seconda giornata di festa
Ore 15.00 - Presso la piazza del Municipio duelli e sfilate tratte da Medieval Times.
Ore 18.00 - Corteo in costume che percorrerà le principali vie del Borgo Antico.
Ore 19.00 - Funzioneranno presso la Corte Azienda Poggi chioschi enogastronomici.
Ore 20.30 - Nella Corte Cantina Poggi, il gruppo strumentale Insieme Musica Viva eseguirà il primo tempo del concerto di musica medioevale.
Ore 21.45 - Alla luce di torce e lanterne partirà una suggestiva sfilata per le vie del Borgo Antico.
Ore 22.15 - Secondo tempo del concerto.
Informazioni: Comune di Affi (VR), telefono 045-7235411 - fax: 045-6260473 - E-mail comaffi@tin.it
19 commenti
Aggiungi un commentoCon vero piacere e lodevole tempismo (salvo il trascurabile ritardo di otto settimane ) rispondo al feanoriano messaggio precedente.
Artefice di Gemme, certamente avrete compreso che la mia affermazione citata da Voi era un pretesto per sviare nemmeno troppo enigmaticamente l’attenzione del lettore da un particolare (contenuto entro i limiti del post) la cui unica conseguenza è smentire l’affermazione medesima. Comunque non Vi sarà difficile verificarlo.
Non ricordo di aver contemplato la scrittura da parte mia di romanzi o qualsivoglia componimento, e nemmeno di averla negata. Semplicemente, diciamo che non ho mai fatto parola di “vicende scrittorie” personali. Tuttavia mi è bastato in questo anno abbondante assistere da spettatore (e astruso teorico! Negrore lo rammenterà) alle vicende degli altri conviviali di FM, che discutono spesso non solo passivamente di letture fantasy ma pure attivamente delle loro aspirazioni in campo scrittorio presenti e future e si son messi alla prova in vari modi (specialmente nella sez. Racconti), senza dimenticare che ci son già almeno due editi (cento se ne aggiungano al più presto! ).
Ma se Voi vi riferivate a qualcosa di preciso che potrei aver dimenticato, indicatemelo.
Quanto alla mia reticenza, se Vi ho ben inteso, dicendo che è un reato mi avete fatto un complimento e un onore troppo grandi. Avere una buona cultura e un determinato approccio (che bene riconoscete simile al Vostro) con la fantasy e con la letteratura in genere come pure con la composizione non significa da parte mia saper scrivere narrativa e non dimostra in questo campo nessuna presunta capacità. Né però la esclude o ammette una mia indegnità. Non affermo e non nego: e ancora una volta Vi rimango sfuggente. Questo non è un gioco barocco fine a se stesso. Serve solo per assimilare quella necessaria umiltà che è sempre un buon punto di partenza. Non credete?
Comunque Vi ringrazio di cuore Feanor per avermi spronato: il suggerimento non è andato a vuoto. Ma aguzzate l’ingegno , non lasciateVi ingannare da chi (come me) parla con apparente noncuranza o rassegnazione. E ricordate sempre che la barba non fa il filosofo e che non è mai detta l’ultima parola.
Grato della delucidazione, Messere, ora ho compreso i Vostri intendimenti insiti nel messaggio precedente.
Certamente avete ragione, ma me ne ero già avveduto. Forse alla Vostra inconfutabile pregevolezza lessicale avevo associato una presumibile corrispondenza in ambito narrativo, certamente non avevo incluso nella mia analisi altre abilità necessarie a un abile romanziere e affabulatore.
Intuisco, comunque, che i toni eccessivi del mio pungolo derivano tutti probabilmente dal desiderio di riesumare il Nostro approccio alla scrittura; forse Voi mi comprenderete.
Credo , ma probabilmente non compenetro e nemmeno condivido appieno la Vostra concezione, perchè, mio malgrado, l'umiltà non è mai stata una mia prerogativa. Tuttavia, forse proprio per questo sono arrivato dove mi prefiggevo di arrivare.
E soggiungo che, rettificatemi se erro, nel Vostro caso trattasi di una aurea humiltate.
(perdonate Feanor, il messaggio era lungo e l'ho spezzato: quanto segue lo conclude)
Quanto alle nostre reciproche posizioni abbiamo modo proprio qui di perorarle: e in certo modo militiamo già nelle stesse fila, per usare la Vostra terminologia. Non dimentichiamo però che il mio approccio e il Vostro, se da un lato, ripeto, certamente sono affini, avranno però alcune sfumature e soluzioni differenti (è il caso dello “Hobbit”), da sondare: a maggior ragione varrà la pena il confronto, per quanto resti sul piano, come dire, “teorico”.
Per intanto riguardo alla “pratica”, stando a quanto apprendo dai Vostri accenni, è invece a Voi che si dovrà guardare (ma sono sicuro che FM brulica di tanti altri volenterosi scrittori), se veramente portate avanti dei progetti letterari. Be’, potreste proprio cominciare col parlarcene (a me e a gli altri, se essi non ci abbandonano in un dialogo solitario), giusto quel che potete e volete svelare, quando naturalmente lo desideriate. Immagino si tratti di una vostra costruzione fantasy, perciò da lì si può partire per poi esporre appunto le reciproche posizioni, i modelli migliori, un’utopistica fantasy ideale, ciò che sottende ai nostri punti di vista e via dicendo (nel frattempo è meglio cercarsi un altro thread).
P.S.:
Messer Negrore, scusi se sfrutto questo spazio per continuare un discorso con Feanor (ci sposteremo altrove). Dimenticavo, auguri per il nuovo romanzo! E pure per gli altri a venire: 14 della triade + X singoli, mi pare (si sbrighi! ).
Sto veramente lavorando alacramente, non ne dubiti , e mi sono già avvalso di qualche suggerimento di Negrore, ma vedo che siete ben informato . Purtroppo ora sono completamente assorbito da un altro progetto, in fondo non troppo dissimile dalla stesura di un romanzo, ma con basi più consistenti e termini più prossimi e concreti, e, me lo permettiate, profitti più sicuri, non solo sotto il profilo del lucro, ma anche del prestigio, quindi in questo momento tutte le mie energie sono convogliate su altri fronti; comunque, appena avrò concluso questo impegno, tornerò, ancora più assiduamente, a dedicarmi alla narrativa.
Insomma, avrete ancora mie notizie.
Ardentemente sperando che il nostro dialogo non disturbi Negrore e Franz, e assicurando che presto traslocheremo da questa discussione forse inopportuna come sede, soddisfo grato il vostro sprone, Messere.
Il mio progetto, che rispecchia e compendia la mia concezione utopistica del fantasy, originariamente è stato concepito come un romanzo unico, ma rifletto con sempre maggior certezza che si accinge a insidiare il limite delle duemila pagine :, per ora, naturalmente, solo sul teorico profilo della programmazione.
Innanzitutto, ho deciso di ricalcare con quanta più intensità e pregnanza possibile lo stile aulico, altisonante e icastico degli insigni avi del fantasy, quali, senza citare il classico Tolkien, che comunque rimane il mio riferimento, Morris, Ward, Dunsany, e, anche se in misura minore, Anderson.
Sono ben consapevole che, con questa scelta certamente dicotomica, rischio di depauperare il romanzo di un ritmo incalzante ed effervescente, di non risultare sempre efficace in scene particolarmente frenetiche o comunque dinamiche, di concedere ingenti spazi e rilevanza a dipingere ambientazioni e ambienti, ma ho concluso di poter immolare queste prerogative proprie della fantasy più moderna, e di potervi sopperire, con gli altri vantaggi che offre un registro ricercato e pomposo. Primo fra tutti, penso, è il risalto e la preponderanza cui assergono i paesaggi, che, almeno nelle mie intenzioni, sono permeati, come la magia, da un'atavica, radicata e radicale maestosità, munificenza e possanza. Queste sono caratteristiche che personalmente reputo irrinunciabili e fondamentali per il genere fantasy, e credo che solo la perspicuità e la potenza dello stile aulico possano conferirgli la giusta dignità, anche considerando che ho optato per una sorte di commistione, almeno per l'impatto visivo, con la poesia e le sue folgoranti figure retoriche, che per inciso sono il mio settore specifico.
Smarrire la grandiosità dell'ambientazione in un fantasy, credo, significa falcidiarlo di uno dei connotati preminenti e più intrinsecamente propri e caratteristici, di quelli che lo contraddistinguono.
Inoltre, ritengo che anche la narrazione sia nettamente più ammaliante e godibile se esaltata dal giusto tono stilistico: penso che i momenti meno importanti e densi per lo sviluppo della trama e dell'azione possano e debbano comunque avvincere. Per farlo, evitando strani ed elucubrati artifici narrativi, ho scelto la suggestività e la varietà dello stile.
In aggiunta, come prima accennavo, sempre per consolidare e sublimare l'imponenza dell'ambientazione, ho scelto di insufflare alla magia quella ineluttabilità, quella ineffabilità, che dovrebbe essere propria di uno degli ultimi elementi che l'uomo, se la magia esistesse , non potrebbe spiegare, e nemmo contrastare, e che dovrebbe terrorizzarlo e soggiogarlo. Il minimalismo della magia, ecco, è una delle mende di Tolkien, una delle poche, in verità. Sotto questo aspetto, quello di una concezione di una magia incontrovertibile e spettacolare, quasi istrionica, apprezzo moltissimo Steven Erikson, non so se Voi l'abbiate letto. Sempre di Erikson, tuttavia, non condivido la partecipazione di quasi tutte le genti dell'esistenza e della pratica della magia, che, sempre a mio avviso, parimenti alla possanza, deve essere un'arte per pochi, pochissimi, onde mantenere il fascino della segretezza e dell'ignoranza.
Infine, concludo, il mio romanzo è intriso di eventi e di personaggi epici, straordinari, sia per il significato sia per l'evocatività, almeno nei miei proponimenti; non oso ancora giudicarmi. Il mio ideale, in questo senso, è l'epica antica quale l'Iliade, più che l'Odissea, o i miti orfici; il fantasy, in questo ambito, è il miglior tramite per veicolare e nobilitare l'eroe e l'erosimo più romantico e tragico. Richiedo ed elargisco emozioni forti, memorabili, gesta che possano almeno parzialmente rievocare o propiziare esperienze eccezionali, estatiche magari.
Ecco, io ho finito!
Ora tocca a Voi.
Complimenti messer Feanor!
In effetti le Vostre idee si confermano parzialmente simili alle mie. Avete sfiorato diversi aspetti interessanti e di stacco rispetto alla fantasy “mainstream”, secondo le mie aspettative. Certo, sapete spiegare così teoricamente che più teorico non si può!
Voi avete parlato in generale di alcune concezioni che caratterizzano la vostra fantasy ideale, ma in quanto contesto sostanziale per un romanzo preciso, già in formazione (o più di un romanzo magari, in futuro).
Io naturalmente non posso offrirVi nulla in parallelo, cioè specularmente il contesto di un qualche romanzo. Tuttavia, come dicevo, il Vostro intervento può essere il primo spunto per confrontare la personale fantasy ideale di entrambi, come tipologie differenti di “milieu” immaginari da attualizzare eventualmente in più o meno ipotetiche opere. Magari si potrebbe ogni volta concentrarsi e limitarsi a singoli aspetti e argomenti: i tipi di eroe, la magia, le creature ma anche il registro lessicale, il dosaggio di elementi come l’epico, il fiabesco, il picaresco, etc. Sarebbe utile come spunto anche qualche domanda reciproca.
Comunque prima di interloquire e immergersi veramente nello sproloquio, bisogna trovarsi un’altra locatio. Dal momento che non so per ora quanto tutto ciò interessi alla maggior parte degli altri, proporrei in un primo tempo di gestire lo scambio di idee in via privata ripromettendosi quanto presto non di inserirsi in un altro thread ma finalmente di aprirne uno, o io o Voi, magari chiamandolo “Una fantasy ideale” o qualcosa di simile, dove chiunque possa delineare più o meno approfonditamente i caratteri e gli elementi della propria ipotetica fantasy personale o, se proprio vogliamo, utopica (insomma “la fantasy esattamente come vorrei che fosse”). Potrebbe risultare assai interessante e certamente originale. Forse ora è ancora prematuro e bisognerà prima sondare gli utenti. Intanto direi di limitarci a sperimentare una discussione tra noi due, così vedremo un po’ meglio anche dove stanno quelle benedette somiglianze e differenze!
Decidete Voi e se avete altre proposte, prego. Mi raccomando, però, non c’è fretta: vedete bene che io ne ho anche troppo poca.
P.S.1: ad ogni modo, dopo aver deciso, per correttezza naturalmente comincerò io con il primo intervento (per mezzo anche degli spunti già datimi), come giusto, dal momento che è il mio turno, dicevate Voi, e se in effetti ora ho, diciamo così, rilanciato alla prossima mano, poi non intendo certo disattenderVi. Lo dico naturalmente come assicurazione perché non sembri che io faccia solo richieste agli altri e quando tocca a me mi tiri indietro.
P.S.2: in “Leggere fantasy” quel post sullo Hobbit io lo sposto. E Voi? Non ci eravamo spiegati bene: io Vi avevo risposto, controllate.
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