Chi ha seguito l'epopea produttiva de Il Signore degli Anelli e del primo capitolo della trilogia de Lo Hobbit vomiterà arcobaleni sapendo che sono ricominciati i diari video della nuova produzione.
Guardando le immagini si capisce che, per il Nostro, la vera vacanza è quando con una scusa o con un'altra, riesce a riunire la crew di attori e tecnici per produrre nuovi spezzoni di racconto da inserire nel montato finale, arricchendo di nuove possibilità un racconto già epico di suo.
Molti sostengono che Sir Peter Jackson abbia annacquato il libro di partenza, accusandolo di voler lucrare su una storia che ha un decimo del respiro narrativo esalato dal più corposo Il Signore degli Anelli. Forse hanno ragione, ma la gioia che dà il sapere riunita, ancora una volta, una delle produzioni che fra vent'anni, o cento, sarà ricordata come "il più emozionante gruppo produttivo del cinema mondiale" è una gioia infinita.
Non ci sono video blog come questo. Non c'è niente di così emozionante in tutta la rete e poco importa che il primo capitolo, Lo Hobbit: Un viaggio inaspettato abbia deluso molti e fatto alzare il sopracciglio ad altrettanti. Non bisognerebbe curarsene di fronte a questa iniezione di bellezza, energia e forza.
Cercate di ricordate qual'è la storia dietro La Storia: un regista di low budget movie che da una terra, dove il bene più prezioso sono le pecore, riesce con la sola forza della sua volontà e della sua visione a scalare gli scivolosi gradini dell'industria cinematografica con l'unico scopo di portare sullo schermo due prodotti ritenuti impossibili da realizzare efficacemente. Un uomo che non solo è riuscito a realizzare il suo sogno ma che è riuscito a dare al suo paese, la Nuova Zelanda, un senso di orgoglio e di appartenenza che da allora non è stato più dimenticato. Un uomo che con il suo lavoro ha creato centinaia di posti di lavoro, senza doversi sedere in un parlamento o essere a capo di una potente multinazionale manifatturiera. No, lui ci è riuscito con la forza del suo carisma un po' naive e con la sua carica aggregativa che è così rara nel "gretto" e materialista mondo cinematografico. In questi video, infatti, tutti sono protagonisti e tutti, nonostante la fatica, regalano un sorriso fiero e complice, anche se sono oberati di lavoro e tartassati dalle scadenze.
Questa è una bella storia da raccontare e merita di esserlo. Anche se Sir peter Jackson non fosse il migliore regista del mondo, sicuramente sarebbe candidabile fra le dieci personalità migliori del mondo. Questo, e penso che Peter sarà d'accordo, è la più alta onoreficenza alla quale un individuo possa ambire: a dispetto dei soldi che si fanno, dei traguardi che si raggiungono e degli inevitabili incidenti di percorso.
Vedere quei volti, vivere quei set, potendo quasi toccare tutti i props (gli elementi scenici ndr) ha qulacosa che restituisce, più del film finito, la magia della nostra infanzia. Il volere sognare a qualunque costo e in qualsiasi situazione. Si sogna e si sorride (soprattuto nella scena goliardica dell'aerobica nanesca da veri nerd) e scappa anche la lacrimuccia perché sarà difficile per noi, un giorno, essere in mezzo a loro e con loro. Ma, forse, è meglio così: la magia è meglio viverla in piccole dosi.
Quindi, senza indugiare ulteriormente, ho il privilegio di presentarvi il primo dei video blog datati 2013 (in ordine cronologico l'undicesimo della serie) che segnano l'inizio del countdown per il rilascio del secondo capitolo della saga fantasy più famosa di tutti i tempi, Lo Hobbit: la desolazione di Smaug, anche se questo è solo il preludio a una storia molto più grande e già archiviata nell'immaginario collettivo e della videoteca.
Che bello... che bello!
Lo Hobbit: La desolazione di Smaug arriverà nelle sale cinematografiche il 12 dicembre 2013.
12 commenti
Aggiungi un commentoPiuttosto che niente, meglio il SdA fatto da lui, io dico.
Però dopo il primo film che era dignitoso, gli altri due mi hanno lasciato molto perplesso (tra Gimli ridotto a una macchietta e l'elfo Legolas che spara frecce a mitragliatrice eccetera).
Adesso con Lo Hobbit siamo decisamente a uno spolpamento commerciale dell'opera di Tolkien da parte di Peter Jackson. Gli eredi del buon JRR Tolkien ora piangono oltraggio, ma chi lo sa, magari domani gli daranno da fare i film anche sul Silmarillion... racconti dimenticati, ritrovati, ridimenticati, persi in cantina e via dicendo.
Ma non ci vedo più nulla di Tolkien.
Direi che dopo Lo Hobbit si devono fermare, prima di andare alla deriva: fare tre film da un libro sufficiente appena per realizzarne mezzo, diventa eccessivo.
La trilogia su SdA ha avuto punti buoni, ma anche americanate evitabili (su tutte, Legolas che usa uno scudo come skateboard e Arwen che diventa eroina contro i nove nel primo film): ora però è tempo di fermarsi e cercare altro, ci sono molti romanzi più adatti a trasposizioni cinematografiche, che tuttavia non devono essere violentati fino a divenire irriconoscibili.
Probabilmente.
Tuttavia io ci vedo potenzialmente dei bei film fantasy
Sì ma siamo alle solite. Perché riscrivere ISdA e Lo Hobbit per ammodernarli quando puoi avere una sceneggiatura originale? Lo so, è una domanda retorica...
Letteratura batte Cinema, ne consegue.
E comunque, negli anni '80 si riusciva a fare di meglio, vuol dire pure.
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