Un uomo si sveglia dentro una fossa comune, circondato da cadaveri. Non ricorda nulla di stesso. Quando gli viene tesa una corda sale e scopre un paesaggio fatto di cadaveri appesi nelle posizioni più strane, zombie che scorrazzano più o meno indisturbati. In una casa incontra altre cinque persone, 2 donne e tre uomini, senza memoria come lui.
Loro almeno hanno dei documenti che gli permettono di darsi un nome.
L'uomo no. E in realtà neanche la sua soccorritrice, una ragazza orientale muta con la quale ogni comunicazione è impossibile perché lei non sa scrivere altro che nella sua lingua, che gli altri non comprendono.
Quella che comincia è quindi una indagine, basata sull'osservazione di quanto si trova intorno a loro e dentro la casa, cercando allo stesso tempo di sopravvivere all'ambiente ostile che li circonda, nonché alla diffidenza reciproca, che rischia di essere più pericolosa di tutto.
Cercando indizi poi, piano piano, spunterà un nome, anche da incontri fortuiti con altri esseri umani vivi, ma schivi a essere incontrati... Jonah...
Open Grave, l'horror mistery diretto da Gonzalo Lopez-Gallego, è in pratica un thriller con elementi horror che sfiorano la fantascienza e oltre. Di più veramente non vorrei dire perché se volte seguire il viaggio di scoperta, basato su flashback e raccolta di vari elementi, si rischia di raccontare troppo.
C'è molta camera a mano, molto "sporco", tanto sangue.
Sharlto Copley è come sempre bravo nelle parti stralunate e borderline. Più convenzionale il cast di attori intorno a lui.
A suo modo Open Grave vuole veicolare il tema della incomunicabilità. Quando vediamo una persona, e non conosciamo nulla di lei e della sua vita, che genere di rapporto possiamo stabilire? Riusciamo a non farci prendere da preconcetti.
Questo è in fondo quello che accade nel film. Dove a un certo punto l'incomunicabilità esplode in modo violento, perché ciascuno dei personaggi, privo della sua memoria, trovandosi di fronte l'altro si basa solo su un istintualità che però genera conflitto.
Purtroppo la sceneggiatura, sia sul fronte dei dialoghi che della coerenza interna, non è perfetta. Alcuni conti alla fine del film non tornano. Alcuni cerchi vengono chiusi solo ragionandoci, speculandoci un po'.
Di alcuni personaggi alla fine sfugge persino il senso della loro presenza nella storia, se non per creare pretesti narrativi che portano verso vicoli ciechi.
Può piacere a chi ama quelle serie TV piene di scoperte e misteri, come è stata Lost o X-Files, con l'aggiunta di una estetica splatter a basso costo. Da questo punto di vista posso almeno dire che le scoperte nel film ci sono e il finale è invece coerente e logico.
Una visione estiva o al più televisiva forse la merita. Non fosse altro che per la buona prova di attore di Copley.
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