Per parecchio tempo non si è capito se sarebbe stata fatta una revisione completa della traduzione o se sarebbero stati solo corretti gli errori. La prima ipotesi era la più lunga e impegnativa, anche da un punto di vista economico, ma anche la più seria. Mondadori ha scelto la seconda strada, correggendo a discrezione il testo là dove gli erano stati segnalati degli errori. Il “rostro mutilato di un unicorno” di pagina 24 è così diventato “il rostro mutilato di un cervo”, eliminando l’errore ma creando una frase abbastanza brutta. Se ha senso parlare di rostro per il corno di un unicorno, per un cervo sarebbe stato meglio parlare di palchi di corna.
Se questo era l'errore più famoso, non è stata l'unica cosa a essere corretta. Will, che a pagina 9 nella prima traduzione pensava di essere uscito “abbastanza volte” di pattuglia con ser Weimar, anche se per il cavaliere si trattava della prima missione, ora pensa di averlo fatto “abbastanza a lungo”. Ned, quando a pagina 26 ammonisce i figli su cosa significhi occuparsi di un meta-lupo, ora insieme alle raccomandazioni di non trascurarli, tormentarli o maltrattarli aggiunge anche “o se li addestrerete male”, parole che Martin aveva scritto ma che nella vecchia traduzione non c’erano. Poco più oltre, quando Jon si rende conto che c’è un ultimo cucciolo rimasto nella neve e torna indietro a prenderlo, la frase “a metà del ponte, Jon venne a cavalcare alla testa del gruppo” di pagina 27 è diventata più correttamente “a metà del ponte, Jon si fermò”.
Le modifiche fatte sono tante se solo fra prologo e primo capitolo se ne trovano quattro. Non tutto quello che è stato segnalato alla casa editrice però è stato corretto. Nella stessa scena del ritrovamento di quel cucciolo che Jon chiamerà Spettro Bran nota che i suoi occhi sono aperti e vigili, ma l’ulteriore considerazione che sono dello stesso rosso del sangue dell’uomo che è stato appena decapitato (“His eyes were as red as the blood of the ragged man who had died that morning”), sparita dalla traduzione quindici anni fa, non è stata reinserita al suo posto. E questo nonostante il fatto che l’errore fosse stato portato all’attenzione di Mondadori.
Come sono tante le correzioni, tante sono anche le volte che la casa editrice ha scelto di non modificare il testo pubblicato da tanti anni.
Restando nel primo capitolo a pagina 22 della traduzione italiana Robb, parlando del disertore, afferma che “Sono stati gli Estranei a rubargli lo sguardo” affermazione priva di senso visto che nessuno crede agli Estranei e che, come si vede ampiamente nel seguito della storia, il loro nome viene semplicemente usato come imprecazione. Una traduzione più corretta della frase “The Others take his eyes” sarebbe stata qualcosa del tipo “Che gli Estranei si prendano il suo sguardo”, anche perché Robb, stanco di quei discorsi, cambia improvvisamente argomento proponendo una gara di velocità.
La scelta dell’editore evidentemente è stata quella di modificare la traduzione, là dove segnalato dai partecipanti all’incontro, solo se lo riteneva opportuno, anche in caso di evidente mancanza o di errore. E il fatto che una revisione completa non è stata fatta è evidente dalla presenza, anche nelle edizioni corrette, di errori di una certa importanza non segnalati dai lettori perché se ne sono accorti dopo l’invio delle segnalazioni stesse.
Un esempio di questo lo si può trovare a pagina 62 del Regno dei lupi. Parlando di coloro che si sono succeduti come Primo Cavaliere viene citato anche l’ultimo che ha ricoperto l’incarico sotto Aerys il Folle, che è stato ucciso durante il saccheggio di Approdo del Re e che, per l’edizione italiana, “fu Primo Cavaliere solamente per una notte”. Il discorso si ferma qui, perciò sul momento la cosa può non sembrare significativa. Solo con il proseguimento della storia si scopre che quell’uomo, il cui nome è Rossart, è stato ucciso da Jaime Lannister, ma che prima della sua morte aveva fatto in tempo a farsi notare per il modo in cui collaborava con il sovrano. Ciò che ha fatto non avrebbe potuto farlo in una sola notte, e infatti Martin ha scritto che lui era stato Primo Cavaliere “for a fortnight”, cioè per due settimane.
Questo e altri errori non sono stati segnalati perché notati da persone esterne alla casa editrice molto dopo lo svolgimento di quell’incontro, e non sono stati corretti.
La correzione dei volumi è avvenuta in modo graduale. L’editore ha corretto le ultime ristampe, ma non ha fatto nulla per quei volumi che erano in commercio fino a qualche tempo fa. Ritirarli e sostituirli con le nuove versioni sarebbe stata una decisione economicamente molto impegnativa, perciò la sostituzione è avvenuta per esaurimento. Nel corso dei mesi le librerie hanno venduto le copie dei libri che avevano già acquistato e sono andate avanti a fare rifornimento fino a quando non hanno esaurito le vecchie tirature presenti nel magazzino dell’editore. Solo in seguito le versioni corrette sono state commercializzate.
Sono stati necessari parecchi mesi per una sostituzione che ora si può ipotizzare come terminata perciò adesso, fatte salve vecchie giacenze che potrebbero ancora trovarsi in una manciata di librerie, tutte le edizioni in commercio di tutti i volumi delle Cronache del ghiaccio e del fuoco sono state corrette.
La correzione, come detto, è solo parziale, ed è improbabile che ne verrà effettuata un’altra. A oltre un anno di distanza si può dire che la casa editrice di Segrate sta proseguendo il suo lavoro nella pubblicazione delle opere di Martin e ha accolto almeno in parte le richieste degli appassionati. Non tutte, ma almeno ora sappiamo che un dialogo è possibile.
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