Non molti sanno che Edith Wharton, celebre autrice del romanzo L'età dell'innocenza, del 1920, ha anche scritto racconti sovrannaturali, pubblicati in una raccolta intitolata Storie di Fantasmi (Ghosts, 1937).
Sui rapporti tra la scrittrice e il fantastico a Roma, al Salauno Teatro di Piazza di Porta San Giovanni 10, la compagnia Studio 12 diretta da Isabella Peroni presenta lo spettacolo Notte d'inverno con signora e fantasma. Omaggio a Edith Wharton, in scena fino al 27 ottobre 2013.
Lo spettacolo è scritto e diretto da Riccardo Reim e ha per protagonista Elisabetta De Palo. Altri interpreti sono il Mago Scarpinelli alias Andrea Marfor, Marta Farra e Danilo Celli.
I costumi sono di Stefano Cioncolini; le musiche di Pericle Odierna; aiuto regista è Iolanda Salvato; le luci sono di Marco Zara.
È possibile vedere le repliche il Martedi, Giovedi, Venerdì e Sabato alle ore 21, il mercoledì e la domenica alle 17.30.
La sinossi dello spettacolo
Nella sua autobiografia, Edith Wharton dichiara di essere stata ossessionata per diversi anni, nella sua adolescenza, da un’assurda paura del soprannaturale, come pure narra della strana, ambigua (e in fondo divertita, vissuta come una sorta di antidoto agli autentici timori) fascinazione costantemente provata dinanzi a prestigiatori, ventriloqui, illusionisti e “maghi” di ogni genere… Anche per questo, forse, la scrittrice frequentò, sia pure in modo sporadico, il genere tipicamente anglosassone della ghost story, iniziando a “cimentarsi con l’altrove” nel 1909 e continuando a più riprese fino al 1937, anno della sua morte. Le sue “storie di fantasmi”, dunque, punteggiano come una sorta di controcanto una vasta produzione di cui non sono certo un aspetto marginale, rivelandosi profondamente innovative, abolendo qualsiasi effetto à sensation per immettere nell’assoluta “normalità l’evento “disturbante”: filo conduttore l’ironia, il gioco, l’incredulità e al tempo stesso la meraviglia per i tanti enigmi che la realtà propone a ogni passo…
Attingendo a questi materiali letterari e biografici, Riccardo Reim mette in scena – facendo proprio il salutare distacco ironico dell’autrice - uno spettacolo che si pone come una sorta di percorso “altro” della mente: nella Parigi degli anni ’20 Madame Edith varca casualmente la porta di un piccolo locale dove si esibiscono curiosi personaggi (semplici ciarlatani?…) che sembrano appartenere a un altro mondo ed evocano, quasi senza volere, inquietanti ricordi – se di tali si tratta… Passato e presente (e futuro?...) vanno a sovrapporsi confondendosi, e d’un tratto ci si accorge che, insensibilmente, una crepa si è aperta chissà quando e come nel solido muro della realtà, rivelando insospettabili, angosciosi “vuoti” che vanno a violare la più rigida, indiscutibile e rassicurante delle nostre convenzioni: quella che sancisce la separazione tra noi e la “zona dell’ombra”, ovvero il mondo dei vivi e quello dei morti.
Protagonista dello spettacolo è Elisabetta De Palo (che con Reim ha una ormai lunga e collaudata consuetudine di lavoro), affiancata da Danilo Celli nonché dal ventriloquo e illusionista (autentico) Andrea Marfori (‘Scapinelli’) con la sua partner Marta Farra, qui anche nell’insolita veste di attori.
Per informazioni e prenotazioni consultate il sito /www.salauno.it.
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