31 Maggio 1996 – Quake
La storia della id Software non si ferma a Doom. Negli anni successivi vengono pubblicati Quake (1996), Quake 2 (1997) e Quake 3 Arena (1999). La strada di molti membri della id, tra cui quella dello stesso John Romero, diverge dalla casa texana. Il mondo degli sparatutto stesso si evolve, con la proposta di titoli quali Duke Nukem (1996), Unreal (1998) e Half Life (1998).
Doom resta comunque nel cuore di molti.
17 Giugno 1996 – Final Doom
Il TeamTNT, una comunità di fan di Doom, realizza TNT: Evilution, set di 32 nuovi livelli per Doom 2. Potrebbe essere uno dei tanti mod realizzati per il gioco, ma avviene qualcosa di diverso: la id Software acquista in blocco il mod con l'intenzione di trasformalo in un nuovo videogioco. Vengono anche commissionati 32 nuovi livelli a due membri del TeamTNT, i fratelli Dario e Milo Casali. In giugno esce quindi Final Doom, nuovo titolo della saga, composto da due parti: TNT: Evilution e Plutonia Experiment. Entrambe continuano in maniera indipendente la storia di Doom 2.
La comunità di appassionati del gioco si divide in due. Da una parte c'è chi è felice che degli autori qualunque possano essersi fatti notare ed esser diventati dei professionisti. Dall'altra chi li giudica dei "venduti": per molti l'etica hacker rimane quella di rendere liberamente disponibili le proprie creazioni.
La id ha sempre avuto un rapporto particolare con gli appassionati del suo gioco, in quanto non hanno mai dimenticato che anche loro hanno cominciato da semplici videogiocatori, capaci di marinare la scuola per la Sala Giochi. C'è inoltre nel management della id la paura che i livelli creati dagli utenti facciano concorrenza ai loro titoli, e si preferisce quindi accogliere i migliori modder all'interno della id. Non per niente l'anno prima era stato pubblicato Master Levels for Doom 2, contente 21 livelli creati da modder giudicati particolarmente capaci.
31 Marzo 1997 – Doom 64
Nel realizzare la versione per Nintendo 64 del gioco il team della Midway Games sceglie di creare 32 nuovi livelli con nuovi effetti grafici e texture. Il risultato è Doom 64, vero e proprio sequel di Doom 2 e ultimo colpo di coda di un gioco che ormai inizia a mostrare la sua età.
20 Aprile 1999 – Columbine
Non ha senso nascondere le diatribe nate in seguito alla strage compiuta da Eric David Harris (alias RebDoomer) e Dylan Bennet Klebold (alias Vodka) alla Columbine High School. Associato alla strage, Doom e i videogiochi violenti finiscono al centro di numerose polemiche. Eric D. Harris aveva infatti una fissazione dichiarata per il gioco, per il quale realizzò anche alcuni mod. Alcuni dei suoi livelli sono ancora disponibili in rete.
Ho giocato ai famigerati “Harris Levels”. Non si distinguono dalle altre centinaia di livelli pubblicati in quegli anni. Gira voce che Harris avesse anche realizzato un livello ambientato nella sua scuola, ma un simile livello non è mai stato trovato.
Fu colpa di Doom? È difficile attribuire un simile gesto a una singola causa. Gli studi effettuati su numerose sparatorie fatte da studenti sono risultate inconclusive, in quanto non è stato trovato alcun profilo comune per gli assassini.
3 Agosto 2004 – Doom 3
Dopo quattro anni dal primo annuncio, la id Software pubblica Doom 3, che segna il ritorno di Doom sulla scena ludica con una grafica aggiornata e un gameplay differente. In quanto reboot, la storia è simile al primo titolo: su Marte vengono scoperte rovine appartenenti a una antica civiltà aliena. Usando la tecnologia trovata la UAC realizza dei dispositivi di teletrasporto, che si rivelano essere in realtà dei portali per l'Inferno. L'invasione è assicurata, e il protagonista, sempre anonimo, si trova a combattere i demoni dell'inferno. Il gameplay, come detto, è cambiato. Non c'è più la frenesia omicida di Doom: Doom 3 è un survival horror con un ritmo lento intervallato da rapidi combattimenti. Il level design è molto più realistico, ma anche molto più lineare rispetto all'originale; i livelli sono sostanzialmente una successione di corridoi dove ben poco spazio è lasciato all'esplorazione. È onnipresente l'oscurità, contro la quale il giocatore ha a disposizione una torcia, da usarsi solo come alternativa alle armi. Ovvero: o si vede dove sono i mostri o si combatte, non ci sono vie di mezzo.
Nonostante le critiche e i confronti con titoli concorrenti usciti nello stesso periodo (come Halo 2 e Half Life 2) Doom 3 è un successo commerciale. Ne viene prodotto un add-on ufficiale, Resurection of Evil (2005) e una versione aggiornata chiamata la BFG Edition (2012), contenente un nuovo episodio, The Lost Mission.
2 commenti
Aggiungi un commentobell'articolo, mi è venuta voglia di rigiocare qualche livello
Bellissimo articolo... ho giocato a Wolfstain 3D, Doom 1 e 2. Quanti ricordi per una serie che ha fatto epoca.
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