Come i fan sapranno, Brandon Sanderson non conosce pause. Il 2013 è stato un anno fruttuoso per l’autore, sia per quanto riguarda le uscite (Steelheart, The Rithmalyst), sia per quanto riguarda i riconoscimenti (The Empero’s Soul ha ricevuto il premio Hugo come miglior novella). Ma chi lo segue sta aspettando il colpo grosso, dato che ci si sta avvicinando l’uscita (dovrebbe trattarsi dei primi di marzo del 2014) del secondo capitolo di Le Cronache della Folgoluce: Words of Radiance.
Un progetto ambizioso, ampio, da sviluppare attraverso il percorso di dieci tomi densi e ricchi di particolari. C’è chi storcerà il naso di fronte alla grandezza di tale produzione, ritenendola l’ennesima operazione commerciale volta a sfruttare il cliché di saghe lunghe e interminabili com’è tipico del fantasy. Ma occorre saper fare una distinzione tra qualità e ripetitività. Perché se è vero che ci sono autori che sfruttano un prodotto che ha avuto successo ripetendolo senza aggiungere nulla di nuovo e pertanto stancando (com’è successo con Terry Goodkind con la saga di La Spada della Verità e Terry Brooks con il mondo di Shannara), ci sono anche scrittori che svelano ai lettori l’intero mondo che hanno creato in ogni suo dettaglio, come fatto da Robert Jordan con La Ruota del Tempo e Steven Erikson con la saga Malazan: geografia dei luoghi, usanze, tradizioni, storia, miti, leggende, profezie.
Sanderson segue le orme di questi ultimi e lo si è potuto vedere con l’ottimo primo volume delle sue Cronache, La Via dei Re, dove sono stati protagonisti del capitolo iniziale del mondo di Roshar Dalinar, Kaladin e Shallan.
Dalinar, fratello del trucidato re Gavilar di Alethkar, vedendo le divisioni e gli attriti all’interno del regno, sta cercando un modo per porvi rimedio, soprattutto visti i continui conflitti con i Parshendi: la risposta sembra trovarla in un antico libro, La Via dei Re, che indica il percorso che un regnante dovrebbe seguire per essere veramente tale, attenendosi a un rigoroso codice etico guidato dall’onore.
Kaladin, figlio di un medico e con una spiccata predisposizione nell’uso della lancia, si arruola nell’esercito per proteggere il fratello minore finito per capriccio di un nobile all’interno delle sue fila. Caduto in disgrazia per il tradimento di un altro nobile, si ritrova a condurre una vita da pontiere, la peggiore di tutte le schiavitù, che oltre agli stenti e alla durezza, presenta la più bassa aspettativa di vita. Ma il suo senso dell’onore e le sue capacità gli permetteranno non solo di guadagnarsi la stima dei compagni, ma d’ottenere anche la libertà, grazie all’essere intervenuto in soccorso di Dalinar caduto vittima di un tradimento interno alla corte.
Shallan, dopo varie vicissitudini, riesce a entrare a far parte del seguito di Jasnah, divenendo la sua pupilla, nel tentativo di ristabilire le fortune della sua famiglia, piena di difficoltà economiche. Ed è proprio mentre sta attuando il suo piano, che comporta il tradimento della fiducia di Jasnah, che viene a conoscenza e contatto con Shadesmar, un mondo posto in un’altra dimensione d’esistenza, capace di dare grande potere.
A queste storie vanno aggiunte le vicende di Szeth – figlio – figlio – Vallano, Senzavero di Shinovar, l’assassino di re Gavilar, e quelle dei personaggi dei vari interludi, posti all’interno del romanzo per mostrare l’ampiezza e la diversità del mondo di Roshar.
Che cosa c’è da aspettarsi a questo punto nel proseguimento della storia?
Sanderson ne dà un breve assaggio sul suo sito. La guerra con i Parshendi raggiunge una nuova e più pericolosa fase, con Dalinar che conduce le armate di Alethkar nel cuore delle Pianure Infrante. Shallan spera di trovare la leggendaria città di Urithuru, dove Jasnah crede di trovare un segreto vitale per la sopravvivenza di Roshar. I Parshendi trovano un modo per rendersi più forti per rispondere alla sfida umana, rischiando il ritorno degli spaventosi Nichiliferi. E per finire, Kaladin dovrà capire quale sarà il suo nuovo ruolo nella storia, mentre imparerà a padroneggiare il potere di Corrivento, uno degli Ordini che assistevano gli Araldi durante le Desolazioni contro i Nichiliferi.
Queste poche righe danno l’idea di quanto i lettori possono aspettarsi dal nuovo volume; aspettative alimentate anche dalla bella ed evocativa copertina che introduce il nostro articolo, realizzata da Michael Whelan, significativa nel mostrare Kaladin intento ad assorbire Folgoluce da una gemma e Szeth – figlio – figlio – Vallano, Senzavero di Shinovar, in piedi su una pila di cadaveri.
Nell’attesa dell’uscita del volume e della sua traduzione in Italia, Fanucci propone la versione economica di La Via dei Re al prezzo di 14.50€, meno della metà della precedente edizione, che era di 30€: i cambiamenti apportati sono stati il passare dalla copertina rigida a quella morbida e le mappe delle prime e ultime pagine realizzate in bianco e nero anziché a colori. Se il costo della nuova versione si può dire adeguato, ancora fa pensare quello della versione rilegata, troppo elevato se paragonato soprattutto a quello estero, che risulta essere di gran lunga inferiore (sotto i 20 €).
C’è da sperare che Fanucci sul prossimo volume della Folgoluce pratichi prezzi di copertina più bassi: è vero che l'editore italiano ha mantenuto copertina originale, disegni all’interno del libro e le mappe a colori, e che i costi di traduzione e le differenze di tiratura tra i mercati possano giustificare un lievitare del prezzo, ma non fino a farlo arrivare a questi livelli, che risultano eccessivi.
8 commenti
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non so se l'ho apprezzato di più in originale o in italiano....
almeno per la velocità di lettura
in inglese sul reader era però molto iù gestibile...
speriamo che fanucci lo pubblichi in ebook
le mie braccia non sono più abituate ai tomoni...
Una bellissima notizia!!
In effetti, avendolo letto in versione originale (per recensirlo qui su FM) ho trovato un po' strano vedere come alcuni nomi e termini del mondo di Roshar sono stati tradotti in italiano. 'Nichiliferi', 'Folgoluce'... mi hanno fatto storcere un po' il naso. Ma credo che fosse davvero difficile adottare soluzioni alternative.
Vero. L'originale rende molto più sulla natura della cose. Basta pensare ai Voidbringers, che subito fa pensare a portatori di vuoto, desolazione; la traduzione Nichiliferi è meno immediata perché le sue radici trovano fondamento in annichilimento, una parola di uso poco comune.
Idem per Stormlight, la luce delle tempeste, che spiega bene l'origine di una certa energia: Folgoluce, mantiene il significato, ma di nuovo non è così diretto, dato che folgore nel nostro linguaggio non è tanto usato.
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