Il tuo approccio alla scrittura (in genere) e a quella horror di The Tube.
Sono un lettore appassionato, soprattutto di generi quali la fantascienza e il noir. Il passaggio da avido lettore a scrittore dilettante è avvenuto in modo naturale. Per me scrivere è un divertimento, anche se spesso prevale lo sconforto, soprattutto quando metto a confronto i miei testi, frutto di immani fatiche, con le idee iniziali, o peggio con gli ottimi scritti presenti nelle librerie … Svolgo un lavoro impegnativo e il tempo per scrivere è essenzialmente rubato al sonno: scrivo di notte, quando i bambini dormono, tutto intorno è buio e le parole sullo schermo fluiscono quasi senza sforzo. Ma il tempo dedicato alla scrittura comprende anche i miei viaggi in treno in qualità di pendolare: è lì che vengono sviluppate le idee che poi alla notte metto su file.
Per The Tube mi sono preparato leggendo qualche zombie horror come Rot & Ruin di Jonathan Maberry, che consiglio. E poi ho lasciato andare la penna, seguendo gli spunti che le varie puntate della serie mi fornivano con cadenza settimanale. Scrivere di ragazzi e di musica, altra mia grande passione, mi è risultato agevole. E per fortuna, è piaciuto anche a Franco Forte!
Puoi descriverci l’esperienza del contest di The Tube ?
Sono un affezionato fan di Delos, abbonato alla rivista Robot da anni e sono convinto che non abbia nulla da invidiare alle riviste di fantascienza d’oltreoceano. Ho sempre frequentato il forum, più da osservatore che da partecipante. Finché, un bel giorno della scorsa primavera ho visto l’annuncio di questo contest. Una serie horror per il mercato digitale? Subito mi si è acceso un interruttore e ho pensato alle serie tv che hanno rinnovato il linguaggio televisivo in questi ultimi anni.
Mi sono documentato, ho letto e guardato ogni cosa relativo agli zombie. Quando il contest è partito, mi sono reso conto che il livello dei racconti selezionati ogni settimana, era alto. Ho fatto un primo tentativo che non è andato a buon fine. Per il secondo, Siamo Legione, in collaborazione con Fabio Pasquale, mi sono riproposto di scrivere qualcosa che fosse più mio, senza curarmi troppo della coerenza con la serie. E proprio questo ha funzionato, forse lo spirito di The Tube si è impossessato di me?
Ci parli dell’esperienza di scrivere in coppia per la selezione?
La risposta è una sola: Franco Forte. Ha intuito che le nostre due storie, pensate ed elaborate singolarmente, si sarebbero accresciute notevolmente unite in un solo racconto lungo. Lo stile di scrittura di Fabio Pasquale, più delicato e intimista, riesce a integrarsi molto bene con il mio. Il risultato finale è un racconto con due linee narrative, ognuna con il suo carico di brividi e orrore, che alla fine si uniscono, lasciando il lettore con il fiato sospeso nel gran finale, che è l’episodio successivo, scritto da Franco stesso.
Quali consigli daresti a coloro che partecipano alla selezione?
Non so se sono in grado di dare consigli, in certi momenti mi pare di essere stato solo fortunato a centrare il bersaglio tirando a occhi chiusi! Ma quello che posso dire è che non bisogna avere fretta di mandare il proprio scritto. Il susseguirsi settimanale delle puntate e quello meno regolare dei racconti accettati sul forum spingono alla fretta per paura di attingere a una linea narrativa che magari è già stata sfruttata e si è esaurita. Però sono convinto che, se lo stile è curato, le idee sono originali e la trama si inserisce bene nel concept, un racconto non verrà mai scartato. Magari verrà chiesto di modificarne dei particolari oppure di cambiare qualche brano oppure verrà inserito nella serie The Tube Exposed. Ma un buon racconto non sarà escluso. Quindi, niente fretta. E poi, come in tutti gli horror che si rispettino, nessuna pietà.
Quali gli elementi che distinguono The Tube dalle altre storie Horror?
Sicuramente la varietà di idee, stili e soluzioni. Il contributo di così tanti nuovi scrittori di talento, oltre a Franco e Alan D. Altieri di cui attendo lo spin off Nomads, fa in modo che ogni puntata mostri un nuovo aspetto di quello che, a prima vista, può sembrare un tema abusato. Ci sono momenti veramente terrorizzanti alternati a brani introspettivi di grande presa. Infine, ci sono anche scene commoventi che non ti aspetteresti emergere in uno scenario di squartamenti e morti che camminano. Tutto questo in un sorprendente contesto unitario e una regia precisa.
Ci descrivi, senza troppi spoiler, la trama del tuo racconto?
Siamo Legione parte da una band di ragazzi chiusi in sala di registrazione in una full immersion di due giorni. Hanno aspettative di successo, vogliono sfondare. Non sanno nulla di quello che è accaduto fuori mentre loro erano lì. Due di loro, Sisco e Carlo, escono per prendere le pizze per tutti. Sono molto uniti, ma il finimondo che è successo li pone di fronte a prove forse troppo dure per la loro amicizia.
L’altro filone è quello che segue le avventure di Willy e della piccola Erika, alla ricerca della sorella bloccata nella stazione 28. Willy è un ladro di auto, fino a quel momento inaffidabile, ma la promessa fatta alla piccola bimba non solo lo costringerà ad affrontare i pericoli del mondo ‘nuovo’ ma anche a crescere come uomo.
Ci anticipi qualche elemento del prossimo racconto?
Adesso, con la conclusione della prima ‘stagione’ di The Tube da parte di Franco Forte, si aprono molte possibilità per la seconda. Ci sono vari gruppi di sopravvissuti con differenti scopi, ci sono gli zombie che sono molto più organizzati di quanto si potesse pensare e poi ci può sempre essere qualche sorpresa inaspettata …
Progetti per il futuro?
I progetti per il futuro hanno principalmente tre direttive: The Tube, Chew-9 e romanzo.
Per The Tube, oltre ad avere bozze per la seconda serie, attendo fremente Nomads, sono certo mi darà grandi spunti per scrivere in quell'ambito. Spero di esserne all’altezza.
Chew-9 è il contest di fantascienza della Delos. La fantascienza è il mio amore principale, i racconti che ho pubblicato prima di Siamo Legione erano tutti di questo genere. Ho visto che in questo caso, la selezione da parte di Franco Forte è, se possibile, ancora più dura. Per ora è stato selezionato solo il racconto di Ilaria Tuti, che ho avuto modo di apprezzare in ben due episodi di The Tube. Mi sto cimentando anche io, ma non voglio avere fretta e sto limando il racconto che manderò al contest solo quando ne sarò pienamente convinto.
Per ultimo, ho un romanzo di fantascienza pronto nel cassetto. L’ho terminato ma è ancora acerbo. Il mio sogno sarebbe quello di renderlo allo stesso livello di quelli pubblicati da Odissea Fantascienza.
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