Immaginate la classica famigliola di quattro persone, da due giovani genitori con due bambini, un po' stile “mulino bianco”, che vive nella tipica villetta dei sobborghi – tre camere con due bagni, soggiorno e cucina, come ripete la madre, venditrice di immobili, con un tono da filastrocca – alle prese con i problemi comuni della gente comune: il padre che ha perso il lavoro e i soldi che scarseggiano, o il figlio maggiore, tredicenne, con i subbugli ormonali e le ribellioni tipiche dell'età.

In questo panorama, tutto sommato noiosetto, avvengono all'improvviso strani eventi che turbano la tranquillità della famiglia, eventi che vengono inizialmente minimizzati dalla polizia e dal vicinato, e poi inducono addirittura a sospettare dei genitori, visti gli inspiegabili segni sui corpi dei figli, e i loro comportamenti, altrettanto inspiegabili.

Ma accadono cose sempre più strane e terrificanti...

Keri Russell in Dark Skies - Oscure presenze
Keri Russell in Dark Skies - Oscure presenze
In un crescendo di ansia e angoscia, isolati dalle persone prima amiche, ora sospettose o ostili, i protagonisti cercano di capire, increduli, e poi di trovare alleati e armi con cui combattere, per resistere e impedire l'inevitabile sconfitta.

La scelta del regista, Scott Stewart, è stata di improntare il film al maggior realismo possibile, per rendere più facile agli spettatori immedesimarsi con la famiglia Barrett. L'accurata fotografia e la scelta di location reali e non di scenografie ricostruite in studio, ha decisamente conseguito il risultato.

Tra i protagonisti, spiccano Keri Russell nel ruolo della madre, e soprattutto il giovanissimo Dakota Goyo (già visto in Thor, diretto da Kenneth Branagh, nel ruolo di “Thor da giovane”).