Presentato in anteprima a Lucca, movie, comics & games 2013, il gioco di ruolo ispirato al mondo di Dragonero segna l'inizio di una nuova operazione crossmediale promossa dalla Sergio Bonelli Editore e dalla Wyrd edizioni.
Nella Sala Ingellis del Lucca Games, gli autori hanno incontrato il pubblico per parlare dell'innovativa esperienza che porta, finalmente anche in Italia, una tradizione di incontro tra fantasy e gioco di Ruolo ritornata in auge una decina di anni fa con l'aggiornamento dell'ambientazione "Dragonlance" per la terza edizione di Dungeons & Dragons.
Fortemente voluto dalla direzione di Wyrd edizioni, il gdr Dragonero, avvalendosi della splendida copertina di Paolo Barbieri, prende spunto dalla prima serie fantasy edita dalla Bonelli (iniziata nel Giugno 2013 ma già presente nei cataloghi come primo dei "romanzi a fumetti" editi dalla casa di Tex e Zagor) trasformandone le ambientazioni in uno scenario low-magic che mancava nel panorama dei giochi di ruolo attualmente in commercio nel nostro paese.
Per gli orfani dello storico D&D, il manuale si pone come alternativa e contraltare al già celebre Pathfinder (edito sempre della Wyrd e basato sullo stesso schema migliorativo del sistema modulare ”D&D 3.5”), come versione di un fantasy realistico ben tratteggiato e studiato con meccanismi che premiano l'interpretazione e la crescita in abilità del personaggio a discapito del comune abuso di oggetti magici, incantesimi e tesori.
Un manuale in cui viene riorganizzata la componente arcana limitando l'impiego di artefatti e gingilli magici oltre a riscrivere un innovativo regolamento per la magia che la rende meno "deviante" e decisiva nel corso delle sessioni di gioco.
Luca Enoch e Stefano Vietti hanno illustrato come sia nata, nel lontano 1995 durante una delle immancabili "cene Bonelli" della manifestazione lucchese, l'idea di una serie fantasy dai toni dinamici e realistici che uscisse dai canoni del fantasy "romanzato" per recuperarne le radici mitologiche ed avventurose che già avevano ispirato Tolkien ed altri celebri scrittori.
Un tentativo andato a buon fine visto il riscontro positivo dei lettori sui social e le ottime vendite in edicola che hanno convinto gli autori ad investire nell'ampliamento crossmediale del loro bagaglio creativo attraverso il mondo del GDR che grazie all'origine fumettistica si fregia di una parte letteraria scritta interamente dai due autori ad hoc per il manuale.
Proprio per Enoch e Vietti, il gioco appare importante nell'equilibrio del mondo di Dragonero fungendo da specchio al fumetto, servendo da fonte di feedback degli appassionati rispetto alle tante anticipazioni dell'opera a fumetti che ritroviamo nelle descrizioni di ambienti, luoghi, equipaggiamenti, classi e razze.
Per aumentare ulteriormente l'interfaccia tra gioco e fumetto, gli autori stanno già pensando ad alcune storie da inserire in continuità che possano, dagli albi a fumetti, essere perfettamente riadattate per le sessioni di gioco e ventilano la probabilità dell'inserimento di suggerimenti masteriali in quarta di copertina per la prosecuzione di avventure lette sul fumetto, concluse appositamente con finali aperti che preventivano l'entrata in scena dei personaggi giocati dai ragazzi.
Dragonero si presenta sul mercato con un coefficiente di interattività e possibilità di sviluppo difficilmente ipotizzabile nei normali GDR cartacei, spingendo un po' più avanti le frontiere dell'immaginazione su cui il gioco di ruolo fonda il proprio fascino.
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