Incontriamo Luca Di Gialleonardo, autore di La fratellanza della Daga, serie inserita nella collana Fantasy Tales della Delos Digital.

Come hai scoperto l’interesse per il genere fantasy?

L’ho scoperto da bambino, come molti, credo. Quando si è piccoli, ci si orienta verso storie molto fantasiose, come le fiabe, dove personaggi fantastici vivono avventure incredibili. Crescendo, molti prediligono storie più realistiche, altri continuano ad amare la Fantasia. Pur seguendo anche altri generi,, sono rimasto sempre quel bambino di sette anni che leggeva Pinocchio durante un’estate passata dai nonni. In seguito è arrivato Michael Ende, prima con “La notte dei desideri” e “Le avventure di Jim Bottone”, poi con “La storia infinita”, romanzo che  mi ha fortemente influenzato. Anche Verne  ha lasciato il segno con i suoi romanzi di avventura e fantascienza. Poi da adulto ho scoperto Tolkien, Rowling e Martin, autori capaci di insegnarmi qualcosa, non solo per quanto riguarda il genere fantasy, ma anche riguardo il campo della Scrittura.Da ragazzo ho iniziato a scrivere fantasy, guidato dalle mie passioni, senza mai abbandonare il genere. Il primo romanzo l’ho scritto a quattordici anni, ispirato dalle opere di Ende. Un lavoro acerbo, che dopo quindici anni si è evoluto in una versione definitiva, integrata dalle esperienze acquisite ne tempo. Chissà che un giorno questa storia non sia pubblicata!

Da dove nasce l’idea del tuo racconto? C’è qualche episodio in particolare che ti ha influenzato?

Non ci sono episodi particolari. La Fratellanza della Daga nasce dalla mia passione per il fumetto e per le storie seriali che accompagnano il lettore attraverso le avventure e la crescita dei personaggi. Ho sempre desiderato scrivere qualcosa che avesse questo tipo di sviluppo.In particolare, le basi di questa serie erano state gettate tempo fa, insieme ad Andrea Franco. Ci eravamo scambiati tante idee, ma poi la cosa non aveva avuto seguito. Quando è arrivata l’opportunità di Fantasy Tales, abbiamo deciso di riprenderla, anche se alla fine la scriverò da solo (almeno l’inizio!). Alcune cose sono cambiate rispetto alle idee iniziali.

Quale messaggio volevi trasmettere al pubblico tramite il tuo racconto?

In generale non scrivo pensando a un messaggio da dare a chi legge. Quella che vorrei trasmettere è piuttosto un’emozione, che io stesso provo quando un romanzo o un racconto mi appassionano. Credo di aver iniziato a scrivere per questo. Ci sono state sensazioni che solo un buon libro è riuscito a darmi. ‘’Vorrei farlo anche io’’, pensavo. Stregare qualcuno con la fantasia, con i personaggi, con le loro avventure. Sì, il mio sogno è quello di suscitare in altri ciò che ho provato io. E magari chissà, spingerlo a diventare uno scrittore, e far ripartire il ciclo.

Ci descrivi l’esperienza dell’editing?

Conosco  aspiranti scrittori che non gradiscono l’editing sui propri scritti, credono sia una forma di invadenza. A mio parere, chi intende approcciare alla scrittura professionale non può fare a meno di un buon editing. E per tale non intendo ‘’riscrittura’’, bensì un lavoro di sistemazione del testo, che non intacca lo stile dell’autore, anzi lo valorizza, depurandolo da imperfezioni invisibili all’autore stesso.Per questo vivo la fase dell’editing come un momento importante, utilissimo e spesso anche istruttivo. Per uno scrittore alle prime armi, rileggere un proprio scritto editato da un professionista, è forse uno dei modi più validi per imparare.

Puoi descriverci l’esperienza di collaborazione con il curatore della collana fantasy della Delos?

Io e Andrea Franco siamo amici da almeno dieci anni! Ci siamo conosciuti su un sito di scrittura, nei primi anni del 2000, dove lui pubblicava un romanzo a puntate. “Bravo, questo!” ho pensato. Posso vantarmi di essere uno dei primi ad aver scoperto il suo valore di scrittore?: -)Da allora abbiamo lavorato spesso insieme, scrivendo qualcosa in coppia, condividendo le idee o aiutandoci a vicenda per sistemare i nostri scritti. Lavorare con lui su Fantasy Tales è stato molto semplice. Abbiamo gusti simili e ci capiamo al volo. Direi che ciascuno conosce a memoria gli errori più comuni dell’altro!

Puoi anticiparci qualcosa del prosieguo, senza troppi spoiler?

Il secondo episodio della serie (titolo di lavoro: “Iniziazione”) riparte da dove era finito il primo. Continueremo a seguire Konor nella sua entrata nella squadra di Lahra, ma, con l’introduzione di nuovi personaggi, cambierà del tutto la prospettiva. Il terzo racconto sarà connesso al secondo e chiuderà una sorta di ciclo introduttivo. Per il futuro vorrei inserire periodicamente svolte importanti, così da vedere qualcosa di simile alle stagioni delle serie televisive.

Progetti per il futuro?

Tanti, come sempre. In particolare, ho iniziato a esplorare il giallo storico (per ora solo racconti). Poi voglio scrivere un romanzo poliziesco contemporaneo, ho in mente la trama già da tempo. Certo, non dimentichiamo le collane della Delos Digital, vorrei provare a proporre qualcosa anche per The Tube, Delos Crime e le altre. Sono tutte molto stimolanti. Vorrei anche trovare sistemazione per tutti gli altri romanzi che ho già scritto, magari presso un editore che dia loro tanto affetto!: -)