E' apparso di recente su io9 un articolo che offre spunto per parlare di un personaggio caratteristico del folklore magico: la Fata.
Figura edulcorata da tante produzioni Disney (un'eccezione l'adorabile Trilli di Peter Pan, con la sua buona dose di cattiveria) la Fata nella realtà del mito è un esserino tutt'altro che benevolo.
La "Brava Gente" o "Faery Folk" veniva chiamata così per una sorta di scongiuro, cercando di non destarne l'interesse nei confronti degli umani.
Ovvero, tanto per citare un memorabile personaggio della saga Malazan di Steven Erikson: "Preghiamo i nostri dèi perchè guardino da un'altra parte".
Infatti, la Fata è dispettosa nella migliore delle ipotesi, più che malvagia nella peggiore.
In particolare, sulle fate della tradizione anglosassone esiste una vasta documentazione grazie alle ricerche eseguite nel XIX secolo da studiosi, poeti (W.B.Yeats) e artisti (i Preraffaelliti).
Cosa fanno le fate quando seguono il loro lato oscuro? Per esempio offrono la tua anima al Diavolo, come succede a Tam Lin nell'omonima storia: la Regina delle Fate deve pagare un tributo di anime all'Inferno ogni sette anni il giorno di Halloween, quindi rapisce giovani incauti che viaggiano di notte.
Oppure collezionano le anime degli affogati catturandole con delle nasse poste sul fondo del mare. Anche meglio, ti affogano direttamente: ad alcune fate non interessa l'anima ma provano gusto a trascinare sottacqua chiunque capiti loro a tiro, spesso per mangiarselo. Tra queste, Jenny Dentiverdi, Peg Powler e i Grindylow.
Molto spesso però gli umani sono più utili vivi: le Fate rapiscono giovani spose per soddisfare il loro piacere e giovani madri per nutrire i loro piccoli.
Se le donne vengono di solito rapite, gli uomini, possibilmente belli e giovani, vengono sedotti e portati alla rovina - una per tutte la storia di La Belle Dame Sans Merci ripresa nel famoso poema di John Keats - oppure resi schiavi e liberati dopo lunghissimo tempo.
Una sorte non migliore hanno i bambini umani, rapiti e sostituiti con baby- fate malaticce, i cosiddetti changelin.
Nei casi peggiori, vengono uccisi i figli della persona che ha recato una qualsiasi offesa.
Le fate sono infatti molto vendicative e perseguitano il colpevole per anni provocando morte, malattie e follia.
27 commenti
Aggiungi un commentoIn realtà il libro racconta della persona che scrive la poesia, non di Melusina stessa, che comunque è un personaggio molto ingombrante nell'intera vicenda
Mi ricorda un po' the White Queen della Gregory (non un gran romanzo e non fantasy bensì storico) dove l'odiosa protagonista, Elisabeth Wodville, fa risalire le sue origini a Melusina della quale viene raccontata la storia all'inizio di alcuni capitoli. Melusina dev'essere un mito piuttosto importante nella letterature inglese.
Anche se poi le storie di fate e folletti che mi piacciono di più sono proprio quelle dei Sidhe raccontate da un'altra Gregory, Augusta, e dalla mamma di Oscar Wilde nelle loro raccolte di racconti (molti dei quali citati anche in Fate)
Quoto per approfondimenti sulle fate. Ma d'altronde sono di parte.
Possessione è una riflessione sulla poesia inglese della seconda metà dell'Ottocento e sulla ricerca accademica degli anni Ottanta in Inghilterra. Potrebbe essere interessante per voi il fatto che una dei protagonisti studi un'autrice che ha scritto un poema su Melusina, dato che nella storia è molto significativo (per cui il poema viene in parte riportato e il personaggio è analizzato in varie forme)
Tutto vero! Purtroppo (benchè io non ci credessi) credo di aver avuto un contatto con questi esseri in un bosco. Non lo auguro a nessuno. Se le vedete non tentate di fotografarle!
Aggiungi un commento
Fai login per commentare
Login DelosID