Per fortuna, il latte… Già, per fortuna che c’è il latte nel romanzo di Neil Gaiman giunto in Italia all’inizio di quest’anno, anche se l’editore ne ha inspiegabilmente cambiato il titolo in L’esilarante mistero del papà scomparso. E il latte, giusto davanti al papà, è il principale dei due elementi conduttori di questo divertente romanzo per ragazzi il cui titolo originale è Fortunately, the Milk…
Lo spunto di partenza della storia non è particolarmente originale, un padre esce per comprare del latte (ufficialmente per i figli, ma il sospetto è che la motivazione alla base dell’impresa sia molto più personale ed egoistica) e rientra a casa in ritardo. I figli pensano che abbia perso tempo con qualche conoscente, e se così fosse crollerebbero tutti gli elementi fantastici della storia, ma il padre insiste nel raccontare la sua versione dei fatti. Versione che naturalmente è molto più complicata e avventurosa e che comprende, fra l’altro, un’astronave extraterrestre non proprio pacifica, una nave pirata con la sua ciurma, un dotto stegosauro che viaggia nel tempo a bordo della sua mongolfiera e una tribù di indios amanti dei sacrifici umani che vive nei pressi di un vulcano attivo.
Premesse semplici quindi, con un viaggio in una delle tante stravaganti realtà parallele ignote ai più ma ben note ai lettori almeno dai tempi della famosa caduta in un buco della giovane Alice impegnata a inseguire un coniglio, per un romanzo ricco di azione e di eventi improbabili che non tolgono il divertimento. Nemmeno un lettore giovane può pensare, infatti, che il padre stia raccontando la verità ma, pur sapendo che le sue parole non sono altro che scuse un po’ più elaborate di quelle che ciascuno di noi potrebbe inventare per giustificare il ritardo, non si può non restare ammirati dal racconto imbastito dal protagonista.
Ogni elemento, per quanto improbabile, è inserito nel giusto modo e si armonizza alla perfezione con il resto della storia, arricchita da strizzatine d’occhio al nostro immaginario televisivo e letterario e tenuta insieme dalla costante presenza salvatrice del latte. Nel corso delle pagine il cartone acquistato dal padre si rivela essere ben più dello spunto di partenza per il lungo viaggio, fondamentale com’è nel determinare numerose svolte della trama e togliendo più volte dai guai il suo proprietario. E, fino alla fine, le sorprese sono sempre dietro l’angolo.
Il testo, frizzante e divertente, è arricchito dalle magnifiche illustrazioni di Chris Riddell, che con il loro segno pulito e la ricchezza di dettagli fungono da perfetto controcanto alle parole. Ad aggiungere un ulteriore tocco di divertimento c’è il volto del padre, nel quale non è difficile notare una forte somiglianza con lo stesso Gaiman. Scrittore e illustratore giocano con il lettore, e lo fanno a carte scoperte fin dal principio.
Se la storia è dichiaratamente improbabile, per quanto nella finzione narrativa un velo di dubbio venga mantenuto, quello che conta è come tutti gli ingranaggi funzionino alla perfezione arrivando a costruire un libro dall’incastro talmente perfetto da essere diventato invisibile.
Come detto le premesse non saranno il massimo dell’originalità, ma se si sceglie di accettare l’improbabile allora il divertimento è assicurato.
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