Un grande successo implica la nascita di un franchise. È ormai una regola non scritta ma applicata. Poteva sfuggire alla regola Cattivissimo Me, il film d'animazione prodotto dalla Illumination Entertainment di Chris Meledandri che nel 2010 incassò più di 540 milioni di dollari e non generare un sequel e (probabilmente) altri seguiti, e magari degli spin-off?
Qualcosa di vecchio e qualcosa di nuovo. Questa è la regola dei seguiti. Pertanto se il primo film era il racconto del percorso che portava l'aspirante genio del Male Gru a scoprire di essere in realtà un buono, fino ad adottare le tre piccole Margo, Edith e Agnes, abbandonando la vita da criminale, nel nuovo scopriamo subito come se la cava.
Le cose vanno discretamente bene e Gru assolve con amore al suo compito di genitore. Sul fronte degli affari sta cercando di riciclare le sue attrezzature, con la collaborazione dei Minion e del Professor Nefaria, occupandosi di produzione di marmellate. Ma non tutto va benissimo su quel fronte. Nefaria ha nostalgia dei tempi in cui serviva il male e accetta una diversa proposta di lavoro, le marmellate sono orribili e in fondo Gru si annoia.
Le circostanze tramano per un suo ritorno in azione. Una mega organizzazione criminale, in un incipit catastrofico che ricorda i Bond movies (e non sarà l'unica sequenza a farlo), ha rubato un laboratorio contenente un pericoloso virus e La Lega Anti-Cattiveria (Anti-Villain League, AVL) contatta Gru, mediante l'agente Lucy Wilde, abile ed entusiasta ma anche un po' pasticciona, per proporgli una consulenza. Chi meglio di un ex cattivo potrebbe catturare un supercriminale, aiutando una organizzazione che "è solo interessata a darti la caccia se stai per vaporizzare il Monte Fuji, sciogliere la calotta glaciale artica, rubare la luna"?
Gru vorrebbe rifiutare, anche perché ha i suoi grattacapi con le bambine, in particolare con i primi palpiti sentimentali dell'adolescente Margo, il cruccio di ogni padre con una figlia di quell'età.
Ma il richiamo dell'azione sarà più forte e insieme a Lucy indagherà fingendosi negoziante di un centro commerciale. Lì i suoi sospetti s'indirizzeranno su Eduardo Perez, ristoratore messicano nel quale Gru crede di riconoscere le fattezze di El Macho, supercriminale dato per morto anni prima, mentre quelli dell'AVL verteranno sul negoziante di parrucche Floyd. Per Gru Eduardo ha poi l'innegabile colpa di avere un figlio, Antonio, per il quale Margo ha preso una cotta. Altre poi sono le incognite lanciate dalla trama, come il misterioso rapimento dei Minion. Cosa sarà mai accaduto loro? Quali sono i piani del loro rapitore?
Tra le gag immancabili dei Minion, attese specialmente dai più piccoli, colpi di scena e sequenze d'azione, il film scorre lineare fino al momento in cui i vari nodi narrativi si scioglieranno, passando per uno spettacolare scontro con una versione malvagia e famelica, ma non meno buffa, degli stessi Minion.
Alla miscela ovviamente aggiungete le citazioni cinefile e fotografiche, la sotto-trama romantica tra Gru e Lucy, e avrete uno spettacolo che nelle intenzioni vuole dare a ogni fascia di età dei momenti di'interesse. Come un vero film per famiglie.
Tecnicamente il film è ineccepibile, nulla da dire. Sia le musiche originali che le canzoni utilizzate s'armonizzano bene con la storia. Il 3D si rende utile in qualche momento, ma ritengo che obbligare i piccoli spettatori a indossare gli occhiali sia una tortura. Si divertiranno lo stesso anche in 2D.
In conclusione, preso singolarmente ogni elemento di Cattivissimo Me 2 non ha nulla di particolarmente originale o innovativo, ma la somma delle parti, miscelata con professionalità, ha generato uno spettacolo divertente.
Si esce sorridendo dal cinema e va bene così.
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