La 71esima WorldCon si è conclusa da qualche giorno proclamando, come di consueto, i vincitori del premio più ambito dagli addetti ai lavori nei generi fantasy e fantascienza, lo Hugo. Il premio, assegnato dagli appassionati e non da giurie specializzate, è notoriamente più orientato verso la fantascienza, ma anche qualche opera fantasy ha ottenuto l’importante riconoscimento.
Fra i romanzi ha vinto Redshirts: A Novel with Three Codas di John Scalzi, autore già vincitore in categorie minori e finalista alcuni anni fa nella categoria romanzi con Morire per vivere. Qualche mese fa Redshirts aveva già vinto il premio Locus.
Fra i finalisti nella categoria l’unica opera fantasy era il romanzo d’esordio di Saladin Ahmed Throne of the Crescent Moon.
Il successo fra i romanzi brevi è andato a Brandon Sanderson con The Emperor’s Soul, alla sua prima nomination per la narrativa. Un secondo premio Brandon lo ha ricevuto nella categoria Best Related Work (dedicata a saggi ma anche enciclopedie e altre opere non narrative che si occupano di fantastico) per il suo podcast Writing Excuses. In questo caso il premio è arrivato alla terza nomination consecutiva.
The Emperor’s Soul è una storia autoconclusiva ambientata nello stesso mondo di Elantris, il primo romanzo pubblicato da Sanderson. L’opera ha superato, fra gli altri, due testi di prossima pubblicazione da parte della Delos Books: Dopo la caduta di Nancy Kress e Sulla stazione rossa, alla deriva di Aliette de Bodard.
Miglior racconto lungo è risultato essere The Girl-Thing Who Went Out for Sushi di Pat Cadigan, miglior racconto breve Mono no Aware di Ken Liu e miglior graphic novel Saga, Volume One scritta da Brian K. Vaughan e illustrata da Fiona Staples.
Fra i film ha trionfato The Avengers di Joss Whedon che ha battuto, fra gli altri, Lo Hobbit: Un viaggio inaspettato di Peter Jackson e Hunger Games di Gary Ross.
Visti i risultati degli ultimi anni nella categoria per il miglior telefilm Neil Gaiman aveva scherzosamente affermato che il premio avrebbe potuto tranquillamente essere ri-denominato come miglior episodio del Doctor Who. Anche quest’anno Doctor Who aveva in corsa ben tre episodi, ma la vittoria è andata a Blackwater (L’assedio), nono episodio della seconda stagione di Il Trono di Spade. Per George R.R. Martin si tratta del sesto premio Hugo dopo i quattro ricevuti per i racconti Canzone per Lya, Re della sabbia, La via della croce e del drago e Sangue di drago e quello dello scorso anno conquistato nella categoria film dall'intera prima stagione di Game of Thrones. In quel caso era stato premiato l'intero lavoro svolto dai produttori e sceneggiatori David Benioff e D.B. Weiss nell'adattare per la televisione Le cronache del ghiaccio e del fuoco. Quest'anno i voti degli appassionati si sono concentrati maggiormente sui singoli episodi e il vincitore è risultato essere quello sceneggiato proprio da Martin.
Fra gli artisti ha vinto John Picacio.
L’elenco completo dei vincitori lo trovate sul sito ufficiale del premio.
3 commenti
Aggiungi un commentoIl riconoscimento dato a Sanderson non sorprende, vista la bontà dei propri lavori.
Manca dalla lista dei premi Sharknado...
Ho appena finito The Emperor's Soul.
Benchè la storia avesse delle potenzialità, lo stile di Sanderson l'ho trovato prolisso (e sono solo 100 pagine) e poco approfondito nel raccontare quelli che potevano essere i tre temi principali la magia, l'arte e il concetto di anima.
Non mi ha convinta.
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