Il Free Flow Combat, il sistema di combattimento basato su sequenze più estese possibili di colpi e contrattacchi andati a segno, è rimasto immutato nelle sue meccaniche, anche se l'impressione è che gli sviluppatori abbiano voluto alzare l'asticella della difficoltà. Capita di frequente, incontrando casualmente un gruppo di criminali o intervenendo in un punto preciso delle strade e dei vicoli di Gotham guidati dalla radio della polizia, di trovarsi di fronte a un nutrito numero di avversari per battere i quali è necessaria un'elevata padronanza del Free Flow Combat. Warner Bros. Games Montreal ha introdotto alcune nuove tipologie di criminali, che richiedono particolari strategie per essere abbattuti. In particolare l'artista marziale, che deve essere contrattaccato con successo prima di poterlo colpire direttamente, e il malvivente potenziato dal Venom, lo steroide usato da Bane che aumenta forza, resistenza e velocità. Nulla di cui gli hardcore gamers debbano preoccuparsi, ma per un giocatore non molto esperto incontrare non di rado gruppi nutriti di avversari, ciascuno composto di più tipi di criminali, potrebbe rappresentare un elemento di frustrazione.
Per cambiare gli equilibri, il giocatore potrà utilizzare in combattimento uno dei due nuovi gadget introdotti nel gioco, gli Shock Gloves. Si tratta di guanti elettrificati in grado, una volta acquisiti nel corso della trama, di annullare ogni difesa e dunque di colpire direttamente qualsiasi tipo di avversario senza dover ricorrere a mosse speciali, almeno per il tempo in cui si è in grado di usarli. Un tale potenziamento, tuttavia, rischia di ribaltare totalmente a proprio favore, e non di bilanciare, i rapporti di forza. Un aiuto simile anche se non così incisivo risulta avere il Remote Batclaw durante le fasi stealth, quelle cioè in cui Batman dovrà nascondersi nelle ombre o acquattarsi su gargoyles e sporgenze in alto per poi disarmare e rendere inoffensivi i criminali che pattugliano alcune aree di gioco. Se questo nuovo strumento in dotazione al protagonista (ottenibile dopo aver sconfitto Deathstroke) gli permette di raggiungere punti altrimenti inaccessibili durante le sequenze di free-roaming e nelle side missions, nel Predator Mode gli consente anche di legare due avversari e farli scontrare l'uno contro l'altro stordendoli per qualche secondo, oppure di ottenere lo stesso effetto con uno di loro e un oggetto che provochi un danno fisico o, ancora, di appendere un criminale a un gargoyle rimanendo a distanza, e mettendolo fuori combattimento.
Discorso un po' diverso deve essere fatto per alcuni tra i boss fights, che vedono co-protagonisti gli otto assassini assoldati da Maschera Nera per uccidere Batman. Questa è, infatti, la premessa della trama ma non tutto è come sembra, e presto il giocatore se ne renderà conto. Si tratta, a ogni modo, di avversari storici dell'Uomo Pipistrello ma che, a parte Slade Wilson/Deathstroke e Bane, non si possono certo annoverare tra quelli più conosciuti e pericolosi del suo universo (ne sono comunque presenti anche altri, sia nella trama principale che in quelle secondarie). Killer Croc, Copperhead, Electrocutioner, Deadshot, Firefly e Lady Shiva in alcuni casi saranno incontrati dal giocatore seguendo la storia principale mentre, in altri, lasciando da parte quest'ultima per immergersi nelle numerose side missions del gioco. In tutti gli scontri, Batman dovrà adottare strategie adatte a ciascun avversario per riuscire a batterlo, ma a parte i due casi sopracitati e in particolare quello in cui si affronta Deathstroke (combattimento caratterizzato da splendide sequenze di animazione anche se vi si riscontra, forse, un uso eccessivo di quick time events) il giocatore non ha una percezione di elevata minaccia, nonostante la tanto proclamata pericolosità degli assassini. Il risultato è che buona parte dei boss fights si risolve lasciando una sensazione di inappagamento.
Batman: Arkham Origins
Immagini dal videogame prequel di Batman: Arkham Asylum e di Batman: Arkham City
Forse allo scopo di rendere più appetibile e longevo il prodotto finale, considerando che le novità nel gameplay risultano sostanzialmente nulle, gli sviluppatori hanno ampliato enormemente l'area di gioco, fino al doppio rispetto a quella del secondo capitolo. Gotham City risulta divisa in due grandi aree, collegate dall'imponente Pioneer's Bridge: una upper town dagli edifici maestosi ed eleganti e una zona più degradata (quella che, in Arkham City, sarebbe divenuta il manicomio criminale a cielo aperto ideato dal sindaco Quincy Sharp) in cui è situato il distretto industriale. Batman potrà spostarsi utilizzando il Batwing ma, anche in questo caso, l'introduzione del potente velivolo non influisce in maniera sostanziale sul gameplay, considerando che non è consentito al giocatore di pilotarlo. Si può dire lo stesso del rinnovato Detective Mode, cioè delle fasi di gioco in cui Batman, il più grande investigatore del mondo, deve cercare gli indizi di un omicidio usando il suo intelletto superiore, coadiuvato dalle immense risorse tecnologiche di cui dispone, che gli permettono di ricostruire un ambiente in Realtà Aumentata (Augmented Reality) della scena del crimine. Come nei precedenti titoli del franchise, in queste fasi il giocatore non è affatto messo alla prova, dovendosi limitare a inquadrare e a scannerizzare indizi in un'area circoscritta. Quello che cambia è la possibilità di ricostruire in tre dimensioni la scena stessa, andando quindi a cercare ulteriori elementi in un'ambiente virtuale più complesso e lasciandosi maggiormente coinvolgere dalla ricomposizione dell'accaduto. Anche in questo caso, quindi, si tratta di una novità che nulla aggiunge al gameplay.
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