Sergej Luk’janenko è balzato alla ribalta mondiale grazie a I guardiani della notte, romanzo del 1998 trasposto in un film di successo nel 2004. Lo scrittore però era già attivo da un decennio avendo iniziato a pubblicare i primi racconti di fantascienza alla fine degli anni ’80 divenendo in breve uno dei più importanti autori russi.
La divisione fra i generi per lui non è rilevante visto che ha scritto opere di fantascienza come di fantasy, con la serie iniziata con I guardiani della notte che è una commistione fra ambientazioni urbane di una Mosca dei nostri giorni con l’horror, il gotico e il fantasy. Il ciclo dei Guardiani è proseguito negli anni successivi con I guardiani del giorno, I guardiani del crepuscolo, Gli ultimi guardiani e un quinto volume ancora inedito in Italia e pubblicato l’anno scorso negli Stati Uniti con il titolo New Watch. Nel 2010 è stato tradotto anche il romanzo autoconclusivo La torre del tempo, al momento non più in commercio.
Ora è la volta di Trix Solier, l’apprendista mago, primo volume di una saga per ragazzi appena pubblicato da Fanucci editore. Analogamente a quanto aveva già fatto quando aveva pubblicato i romanzi di un altro autore russo, Aleksej Pechov, che aveva tradotto a partire dalla traduzione inglese e non dalla versione in lingua originale, Fanucci ha optato per una traduzione del libro partendo dalla sua dalla traduzione in lingua tedesca.
La quarta di copertina
In un lontano passato cavalleresco, il duca Sator Gris, assetato di potere, mette in atto un colpo di stato che lascia orfano il giovane Trix, pur risparmiandogli la vita. Distrutto dal dolore e ultimo erede legittimo del ducato, Trix medita vendetta, ma sa di essere solo un ragazzino inerme e senza alleati. Le pagine delle antiche cronache che amava tanto leggere sono piene di gesti eroici, ma all’atto pratico essere un eroe non è così facile… Eppure, di fronte a una realtà che è molto diversa dalle leggende, ma non meno ricca di avventure, il suo coraggio crescerà tantissimo. Giorno dopo giorno, incontro dopo incontro, Trix stringerà amicizie più preziose di qualsiasi esercito: Ian, che diventa suo scudiero, il piccolo Klaro, il cavaliere nano Sir Paclus, la dolce principessa Tiana, Annette, una fata che gli fa da angelo custode, e il mago Radion Sauerampfer, di cui diventa apprendista. Accrescendo sempre di più i suoi poteri, Trix riuscirà ad affrontare la più pericolosa delle battaglie, scoprendo che, più della vendetta, a incidere sul destino sono la speranza e la generosità.
Un fantasy denso di colpi di scena, da cui emerge la vena ironica di Luk’janenko, la sua capacità di creare personaggi ricchi di sfaccettature e di trattare il soprannaturale nel modo più originale e più “umano” possibile.
L’autore
Sergej Luk’janenko è nato in Kazakistan, si è specializzato in psichiatria infantile, ma ha abbandonato la professione medica per dedicarsi alla scrittura. Con I guardiani della notte, un libro di culto nella nuova Russia, è diventato uno dei più famosi e apprezzati scrittori di fantasy e fantascienza del suo Paese, conquistando il successo internazionale. Dal 1996 vive a Mosca con la sua famiglia, due yorkshire e i suoi affezionati topolini domestici.
Sergej Luk’janenko, Trix Solier, l’apprendista mago (Недотепа, 2009)
Traduzione dal tedesco di Taddeo Roccasalda
Fanucci – Teens – Pag. 542 – 16,00 €
ISBN 9788834723876
1 commenti
Aggiungi un commentoHo letto il libro (e il suo seguito) in lingua originale quest'estate. E' un Luk'janenko piacevole, garbato ma anche sottilmente cattivo. A volte è un po' sopra le righe e gioca in maniera gigionesca, da vecchio nerd, con i tv tropes, e con i realia (post)sovietici, cosa che poi si accentuerà e diventerà quasi fastidiosa nel secondo tomo delle avventure di Trix.
Mi sembra una scelta un po' da... недотепа... tradurre dal tedesco. Capisco che molte realtà citate nel romanzo, appartenenti all'universo russo non siano comprensibili e molti giochi di parole siano intraducibili e italianizzare il mondo di Trix tramite il "cuscinetto" di una traduzione occidentale già pronta sia stato più comodo. Ma non penso che certe espressioni del tedesco siano più facili da rendere in italiano di quelle russe...
Mi chiedo poi perché si siano lasciati alcuni nomi in forma germanica.
Qui abbiamo un mago Sauerampfer che poteva diventar Lapazio...Erbabrusca. Non piaceva? Piuttosto che Sauerampfer tanto valeva ricorrere all'originale Chavel, che fa "Francia medioevale" tanto quanto Solier.
Comunque è bene che questo bel romanzo per bambini arrivi anche in Italia. Speriamo che la dilogia non faccia la fine della precedente, quella che inizia con la "Torre del tempo", libro che non è affatto autoconclusivo, ma semplicemente è parte di un ciclo non interamente tradotto.
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