Siamo rimasti tutti a bocca a porta davanti al finale di Muses. La protagonista, Alice De Angelis, viene colpita da un proiettile mentre si esibisce in un concerto musicale a Hyde Park. A spararle è qualcuno in mezzo alla folla, un volto che lei conosce. Alice è morta, quindi. O almeno così ci fa credere l'autore. Il fidanzato della ragazza, Ray, è disperato, così come le sue compagne Patricia e Lourdes. Il talento di Musa della Musica viene ereditato dalla piccola Sophie. Eppure, Alice non è morta, è solo caduta in coma.
Lo scopriamo all'inizio di questo atteso secondo volume, intitolato La decima Musa, che conclude la saga (almeno ufficialmente). Riprendendo la storia da dove l'aveva interrotta, Francesco Falconi ci parla ancora di lei, di quella ragazza dal carattere forte e impulsivo, che ha sempre dovuto combattere per vivere. Prima, a causa di un padre violento. Ora per colpa di quel proiettile che le ha perforato il petto. Ma anche mentre è coma, Alice vede il mondo attraverso gli occhi delle sue compagne Muse, di Ray, perfino dei suoi nemici. Non è più la Musa della Musica, adesso, ha acquisito un nuovo, enorme potere. Può comandare i talenti di tutte le sue sorelle. E' diventata la decima Musa. Ed è pronta a scatenare il suo potere distruttivo.
Anche stavolta, l'autore dipinge una storia intrigante, puntando su numerosi colpi di scena e sulla profondità psicologica dei suoi personaggi. Scopriamo il vero volto di Patricia, la Musa della Pittura, una sorta di Lady Gaga che nasconde un passato doloroso dietro alla sua maschera di perfezione. Viviamo il dramma interiore di Lou, la Musa della Net Art, che inizia a provare dei forti sentimenti verso Ray. Sentimenti che la trasformano però in una traditrice nei confronti di Alice.
Appaiono anche nuove Muse: Daphne, la Musa della danza, in grado di ammaliare chiunque coi movimenti ipnotici del suo corpo. E poi Leila, la Musa della Scultura.
Falconi tratteggia anche questo secondo romanzo con il suo stile unico e personalissimo. Graffiante all'occorrenza, soprattutto quando parla delle difficoltà della vita, delle battaglie interiori o reali delle sue protagoniste. Ma anche divertente, profondo, accattivante, uno stile che sa adattarsi a ogni particolare situazione, rendendola viva. Il lettore si immerge a fondo nella storia, rapito da una narrazione altamente efficace.
All'ottima scrittura si accompagnano l'originalità della trama e la forte credibilità dei personaggi, mai piatti o banali, ma costruiti minuziosamente nelle loro mille sfaccettature. In Muses c'è tutto: gioia e dolore, odio e amore, forza e debolezza.
Al termine del libro, però, forse la curiosità del lettore non sarà completamente soddisfatta. Alcuni dettagli rimangono infatti in sospeso. Per esempio, poco o nulla si sa di alcune Muse che vengono solo menzionate. Spetta al lettore riempire queste “lacune”, lasciando viaggiare la propria fantasia? Oppure, Falconi si è voluto lasciare qualche porta aperta per un'eventuale nuova storia dedicata al mondo delle Muse? Chissà.
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