Possiamo dircelo con franchezza. Certe volte non vi siete chiesti se il numero dei trailer, delle clip o dietro le quinte di un film non fossero troppi o gli stessi filmati non fossero troppo lunghi? Non avete pensato mai di ricevere troppe anticipazioni sui film, al punto da scoraggiarvi dall'andarlo a vedere al cinema?
La NATO forse è di questo avviso. Prima che vi chiediate cosa c'entri la North Atlantic Treaty Organization, ossia L'Organizzazione del Trattato dell'Atlantico del Nord, vi diciamo che in questo caso stiamo parlando della National Associaton of Teather Owners, ossia l'Associazione Nazionale dei Gestori di Sale Cinematografiche degli Stati Uniti d'America.
Secondo l'associazione i trailer non dovranno durare più di due minuti. 30 secondi in meno della media attuale. Non potranno essere diffusi prima di cinque mesi dall'uscita del film. Nessun materiale promozionale sarà esposto nelle sale prima di quattro mesi da tale data.
L'auspicio della NATO è di dare più controllo ai suoi associati sulla promozione dei film. Secondo i gestori delle sale cinematografiche, trailer troppo lunghi danno troppe informazioni sulla trama dei film.
Non sono di questo avviso le major, che non ritengono affatto che 2 minuti e mezzo siano troppi. Non solo, ormai ritengono imprescindibile l'uso del trailer e la sua diffusione non solo nelle sale, ma anche in TV e su Internet.
Secondo l'Hollywood Reporter nelle sale statunitensi si assiste alla proiezione di almeno sette o otto trailer prima di un film. La cosa si traduce in 17,5/20 minuti di attesa prima della proiezione che si sommano agli altri spot pubblicitari.
Si tratta di una situazione non dissimile da quella del nostro paese. Anche in alcuni multisala italiani leggiamo spesso sul biglietto "La proiezione si terrà 40 minuti dopo l'orario scritto sul biglietto".
Le direttive non sono obbligatorie per gli associati, ma le major temono diverse conseguenze. La prima è che i gestori rifiutino i loro trailer per via delle lunghezza. La seconda che in realtà i gestori non ridurranno i minuti di attesa prima del film ma ne approfitteranno per aumentare il numero dei trailer.
A questo punto vengono spontanee un po' di domande.
Se le major ridurranno la durata dei trailer che, doppiaggio a parte, sono più o meno gli stessi in tutto il mondo, le sale del nostro paese, pur non avendo sottoscritto alcun accordo, come si comporteranno?
È molto probabile che si comporteranno come nel secondo caso paventato negli USA, ossia che non ridurranno la pausa pubblicitaria, ma proietteranno più spot nello stesso lasso di tempo. Il che non comporterà minori attese per gli spettatori prima del film.
Inoltre viene da chiedersi se la limitazione alla proiezione nelle sale a cinque mesi dall'uscita, abbia senso nell'epoca di internet, nella quale un trailer diventa virale nel giro di pochi secondi dalla sua uscita su youtube o iTunes. Non si rischia, al contrario, di fare provare disinteresse degli spettatori per trailer "vecchi"? Un disinteresse che potrebbe convincere le major a non investire nel canale promozionale delle sale cinematografiche, ottenendo quindi l'effetto di fare diminuire gli introiti.
Le sale cinematografiche stanno cercando di rimanere centrali anche in tempi di crisi e di home video di alta qualità, ma forse non sanno bene come gestire la concorrenza degli altri modi di fruire il prodotto cinematografico.
L'accordo andrà in vigore dall'ottobre 2014. Nel corso del 2015 sarà quindi possibile per le organizzazioni di categoria valutare se questa misura otterrà l'effetto voluto.
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