Quali gli elementi che distinguono The Tube dalle altre storie Horror?
Proporre al pubblico una serie di narrativa scritta da autori diversi e in alcuni casi poco conosciuti, su un tema molto diffuso come quello "zombie" è stata evidentemente una scelta vincente, per quanto rischiosa, e in tal senso credo che Franco Forte abbia avuto un'intuizione geniale in termini editoriali. E l'apertura a nuove collane parallele è stata a sua volta un'ottima idea per consentire ad autori e lettori di condividere altre storie interessanti altrimenti destinate al "buio".
Ci descrivi, senza troppi spoiler, la trama del tuo racconto?
Il lupo è ambientato interamente presso la Stazione 27 e la storia si dipana nelle prime ore del giorno in cui si scatena l'apocalisse… Lupo, il protagonista, è un emarginato della società che vive insieme ad altre persone nelle sue stesse condizioni, persone che per coloro che vivono nel "mondo di sopra" sono come fantasmi. Lui e gli altri "fantasmi" sopravvivono alla meno peggio per conto loro ma in quell'alba avviene un incontro con chi costituisce non solo un legame con gli "altri" ma che scatena l'incontro tra la vita, la morte e la non-morte…
Ci anticipi qualche elemento del prossimo racconto?
Be' posso parlare di quello uscito da poco, al momento non ho altri lavori per The Tube in cantiere.
Ne Il ritorno del lupo vediamo lo stesso protagonista, Lupo, attraversare la città nel tentativo di ripararsi dal caos che si è scatenato. Gli eventi però lo costringono ad affrontare nuovamente quella che a tutti gli effetti si rivela la sua nemesi, e sarà una prova davvero molto dura per lui soprattutto dal punto di vista psicologico oltre che fisico. In questo episodio vengono alla luce altri aspetti della personalità di Lupo, mentre la storia, di maggior respiro rispetto alla prima, mantiene comunque il ritmo incalzante e drammatico della precedente.
Progetti per il futuro?
Bollono diverse cose in pentola.
A marzo uscirà, sempre per Delos, nella collana Fantasy Tales, una saga di ambientazione "urban" dal titolo Figli della notte. Il primo episodio di questa saga si intitola Il tempio dei sette. Lo scenario è quello della città di Roma e si svolge in un futuro nel quale il pianeta, o meglio il genere umano, è stato decimato da un'epidemia e in cui i discendenti dei sopravvissuti, a causa degli effetti collaterali dell'antidoto utilizzato per fermare lo sterminio, hanno subito delle mutazioni. La conseguenza è che la città eterna, isolata dal resto del mondo, è posta sotto il giogo di un governo militare formato da una razza di mutanti, i Sauri. A combattere i militari, che rastrellano ogni angolo di Roma per trovare nuovi schiavi da aggiungere alla schiera umana sottomessa e costretta ai lavori forzati nei campi e nelle officine, c'è un gruppo di ragazzi umani, i Ribelli, guidato da un anziano monaco orientale (Shou Tai Shi); questi ragazzi riescono a nascondersi grazie ai poteri di sette bambini che vigilano a turno per proteggere il rifugio e la comunità di cui fanno parte. I Ribelli si muovono nella città col favore della notte e sono, come i Sauri, costantemente alla ricerca di bambini umani…
Poi tra un po', non conosco ancora la data, dovrebbe uscire un libro in formato cartaceo, C'era una volta un re’, dove il "re" è la nota musicale. Si tratta di una storia di ambientazione fantastica in cui tre giovani fratelli, con l'ausilio di un eccentrico zio, indagano su un curioso fenomeno musicale che li conduce a ripercorrere i passi di un famoso personaggio del passato. L'editore è La penna blu di Barletta, diretta dal buon Danilo Marano, lo stesso che ha già pubblicato un altro mio romanzo, La stirpe del sentiero luminoso. A proposito di questo libro, al quale sono molto affezionato, oltre a ringraziare i tanti che mi hanno espresso il loro apprezzamento, volevo raccontare un aneddoto legato a Delos: avevo iniziato a scrivere la storia di questo giovane drago prigioniero in un circo per partecipare a una selezione di racconti lanciata sulla scia della collana Storie di draghi, maghi e guerrieri, nella quale Franco Forte aveva già in precedenza inserito il mio libro Lacrime di drago; ma in corso d'opera mi resi conto che la storia meritava più spazio di un racconto e così, nell'arco di un anno, lo portai a termine e lo inviai in quel di Barletta. Insomma, una specie di botta di serendipità con lo zampino della Delos…
Ci sono poi altri due romanzi sempre di ambientazione fantastica che mi trascino da parecchi anni, spero di riuscire a terminare almeno uno dei due entro l'anno.
Infine, sto revisionando un racconto da inviare a un'altra delle collane digitali Delos, e un altro l'ho in mente per cimentarmi con la collana di apocrifi di Sherlock Holmes, spero di trovare il tempo di farlo a breve. Il fatto è che mi piace spaziare, in lettura e scrittura, altrimenti non mi diverto (non mi appassiono) e se non mi diverto io è difficile che si diverta (si appassioni) un eventuale lettore…
Ok, mi fermo qui! Grazie per l'ospitalità a te e a tutta la redazione. Un abbraccio.
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