Tutto inizia sempre con una grande esplosione.
È arrivato in Italia, pubblicato da Gargoyle Books, Wanted (Osama) di Lavie Tidhar. Si tratta di un romanzo che all'estero ha suscitato molto clamore, vincendo il World Fantasy Award 2012. Da come viene presentato sembra mescolare action-thriller, hard-boiled, fantastico e ucronia, presentando una realtà alternativa nella quale eventi del nostro mondo sono raccontati in libri di finzione. Un artificio narrativo che ricorda molto, nelle premesse, La Svastica sul Sole di Philip K. Dick, autore con il quale è stato paragonato Tidhar nelle recensioni estere.
Oltre al comunicato ufficiale oggi vi presentiamo anche un'anteprima del volume, riservandoci di tornare a parlarne meglio in sede di recensione e mediante una intervista all'autore.
La sinossi ufficiale
Vientiane (Laos), ai giorni nostri: Joe è un detective privato con l’hobby della lettura d’evasione. Vive in un mondo che non conosce il terrorismo globale e dove gli attacchi dell’11 Settembre non sono mai accaduti… o meglio, è accaduto ma soltanto nei romanzi “Vigilante”, una serie di crescente successo che racconta di un personaggio immaginario chiamato Osama Bin Laden.
Un giorno Joe riceve la visita di una donna misteriosa che, consegnandogli una carta di credito dalla disponibilità illimitata, gli affida la singolare missione di scovare proprio Mike Longshott, l’autore dei libri tanto in voga che piacciono anche a Joe.
Tale incarico porta il detective a viaggiare da un capo all’altro della Terra, dal Laos alla Thailandia, fino alle caotiche capitali europee di Parigi e Londra, realizzando ben presto di essere pedinato: da un lato, ignoti col pugno facile, dall’altro affiliati della CPD ( Clear and Present Danger), una riconosciuta Commissione bilaterale sul Pericolo Imminente.
Più l’indagine prosegue più la situazione si fa intricata. Joe comincia a dubitare di tutto, incluso di se stesso, chiedendosi se i fatti raccontati nella serie “Vigilante” siano effettivamente solo invenzione e se il centro della sua ricerca non si stia spostando a poco a poco da Longshott al suo personaggio Osama.
Il detective scopre un’umanità su cui non si era mai soffermato in precedenza, quella dei rifugiati, individui invisibili che stanno progressivamente riempiendo l’Occidente. Da dove vengono? E cosa rivendicano?
Seppure non pronto per le risposte che cerca né per la decisione che dovrebbe prendere alla fine, Joe troverà la verità… prima a New York e, poi, su una collina che domina la città di Kabul.
Romanzo di ardua collocazione, Wanted è tante cose e il loro contrario: un noir ad alto tasso adrenalinico, un thriller internazionale, un’avvincente ucronia, un ipnotizzante racconto fantapolitico, una paradossale fantasmagoria. Potremmo spingerci a dire che Lavie Thidar abbia inventato un nuovo, inclassificabile genere, in cui le barriere tra finzione e realtà si diradano e l’identità dei personaggi risulta seriamente compromessa, un genere autenticamente aperto ai lettori, i quali possono ridisegnarne di continuo i confini. Con Wanted Thidar si trova, molto più di altri autori, nella posizione di accogliere la soggettività interpretativa del lettore senza per questo restarne sminuito, stabilendo al contrario un’intimità invidiabile. Il lettore deve solo abbandonarsi a un flusso narrativo dove tutto è ribaltabile da un momento all’altro, e dove la cifra emotiva si rimodula di conseguenza, passando dalla tensione alla paranoia, fino allo spaesamento. L’orizzonte di riferimento di Wanted è l’incertezza, quella del protagonista, l’investigatore Joe, è la stessa del lettore, detentore, così, di un’ulteriore relazione d’intimità, quella col personaggio. In questo assestamento ininterrotto risiede la sfida ipnotizzante del romanzo.
In un rimando continuo al nostro presente, alla storia appena passata, a un’idea di storia futura, Thidar ha scritto una sconcertante ipotesi narrativa sul nostro tempo, dove il tema della violenza e del conflitto, così come quello della loro conseguente fascinazione, sollecita una riflessione duratura.
La quarta di copertina
Questo romanzo regge il paragone con le migliori visioni paranoiche di Philip K. Dick sulle realtà alternative. Un libro scritto magnificamente… potentissimo.
The Financial Times
Lavie Tidhar non è uno scrittore da mezze misure… ricorda il primo Philip K. Dick.
The Guardian
Questo thriller non convenzionale ed enigmatico offre forse il punto di vista più insolito su Osama Bin Laden.
Publishers Weekly
Ritmo fulmineo per una trama dai temi scottanti, Wanted solleva ottime domande non solo sull’eredità di al-Qaeda, ma sul sottile confine che c’è ai giorni nostri fra realtà e narrativa d’effetto.
Locus
Avvincente, provocatorio, emozionante, Wanted è uno dei migliori romanzi sul terrore dei nostri tempi.
World Literature Today
Passando ininterrottamente da un piano di vivido realismo a un altro di egualmente vivido surrealismo, Wanted è un fantasy politico possente e scomodo. Thidar merita l’attenzione dei lettori più esigenti.
Strange Horizons
Un’ipotesi inquietante e insieme toccante in modo anomalo su ciò che il mondo sarebbe potuto essere, non per forza migliore – la natura umana non offre tale garanzia – semplicemente diverso. Il successo crescente di Wanted, tra i romanzo più belli del 2011, è la prova di quanto i lettori lo abbiano apprezzato, forse aspettavano da tempo un libro così ma non lo sapevano.
Colin Harvey
L'autore
Lavie Tidhar (Israele 1976). Dopo aver trascorso l’infanzia e l’adolescenza in un kibbutz, Tidhar inizia a viaggiare vivendo a lungo in Inghilterra e in Sudafrica. Si cimenta audacemente con diversi linguaggi che combina tra loro: la detection e il thriller alla poesia, la fantascienza alla storia e all’autobiografia. Autore prolifico di racconti e romanzi fantasy e Sci-fi, Tidhar si afferma definitivamente con Osama. Il romanzo è stato insignito di importanti riconoscimenti, tra cui spicca il World Fantasy Award nel 2012. Dopo essere stato tradotto in ungherese, spagnolo, tedesco, polacco, esce ora in italiano con il titolo di Wanted per i tipi di Gargoyle. Sempre nel 2012 Tidhar si è aggiudicato il British Fantasy Award per il racconto Gorel & The Pot-Bellied God. Della sua produzione ricordiamo la serie “The Bookman Histories” e “Tel Aviv Dossier”. È appena uscito il suo nuovo romanzo The Violent Century.
http://lavietidhar.wordpress.com
L'anteprima
Lavie Tidhar, Wanted (Osama, 2012)
Traduzione di Lorenzo Vetta e Annabella Campanozzi
Gargoyle Books – Pag. 334 – 17 €
ISBN 9788898172160
8 commenti
Aggiungi un commentoAh... non lo so' il perchè io odio quando lo fanno. Tuttavia mi piace questo editore senza il quale ottimi autori non sarebbero mai arrivati nel nostro paese.
Butto lì la mia opinione: in genere Gargoyle rispetta i titoli, spesso li lascia in originale, ma credo che un riferimento così diretto a Bin Laden, in Italia, farebbe fraintendere il tipo di romanzo.
Non conoscendo nulla del romanzo, non posso esprimere grossi giudizi. Per ora Gargoyle ha realizzato prodotti mantenendo rispetto ad altre ce un buon rapporto qualità/prezzo. C'è da sperare che si mantenga su questa rotta e non cominci a venir meno professionalmente, anche verso il singolo lettore
Giusto per chiarire, non volevo mettere in dubbio la qualità di Gargoyle, casa editrice che non conosco se non di nome. Leggendo l'articolo non mi ero nemmeno soffermata sul nome della casa editrice.
E' che, come per i film, non amo molto certi titoli creativi.
Può essere, ma sarebbe comunque un problema del solito lettore distratto. La quarta di copertina spiega in cosa consiste il romanzo e il fatto che abbia vinto il world fantasy award (posto che anche su questo premio talvolta ci sarebbe da discutere) lascia pochi dubbi sul genere mi sembra.
Non era una critica alle tue parole, ma solo una costatazione.
Con le traduzioni dei titoli in Italia è sempre un dramma; l'unica volta che è stato fatto meglio risale a L'attimo fuggente (invece di dead poets society)
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