Nell'universo del cinema dedicato ai ragazzi, esiste un filo rosso che attraversa il tempo portando il nome di Chris Columbus. Nel lontano 1985 scriveva i Cult del genere Piramide di paura e I Goonies, dal 2000 diventa regista e produttore firmando alcuni titoli della saga di Harry Potter proseguendo il suo cammino come produttore cedendo la regia della saga del semidio Percy Jackson (firma Percy Jackson il ladro di fulmini nel 2010) all'esordiente Thor Freudenthal dal nome adatto alla sfida che lo attende.
Al festival del cinema di Giffoni, all'anteprima mondiale del secondo capitolo, Percy Jackson e gli dei dell'olimpo: il mare dei mostri, incontriamo i protagonisti della pellicola: Logan Lerman alias Percy Jackson, semidio figlio di Poseidone ed Alexandra Daddario alias Annabeth, figlia della dea Athena.
Portavoce della nuova Hollywood dedicata ai ragazzi, regalano ai giurati le loro esperienze di "ragazzi normali" catapultati nel mondo del cinema strizzando l'occhio ai loro personaggi sul grande schermo, soprattutto Lerman che interpreta un eroe riluttante, insicuro delle proprie capacità e del suo ruolo come ogni adolescente lo è del proprio posto al mondo, paragona la propria parabola lavorativa con la vita del suo semidio.
Le domande dei ragazzi puntano sull'emozione dell'interpretate personaggi così legati al grande pubblico under 18 senza dimenticare l'origine letteraria della pellicola facendoci scoprire con piacere che, ben prima di sapere della presentazione al festival, molti dei giurati più giovani, avevano già letto i volumi della serie. Questa informazione, unita ai dati di vendita di saghe ( tratte da romanzi ) che spopolano sullo schermo quali Harry Potter, Twilight, Hunger games e Percy Jackson, ci portano a concede il beneficio del dubbio ad una generazione accusata di avere abbandonato la lettura.
Insieme al giovane Percy i ragazzi della giuria esplorano esperienze tipiche della loro età identificandosi con il semidio alle prese con i primi amori e con il rischio di perdere la sua nuova casa che ci ricorda per movenze, insicurezze e carattere, una versione più spettacolare dell'indimenticabile Sean Astin leader dei Goonies.
Ad accompagnare Lerman e Daddario nella ricerca del Vello d'Oro, ritroviamo il satiro Grover e spazio nella pellicola trova anche Luke, antagonista del primo film e figlio del dio Ermes che cambia faccia assumendo le fattezze di Nathan Fillon, per la nostra generazione l'indimenticabile Malcom Reynolds capitano della Serenity, per i fan di Percy Jackson più noto come il detective Richard Castle.
Come il messaggero degli dei, anche il centauro Chirone, maestro del campo dei semidei, cambia le proprie fattezze assumendo quelle del "mentore" televisivo più famoso degli anni novanta: Anthony Head, meglio noto come "Giles" in Buffy.
Un cast di tutto rispetto per portare sullo schermo la reinvenzione in chiave "made in USA" di quella mitologia greca che tanto affascina gli americani, pronti a trasferire l'accesso al monte Olimpo sulla cima dell'Empire state building ed il mare dei mostri nel triangolo delle Bermuda.
Anche in questo capitolo della saga si infittiscono le trame orizzontali che fanno da filo conduttore alla serie di romanzi, portando in scena mostri mitologici legati al mito del vello d'oro come la Manticora che certamente lascerà interdetti i più per la rivisitazione del mostro classico facendo storcere il naso a noi europei che la mitologia classica la studiamo sin dalle scuole medie e la respiriamo come base della nostra cultura.
Eppure, mettendo da parte la libera interpretazione della materia mitologica, Percy Jackson e gli dei dell'olimpo: il mare dei mostri si conferma un film dedicato ai più giovani che rinnova l'altra mitologia: quella che parte dal galeone Willy l'orbo, passa per l'astronave di Explorers tornando indietro nel tempo su una Delorean volante atterrando nel mare dei mostri per navigare insieme a Percy ed Annabeth verso l'età adulte con tutti i dubbi, le contraddizioni ed i pericoli che questo momento del viaggio porta con sé.
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