Nel famoso classico letterario di Clive S. Lewis, Il Leone, la Strega e l’Armadio, il portale per accedere alla magica terra di Narnia viene scoperto dai quattro fratelli Pevensie all’interno di un vecchio guardaroba che si trova nella casa di campagna del Professor Kirke; nell’adattamento cinematografico di Andrew Adamson, l’ingresso per la terra dei giganti e dei fauni è situato in un vecchio maneggio in disuso in Nuova Zelanda.
Anche un maneggio abbandonato può trasformarsi in una terra di favola se ci mettono lo zampino un genio del calibro di Roger Ford, una terra che sembra pervasa da una qualche magia come la Nuova Zelanda, un regista dotato di sensibilità e fantasia dirompente come Adamson e il giusto quantitativo di dollari per muovere l’intera macchina.
Per realizzare il film sono stati creati, sotto la supervisione del vulcanico Ford, più di due dozzine di set. Contrariamente a quanto si usa, il regista ha girato le scene live action in sequenza temporale, iniziando dalla descrizione dello sfollamento dei quattro fratelli da una Londra sottoposta ai bombardamenti nazisti, fino al loro arrivo nella campagna inglese (le lussureggianti colline di Tahekeora a pochi chilometri da Auckland), per proseguire con la loro sistemazione nella casa vittoriana del gentile Professore Kirke (ricostruita nei teatri di posa degli Henderson Studios a Auckland), dove la piccola Lucy scoprirà inaspettatamente il magico armadio mentre gioca a nascondino.
L’ormai defunto maneggio ha le dimensioni giuste per il set di Narnia, ribattezzato dalla troupe Landa della Lanterna, ed è proprio qui che Lucy, durante il suo primo viaggio, incontrerà il primo abitante narniano, Mr. Tumnus il Fauno, metà umano e metà capra, con cui farà amicizia proprio sotto la luce dorata di un lampione che spunta in mezzo al paesaggio glaciale.
Mentre venivano girati gli interni nella casa di Mr. Tumnus, ricostruita da zero dal caminetto agli scaffali traboccanti di libri, dalla chaise longue al servizio da tè, presi direttamente dai disegni originali di Pauline Baynes, le cui tavole illustrano fin dalla prima edizione la saga di Lewis, Roger Ford ha dato prova del suo genio inventivo piantando oltre 200 alberi (in maggioranza pini, abeti e querce) e realizzando una fitta foresta ricoperta di neve. Foresta ottenuta usando tonnellate di schiuma isolante e un detergente che si trasforma in vera neve, cadente e bagnata, quando viene sparato con uno speciale compressore.
Con opportuni cambiamenti, il paesaggio innevato farà da scenario alla prima comparsa di Jadis, la Strega Bianca, impersonata dalla grande Tilda Swinton.
Aggiungi un commento
Fai login per commentare
Login DelosID