Jim Steranko ha qualche riserva sulla puntata pilota di Agents of S.H.I.E.L.D., la serie televisiva ideata da Joss Whedon che ha debuttato martedì scorso 24 settembre e di cui più tardi verrà trasmesso il secondo episodio.
Se non siete veri credenti e vi state chiedendo di chi stia parlando faccio un salto indietro. Nick Fury nasce nel 1963 inventato dai soliti Stan Lee e Jack Kirby, come combattente nella Seconda Guerra Mondiale, nella testata Sgt. Fury & His Howling Commandos, nel 1963. È tra l'altro uno dei primi personaggi Marvel che è approdato in Italia già nel 1966 con la poco fortunata testata Il Serg.Fury e i suoi Commandos, edita da Le Maschere.
La serie era essenzialmente un fumetto di guerra, nel quale però facevano qualche comparsata supereroi come Capitan America e Bucky e supercriminali come il Teschio Rosso. Ebbe una sua discreta fortuna.
Ma la vera rivoluzione fu quando alla Marvel pensarono di fare con il personaggio quello che avevano già fatto con Capitan America, ossia renderlo un protagonista della Silver Age dei comics, parallelamente al racconto delle sue vicende in guerra.
Per fargli superare senza problemi di invecchiamento però non usarono l'espediente dell'ibernazione. Fury, colpito da una mina poco dopo la guerra, viene curato con un siero sperimentale che gli dona estrema longevità e può pertanto continuare la sua carriera come agente segreto durante la guerra in Corea e in altre missioni nel mondo.
Ispirandosi ai film di James Bond avvenne poi l'ideazione dell'agenzia di spionaggio e controspionaggio dell'universo Marvel, lo S.H.I.E.L.D., (Supreme Headquarters International Espionage Law-enforcement Division) e della sua nemesi, chiaramente ispirata alla S.P.E.C.T.R.E. dei film bondiani, ossia l'.HYDRA, una organizzazione neo-nazista comandata dal Barone Von Strucker.
Queste storie debuttarono prima nel numero 163 della testata antologica Strange Tales, e fino al 168 furono scritte e disegnata da un giovane assistente di Kirby, Jim Steranko.
Quel ciclo segnò per sempre il mondo del fumetto statunitense e non. Libero di sperimentare come mai sarebbe potuto accadere con un personaggio di primo piano, Steranko, che già era stato datore di chine di Jack Kirby, unì lo stile geometrico e ipercinetico del suo maestro alla psichedelia, la pop art e il surrealismo, con tecniche miste come il collage, la fotocopia di immagini reali (già usata da Kirby) e abbondate uso di splash page, creando vignette che anche prese a solo erano opere d'arte, ma rispettando le regole dell'arte sequenziale e quindi dello story telling. Ideò il look futuristico dell'agenzia, con le tute attillate e piene di gadget, le auto volanti, l'Elivolivolo. In Italia il ciclo fu pubblicato dall'Editoriale Corno in appendice a L'Incredibile Devil.
Steranko contribuì con le copertine e alcune storie anche alla successiva serie regolare del personaggio, durata però solo 15 numeri. Dopo questa esperienza l'artista collaborò poco con la Marvel, due storie degli X-Men e tre di Capitan America che rimasero memorabili, ma poi per svariati motivi il rapporto con la casa delle Idee si ruppe.
Steranko continuò la sua carriera artistica in altre forme, collaborando anche con il mondo del cinema. Nei primi anni 1970, ha scritto un cortometraggio intitolato Shadow House interpretato da John Carradine, e ha lavorato come concept artist di I predatori dell'arca perduta, nel 1981, e di Bram Stoker's Dracula di Francis Ford Coppola nel 1992.
La Marvel ha riproposto Nick Fury come guest star di varie serie fumettistiche, come protagonista di miniserie e ha provato anche a riproporre più volte delle serie regolari, però il confronto di tutti questi tentativi con l'opera di Steranko è sempre stato impietoso nel cuore dei fan, anche se talvolta qualche prodotto pregevole è stato realizzato.
Avrete sicuramente notato che nel breve riassunto le parole S.H.I.E.L.D. e Nick Fury siano sempre accanto. Inscindibili.
In un articolo/recensione che l'artista ha pubblicato su Hollywood Reporter una delle principali critiche che Steranko ha mosso verso la puntata pilota della serie Agents of S.H.I.E.L.D. è stata proprio la mancanza dell'iconico personaggio.
Per Steranko anche se Fury, come Batman e James Bond, non ha superpoteri è chiaramente "superumano, irresistibile, indomabile, invincibile" e lo show avrebbe tratto giovamento anche da un cameo di 15 secondi o anche da una "maledetta telefonata" di Samuel L. Jackson.
Per Steranko l'episodio manca di mordente e non sfrutta tutto il potenziale a disposizione, pertanto la produzione dovrebbe osare di più prendendo dei rischi, alzando il livello della stranezza e dell'inconsueto.
Impietoso il giudizio sull'agente Coulson (interpretato da Clark Gregg) che ha defintito "paragonabile all'ex sindaco di New York Rudy Giuliani e non a Fury".
All'autore non piace inoltre il concetto di fondo della serie, espresso più volte dai suoi creatori che hanno sempre sottolineato di voler mostrare gente comune all'opera, riecheggiando l'approccio di Hitchcock: "persone normali in circostanze straordinarie". Secondo Steranko mostrare l'ordinario potrebbe non essere sufficiente a giustificare l'interesse del pubblico e a fidelizzarlo, visto il livello di spettacolo al quale è abituato con The Avengers.
Le altre critiche dell'articolo toccano diversi punti, come il finale, definito troppo melodrammatico o l'incomprensibilità della technobabble, ed è legittima la diversità di visione che può avere l'autore, al quale i titoli della serie hanno però tributato il giusto omaggio, e chi ha dovuto adattare il mondo da lui creato per un altro media.
Quello che è certo è che tra poche ore verrà trasmessa la seconda puntata della serie e si avrà un primo importante responso. Se il pubblico si è sentito tradito dalla visione realistica di Whedon e soci lo scopriremo presto.
4 commenti
Aggiungi un commento"All'autore non piace inoltre il concetto di fondo della serie, espresso più volte dai suoi creatori che hanno sempre sottolineato di voler mostrare gente comune all'opera, riecheggiando l'approccio di Hitchcock: "persone normali in circostanze straordinarie". Secondo Steranko mostrare l'ordinario potrebbe non essere sufficiente a giustificare l'interesse del pubblico e a fidelizzarlo, visto il livello di spettacolo al quale è abituato con The Avengers."
Su questo aspetto non posso che dargli ragione.
Passato il primo momento di curiosità o si cominciano a fare vedere qualcosa di "straordinario, facendo quindi apparire i veri supereroi e magari anche Fury, o diversamente rischia di diventare qualcosa di già visto nonostante la scrittura di Whedon.
Direi che con il finale della seconda puntata la questione si possa considerare risolta
Direi che questo si avvicina di più allo S.H.I.E.L.D. che mi aspettavo. Penso che abbiano lavorato molto tra pilota e primo episodio. Certo non vedremo gli eroi di fascia alta, ma il collegamento tra MCU e serie dovrebbe diventare sempre più stretto. Ora l'aspettativa è che cresca la trama orizzontale.
Infatti. Tra l'altro tendo a preferire quelle serie le cui puntate sono strettamente collegate.
Inoltre considerati i continui riferimenti alla battaglia di New York, e agli Avengers, è inutile sforzarsi di rendere questa serie tv qualcosa di troppo slegato dall'universo marvel cinematografico.
Certo pretendere di avere a disposizione i due Chris, RDJ, TH e gli altri magari è un po' difficile, ma qualche breve comparsata, come quella del secondo episodio, non sarebbe male.
E aggiungerei anche qualche nemico storico.
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