Scherzi a parte, la scrittura a quattro mani può essere massacrante; ma la sinergia che si sviluppa nell’ideare storie interessanti all’interno di un mondo complesso, come quello di The Tube, vale di sicuro gli sforzi necessari agli autori per adattarsi l’uno all’altro.
Non faccio fatica ad ammettere che i due racconti che finora abbiamo scritto assieme sono un esempio pratico di quanto, in certi casi, sia produttiva la collaborazione; e se per Giorno Zero siamo partiti da due testi diversi e indipendenti per terminare in una storia unica e coerente, per Il bacio della morte abbiamo iniziato fin da subito a lavorare sulla medesima idea di base, arricchendola poi dei rispettivi contributi originali. Saranno i lettori a decidere quale delle due sia la strategia più efficace!
Quali consigli daresti a coloro che partecipano alla selezione?
AF: La prima cosa da fare è "entrare" il più possibile dentro la serie, cercando di coglierne lo spirito e gli elementi narrativi portanti. Questo si può fare solo leggendo con attenzione tutte le puntate. Poi occorre farsi venire una buona idea, ispirata a qualcosa che è già presente nella serie, oppure creare uno spunto del tutto nuovo. Non fa differenza. L'importante è che la storia possa far addentrare il lettore sempre di più nell'universo narrativo che si delinea in The Tube. L'unico modo per contribuire fattivamente alla serie è di sentirsi parte di essa, prima ancora di cominciare a scrivere.
AV: Dopo due esperienze di ‘’manipolazioni’’ ex-post, credo che il jolly per partecipare a questa serie sia la capacità di iniettare idee solide in trame elastiche, facilmente modificabili, al fine di adattarle alla sorprese degli episodi in arrivo.
Oltre a questo, naturalmente, occorre una conoscenza approfondita e aggiornata della storia, visto che più o meno a ogni episodio si scopre qualcosa di nuovo; e non bisogna aver paura di approfondire temi o situazioni altrui: sempre col rispetto dovuto, ma senza timidezza o finti pudori.
A mio parere (ma è una personale impressione, non per forza condivisibile dalla redazione) sono già stati messi in scena abbastanza personaggi, e sono convinto che sia giunto il momento di conoscerli più a fondo ed esplorarne le relazioni reciproche, più che di continuare a introdurne di nuovi, per quanto interessanti. Dopotutto la serie è nata per durare, e i nuovi arrivi possono attendere ancora un pochino, no?
E poi, vuoi mettere il gusto di zombificare qualcuno dopo averlo conosciuto a fondo e averne condiviso ansie, sollievi e paure? Un lusso davvero catartico: quasi come ammazzare un parente alla vigilia del Cenone!
Quali sono gli elementi che distinguono The Tube dalle altre storie Horror?
AF: The Tube, in realtà, è una saga scritta a più mani, coralmente. L'apporto di tanti autori diversi, ciascuno con la sua cifra stilistica e le sue peculiarità narrative, arricchisce i temi, i personaggi e le situazioni. Ciò non è pensabile in una normale serie, perlomeno non alla stessa maniera. La scommessa di Franco Forte, finora ampiamente vinta, è di far coesistere le storie e gli autori in un universo narrativo unico e riconoscibile. Le coordinate che sono state date indicano la strada a chiunque si avventuri.
AV: Non so se sia appropriato confrontarle: The Tube non è una storia, è un mondo.
I meccanismi narrativi sono del tutto diversi, tanto è vero che la nuova serie The Tube Exposed si è posta da subito come un complemento di pari dignità alla storyline principale, a differenza dagli spin-off che contraddistinguono le “comuni” storie, horror o no.
Il mondo di The Tube è invece un naturale recipiente per ogni tipo di storia: sia nella serie regolare sia in quella Exposed si potranno quindi avere episodi introspettivi, d’azione, perfino romantici. Gli unici requisiti sono, come al solito, la qualità e l’immaginazione: tutto il resto è possibile.
Ci descrivi, senza troppi spoiler, la trama del tuo racconto?
AF: Giorno Zero deriva dalla fusione di un racconto mio (intitolato Carne viva) e di un racconto di Alain Voudì (L'amore ai tempi degli zombie). Si tratta della cronaca del "primo giorno" dell'esplosione del Morbo. Da una parte c'è un drappello di militari alle prese con una situazione che sta sfuggendo di mano a chi ne aveva il controllo, e dall'altra ci sono due "normali" esseri umani calati in una situazione che non comprendono bene, ma di cui percepiscono le prospettive inquietanti. È una storia dove abbiamo mescolato terrore e tenerezza, e sprazzi di umorismo nero.
AV: Giorno Zero è il terzo episodio della serie The Tube, e ci mostra come tutto è cominciato: a causa di un esperimento finito male all’interno di un centro di ricerche mediche. Quando l’esperimento sfugge di mano, una squadra di militari dei reparti NBC (addetti alle emergenze nucleari, biologiche e chimiche) viene mandata a estrarre i sopravvissuti; ma la situazione che si troveranno davanti sarà ben diversa da quella prospettata.
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