Ritorna la fantascienza a Trieste con la quinta edizione di Scienceplusfiction: il festival, organizzato dal centro ricerche La Cappella Underground, invaderà gli schermi del multiplex Cinecity (centro commerciale Torri d’Europa) dal 18 al 23 novembre 2004. Anche quest'anno Fantascienza.com sarà presente e continuerà a essere libero spazio di discussione su cinema, letteratura, fumetto e musica, attraverso incontri e tavole rotonde con i massimi esperti nel campo della fantascienza e del fantastico.
Il denso e articolato programma prevede:
NEON / SELEZIONE UFFICIALE - La grande novità della edizione 2004 sarà il ritorno dell’Asteroide, premio storico del Festival Internazionale del Film di Fantascienza di Trieste (1963 – 1982). La neonata sezione concorso chiamerà in causa una giuria internazionale di critici ed esperti, per premiare il miglior lungometraggio tra nove titoli, estrapolati dalla selezione ufficiale - sezione Neon - che proporrà in anteprima per l’Italia le opere più rappresentative delle ultime tendenze nei filoni della science-fiction, del fantasy e dell’horror.
Aprirà la selezione, giovedì 18 novembre, Immortal (Ad Vitam), terzo film del grande autore di bande dessineé Enki Bilal tratto dalla Trilogia di Nikopol: la pellicola sarà presentata a Trieste dal direttore degli effetti speciali Jacquemin Piel (Duran Animation Studio).
FILM, PERSONAGGI, CURIOSITA’ - Tra i diciotto film della sezione Neon, sono nove le opere in concorso. Proviamo a segnalare alcune linee di tendenza nella produzione attuale, zigzagando tra i titoli in programma: le grandi sorprese arrivano soprattutto dagli indipendenti, impegnati a scardinare i sistemi produttivi imponendo le regole della rivoluzione digitale.
Si va dal caso estremo, il no-budget Red Cockroaches del giovane regista cubano Miguel Coyula, all’esistenzialismo dello zombie-movie Chocking Hazard, realizzato a Praga da Marek Dobes e già proposto sugli schermi di New York al Tribeca Film Festival. Dal Sundance arriva il kafkiano One Point Zero, per la regia dell’americano Jeff Renfroe e dell’islandese Narteinn Thorsson, mentre continua la sua trionfale tournée tra le platee dei fantastic film festival del vecchio continente un’originale produzione sul tema dei viaggi nel tempo realizzata per la televisione catalana, Tempus Fugit di Enrich Folch. American Astronaut, del musicista Cory McAbee, è fantascienza venata di blues à la Jarmusch; dall’Australia, Sam Voutas propone una variante ballardiana in bianco e nero con Crash Test; e il black and white è ancora la cifra stilistica delle cronache del dopobomba firmate dal nippo-americano Yasuaki Nakajima con After the Apocalypse.
Ancora sul fronte americano, Graham Robertson evade dai confini degli art department, complice Steven Soderbergh, e si confronta con la sua prima regia: Able Edwards è stato interamente girato sullo sfondo di un green screen, tutto ciò che circonda gli attori non è altro che immagine artificialmente generata. Dalla Gran Bretagna ritorna Julian Richards, pluripremiato con il suo perfido video-diario di un serial killer The Last Horror Movie; e inoltre Robert Pratten, autore esordiente con London Voodoo, sulle note di una soundtrack composta da Steve Severin dei Siouxie and the Banshees.
Per l’Italia, Il magico Natale di Rupert di Flavio Moretti è l’alternativa fantasy al cine-panettone di fine anno; e dagli schemi d’oltrealpe, la nuova coppia di fratelli terribili Didier e Thierry Poiraud disintegra le ultime frontiere dello stile con lo Z-movie Atomik Circus. Jan Kounen si è invece giocato la carriera con un film che traspone sullo schermo le tavole di Blueberry, cyber-western misticheggiante che anticipa le sue attuali ricerche sullo sciamanesimo. E I delitti della luna piena – Romasanta rappresenta il più recente prodotto della Fantastic Factory barcellonese di Bryan Yuzna, per la regia di Paco Plaza e la sceneggiatura dell’italiano Alberto Marini.
Da Hong Kong arriva un horror tridimensionale realizzato da Andrew Lau, The Park; dal pianeta Bollywood, il primo kolossal sci-fi in hindi, Koi… Mil Gaya dell’indiano Rakesh Roshan. Infine un supercult, finalmente in uscita sugli schermi italiani: Donnie Darko di Richard Kelly, film di chiusura di scienceplusfiction.
AI CONFINI DELLA REALTÀ: UN INCONTRO CON JOHN LANDIS – Il leggendario regista di Blues Brothers e Animal House è atteso nel capoluogo giuliano per venerdì 19 novembre. Pochi forse sanno che John Landis fu il vincitore dell’Asteroide d’Oro nel ’73 con il suo film d’esordio, Schlock; all’epoca il premio venne ritirato dal produttore, Jack H. Harris, ma per l’allora ventunenne regista americano fu l’inizio di una carriera tutta in crescendo, che raggiunse il suo vertice nel genere fantastico con Un lupo mannaro americano a Londra del 1981. Il regista di Chicago, ospite a Trieste grazie alla collaborazione del Torino Film Festival e di Giulia D’Agnolo Vallan, sarà protagonista di un incontro con il pubblico e la stampa in collaborazione con l’Università degli Studi.
EFFETTI SPECIALI: CARLO RAMBALDI – Universalmente noto come il papà di E.T. e di King Kong, il maestro degli effetti speciali Carlo Rambaldi sarà ospite d’onore di scienceplusfiction 2004 nella giornata di chiusura del festival, martedì 23 novembre.
La presenza di Rambaldi conferma l’interesse della manifestazione nei confronti dei nomi eccellenti del fantastico italiano, dopo aver ospitato nelle precedenti edizioni Antonio Margheriti, Pupi Avati e Dario Argento. In omaggio al grande artista ferrarese, tre volte premio Oscar, saranno proiettati, nelle recenti edizioni restaurate, due capolavori assoluti della sua filmografia: E.T. L’extraterrestre di Steven Spielberg (1982) e Alien – The director’s cut di Ridley Scott (1979).
BRIT-INVADERS! - Dopo la monografia dedicata nel 2003 agli autori emergenti della Gran Bretagna, Brit-Invaders! prosegue nell’esplorazione del fantastico made in UK con la collaborazione del British Film Institute e della Semana de Cine Fantástico y de Terror di San Sebastian. Quest’anno, focus sulla mitica casa di produzione Hammer e sui suoi maestri: Val Guest, Roy Ward Baker e Terence Fisher, di cui ricorre nel 2004 il centenario della nascita. Una dozzina di classici, dal capostipite Quatermass Xperiment del 1955 agli ultimi bagliori di Frankenstein and the Monster from Hell del 1974.
URANIA D’ARGENTO - Il premio Urania d’Argento - istituito con la collaborazione dell’omonima rivista Mondadori e del suo curatore Giuseppe Lippi e realizzato su un soggetto originale di Karel Thole - verrà consegnato a Jimmy Sangster, leggendario sceneggiatore dei migliori incubi prodotti dalla Hammer, da Dracula alla Mummia, da Frankenstein a Jack lo squartatore. Il suo primo folgorante successo risale a The Curse of Frankenstein del 1957, per la regia di Fisher.
MEMORIE - La sezione Asteroids continua la perlustrazione nella storia del Festival Internazionale del Film di Fantascienza di Trieste attraverso il recupero dei film vincitori dell’Asteroide d’Oro o dei cult proiettati nelle notti al Castello di S. Giusto. Tra i cult verranno proiettati Schlock di John Landis, Possession di Andrzej Zulawski (effetti speciali di Carlo Rambaldi) e Raumpatrouille Orion di Michael Braun e Theo Mezger, tratto da una celebre serie TV tedesca degli anni ‘60, con le musiche del mago dell’elettronica Peter Thomas.
CONCERTO - Domenica 21, in collaborazione con MielaNext, i Mouse On Mars presenteranno il loro ottavo album Radical Connector dal vivo al Teatro Miela (organizzazione Bonawentura – www.miela.it - t. 040365119). Radical Connector è l'ottavo album pubblicato in dieci anni di attività della band, una decade in cui i Mouse On Mars si sono portati alla testa della scena elettronica internazionale. Tanto in veste di headliner a Medellin di fronte a 1.500 persone quanto di fronte ad una folla di 15.000 persone a Tokyo, Istanbul, Vilnius o Los Angeles, i Mouse On Mars hanno sempre dimostrato di possedere l'abilità di animare sia il corpo che lo spirito.
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