Esclusi (The Cold Commands) di Richard K. Morgan è il secondo romanzo della saga, forse una trilogia, Una terra a misura d'eroi (A land fit for heroes) iniziata con Sopravvissuti (The Steel Remains).
Suona sempre più ironico, beffardo dato il tono generale del romanzo, il titolo della saga, visto che per i tre personaggi di cui seguiamo le vicende, ovvero Ringil Eskiath, Archet Indamaninarmal ed Egar Rovina del Drago sono sempre più fuori posto.
Anche in questo caso il titolo italiano, pur tradendo ancora una volta la lettera, si rivela fedele, forse fino ad arrivare anche stavolta allo spoiler indiretto, alla sostanza del romanzo.
Morgan parla di personaggi che non sono solo esclusi per via delle loro inclinazioni sessuali, pietra dello scandalo già nel primo romanzo, ma per via della loro scarsa inclinazione a integrarsi in un qualsiasi sistema.
Non mancano prove, combattimenti, situazioni tipiche della fantasy eroica, ma sono solo pretesti narrativi per proseguire innanzitutto la ricerca dei protagonisti di un reale senso alla propria esistenza.
Per farlo l'autore non usa metafore o allegorie.
Come tutti gli scrittori per lettori consapevoli, come per esempio George R.R. Martin o Guy Gavriel Kay, Richard Morgan non risparmia al fantastico una immersione in un bagno di realtà. Un bagno di sangue, di sudore e di umori. Stavolta c'è persino uno stupro. Disturbante. Opprimente.
Non l'unica via alla fantasy possibile intendiamoci. Ma questa è la via che riesce bene a Morgan. Prendere o lasciare.
Un notevole pregio di Esclusi, in questi tempi in cui i cicli sono fatti di romanzi che s'interrompono durante scene climax, è la sua autonomia narrativa.
Sul fronte strutturale il romanzo si regge da solo. Morgan riesce nella mirabile impresa di ripresentare personaggi e ambientazione per la prima volta al lettore occasionale, ma senza annoiare il lettore del primo romanzo.
In effetti è come se mostrasse un altro lato di personaggi e mondo, un'altra sfaccettatura. Due tessere di un mosaico godibili da sole, ma che vengono illuminate di altri livelli di interpretazione e di consapevolezza se accostate.
Ritengo pertanto più che consigliabile il recupero di Sopravvissuti a chi abbia letto e apprezzato Esclusi.
Se questo romanzo ha un difetto, è in una gestione di punti di vista non sempre chiara. Forse è voluto, ma in una storia che già presenta concetti e situazioni disturbanti, spiazzare ulteriormente il lettore è un po' troppo.
La qualità del testo rimane ottima in ogni caso.
Da un accostamento dei due romanzi per esempio emerge ancora più forte la sensazione che la fantasy di Morgan non sia uno sguardo al rassicurante passato eroico dell'umanità, bensì a un futuro cupo e incerto, post caduta di una avanzata civiltà. In questo modo si riesce a spiegare la natura aliena di Arceth per esempio.
Con Morgan, come già prima con Terry Brooks e Robert Jordan, sembra chiudersi il cerchio. Se c'è stata un'età eroica, o un tempo remoto pre-umano al quale ha fatto seguito la parabola dell'umanità, questa adesso si è conclusa in modo rovinoso. Non sappiamo ancora se per Morgan faccia tutto parte di un ciclo che si ripeterà o meno. Ma l'impressione che resta è che fantasy e fantascienza come due rette in uno spazio non euclideo, nel loro momento di iperbole negativa, all'infinito s'incontrino.
Leggere per credere.
1 commenti
Aggiungi un commentoRichard K. Morgan sta entrando di diritto nel gotha dei grandi della letteratura fantasy e a buon diritto.
I confini tra fantasy e fantascienza sono sempre più sottili e la scrittura è brillante e piacevole. La trama forse un po' zoppicante a mio avviso rispetto al bellissimo "Sopravvissuti", quasi un raccordo tra il primo libro e il sicuro prossimo terzo capitolo.
Nonostante abbia apprezzato molto anche la lettura di questo secondo volume, avrei preferito che entrasse un po' più nel vivo della trama, piuttosto che soffermarsi quasi e unicamente sull'approfondimento dei personaggi.
Non certo una delusione, tutt'altro, ma un leggero calo, forse a mio avviso causato dalle incredibili potenzialità viste nel volume d'esordio.
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