Interrogato sul perché abbia scelto di uccidere Jon Martin non ha negato né confermato di averlo fatto. Piuttosto si è limitato a rigirare la domanda al suo intervistatore facendogli notare come il percorso intrapreso dal 998° comandante dei Guardiani della notte rendeva quel tipo di sbocco assolutamente realistico e quasi inevitabile. In una successiva intervista ha accennato all’arco temporale di Jon accostandolo a quelli di Tyrion e Arya, al momento vivi senza alcun dubbio, usando come tempo il present tense. Nelle sue parole Jon ha un arco narrativo, e questo potrebbe significare che la sua storia non è ancora conclusa, ma anche che i fan, affezionati al personaggio, si aggrappano a ogni frammento pur di continuare a sperare che sia ancora vivo. Un po’ più significativo è il fatto che per cinque romanzi Martin abbia mantenuto il mistero sull’identità della madre di Jon, seminando però una tale quantità di indizi lungo tutte le pagine da far supporre che dietro ci sia qualcosa di molto importante.
La teoria più accreditata vuole che Jon sia figlio di Lyanna Stark, morta di parto nel darlo alla luce non prima di aver fatto promettere a suo fratello Eddard di proteggere il bambino e di trattarlo come se fosse stato figlio suo, e di Rhaegar Targaryen. La conseguente menzogna sul fatto di aver tradito la moglie e di aver generato un figlio illegittimo – e anche se Eddard viene tradizionalmente ritenuto incapace di mentire nel corso di A Game of Thrones lo si vede mentire in più occasioni – sarebbe perciò stata detta da Ned con l’intenzione di proteggere il nipote dalle ire del suo amico Robert Baratheon, che avrebbe visto nel bambino semplicemente un figlio dell’uomo da lui odiato. Se questo fosse vero, per Martin non avrebbe senso uccidere Jon prima che la verità sui suoi genitori si riveli importante anche in una sola scena. Per sapere come stanno davvero le cose però i lettori dovranno aspettare, perché se c’è un argomento su cui George starà bene attento a non rivelare nulla in anticipo è proprio questo. Le uniche altre cose che sappiamo della parte più settentrionale del continente di Westeros sono che potremo dare uno sguardo a territori che si trovano più a nord di tutte le altre zone che abbiamo visitato in passato, e che compariranno gli Estranei. Non per nulla il prossimo libro si chiamerà The Winds of Winter, e alla fine di A Dance with Dragons l’inverno è finalmente arrivato.
Spostandosi più a sud George ha fatto qualche altra rivelazione. In A Storm of Swords abbiamo visto Bronn rifiutare – saggiamente – di prendere le difese di Tyrion nel duello contro La Montagna che cavalca. Martin ha scritto che dopo aver spiegato perché non intende combattere, spiegazione che comprende la menzione del suo imminente matrimonio con Lollys Stokeworth che lo sta per fare entrare nella nobiltà minore, Bronn “uscì da quella stanza, da quella fortezza e dalla vita di Tyrion Lannister” (Il portale delle tenebre, pag. 160). Questo non significa che Bronn sia uscito dalla storia. In A Feast for Crows Cersei suggerisce a Falyse Stokeworth di assassinare l’ex mercenario, ma le cose vengono gestite talmente male che la presa di Bronn sul castello e sulle terre di Stokeworth ne esce più forte che mai. Nel bene o nel male, ormai l’uomo si è inserito in modo stabile fra i personaggi più importanti dei Sette Regni.
Secondo George Bronn ha ancora un ruolo da giocare nella storia, ma se la sua vita e quella di Tyrion sono destinate a non incrociarsi più, l’ipotesi più probabile è che uno dei due muoia prima che un altro incontro possa avvenire. A proposito di Tyrion, un capitolo del nuovo romanzo è stato reso disponibile per gli acquirenti dell’app realizzata da Random House George R.R. Martin’s World of Ice and Fire. Si tratta di un capitolo già letto da Martin in alcune convention, anche se probabilmente da quelle letture a ora alcuni dettagli di quanto avviene sono stati limati e ancora potrebbero essere limati in futuro. Lo scrittore infatti usa le letture alle convention, oltre che come occasione per fare un omaggio ai fan presenti, come test per capire le reazioni dei lettori e vedere se quel che ha scritto funziona nel modo che aveva in mente lui. Le prime frasi sono state pubblicate da Entertainment Weekly:
“Somewhere off in the far distance, a dying man was screaming for his mother. “To horse!” a man was yelling in Ghiscari, in the next camp to the north of the Second Sons. “To horse! To horse!” High and shrill, his voice carried a long way in the morning air, far beyond his own encampment. Tyrion knew just enough Ghiscari to understand the words, but the fear in his voice would have been plain in any tongue. I know how he feels.”
Siamo chiaramente nel mezzo di una delle due famose battaglie, quella di Meereen, ma più di questo non è possibile dire. Il sito io9 però ha aggiunto qualche informazione in più, con la precisazione che nessun riassunto può davvero trasmettere le sensazioni donate dalla lettura del capitolo. La battaglia è notevolmente intricata, e dimostra quanto Martin abbia studiato le battaglie del passato per dare vita alla sua scena, pur senza soffermarsi a descrivere ogni singolo colpo. Ci sono discussioni tattiche, pianificazioni, ma c’è anche la sensazione di chi fatica a capire cosa esattamente stia avvenendo perché è troppo impegnato a sopravvivere per avere una visione d’insieme. Quanto a Tyrion, se da un lato continua a essere tormentato dai sensi di colpa dall’altro continua a portare avanti complicati piani nel tentativo di ottenere quel che desidera.
Altre figure che in qualche modo saranno presenti nel prosieguo della saga sono i fratelli Tyrell. Lo scrittore ha sottolineato come la scelta di David Benioff e D.B. Weiss di limitare a due – Loras e Margaery – il numero dei figli di lord Mace Tyrell abbia reso le cose più semplici all’inizio, con un cast più ristretto e un minor numero di dettagli da ricordare per gli spettatori, ma che alla lunga la cosa creerà problemi perché in futuro Willas e Garlan (quest’ultimo già comparso di persona nei romanzi) diventeranno più importanti.
Sempre riferendosi alla serie televisiva Martin ha spiegato che l’unico personaggio che secondo lui è stato arricchito da HBO è quello di Osha, la donna dei Bruti magnificamente interpretata da Natalia Tena. Dopo aver visto la sua interpretazione George ha affermato, non si sa quanto seriamente, che in futuro le avrebbe dedicato un’attenzione maggiore. Questo potrebbe significare uno spazio ampio dedicato a Davos, visto che il Cavaliere delle Cipolle è da poco partito nella difficile missione di trovare Rickon, portato da Osha sull’isola di Skagos nel tentativo di proteggerlo dai suoi nemici.
4 commenti
Aggiungi un commentoHo una mia teoria, Martin quando ha pubblicato i primi 3 romanzi non aveva pressione,era uno scrittore che campava di scrittura e in pratica faceva il cavolo che gli pare,totale libertà quindi. Poi hanno pubblicato quel racconto di Dunk e tutto è cambiato,pian pianino la saga andava acquistando sempre più fan e via con la pressione che sale. In più ci si è messa pure la serie tv. In pratica,se non avesse creato Dunk forse avrebbe velocizzato il lavoro e adesso chissa,avremmo per le mani 6-7-8 volumi della saga,in fondo i primi 3 son stati pubblicati nel giro di pochi anni. Paradossalmente sarebbe stato meglio che la saga avesse avuto meno successo. In un universo parallelo si stanno preparando al gran finale della saga che avverra nel 9 o addirittura 10 volume,servirebbe un Walter Bishop.
Lo confesso,sono in astinenza totale ed ho iniziato a rileggere i libri.Essendo solo al secondo volume, ho capito che dall'inizio Martin ha completamente chiaro lo sviluppo della saga e di ogni personaggio..
Perché dico questo?.basta rileggere il capitolo dedicato a Daenerys nella casa degli eterni,forse il capitolo più bello e sicuramente più "rivelatore" della saga.Il fatto che lui lo inserisca nel secondo volume, ha forse sminuito l'importanza( alcuni personaggi neanche si conoscevano ), ma lui chiaramente già ci indica come muore Robb Stark "“Un sontuoso banchetto tramutato in un orrido mattatoio. Su un trono in posizione elevata sedeva un uomo morto. La sua testa era la testa di un giovane lupo".
Dato che la morte di Robb avviene nel volume seguente esattamente come descritto nel secondo,allora ho riletto questo capitolo una decina di volte perché sicuramente ci saranno delle "verità future"..
“Su un torreggiante trono irto di protuberanze acuminate, sedeva un vecchio riccamente vestito, dagli occhi neri e dai lunghi capelli grigio argentei.
«Lascia che diventi il re di ossa carbonizzate e di carne bruciata» disse l'uomo sul trono a un altro uomo più in basso. «Lascia che diventi il re delle ceneri
“L'uomo sul trono di lame d'acciaio aveva gli stessi capelli di suo fratello, ma i suoi occhi erano neri come ossidiana, non violetti.“«Aegon» disse il sovrano rivolto alla donna che stava allattando il bambino su un grande letto di legno. «Quale nome migliore di questo per un re?»
«Comporrai una canzone per lui?» chiese la donna.
«Ha già una canzone» rispose il re. «È il principe che venne promesso, e il suo canto è il canto del ghiaccio e del fuoco.»
«Deve essercene un altro» fu impossibile dire a chi l'uomo sul trono di lame stesse rivolgendosi, se alla donna con il bimbo in braccio o a Dany. «Il drago ha tre teste
Ora mi perdonerai se ho riportato tutto il segmento,e ti chiedo scusa anticipatamente se ho violato qualche regola,ma nella foga del momento non ho potuto non riportarlo..Dovrebbe essere il Re folle che sul trono di spade annuncia che Aeron è il re del ghiaccio e del fuoco (all'epoca tutti pensavamo che Aeron fosse morte,ecco perché forse nessuno si è soffermato più di tanto),e principe promesso,inoltre è di certo uno delle 3 teste di drago,e non è un caso che ci lascia nell'ultimo suo capitolo proprio mentre assedia capo tempesta, perché sempre nello stesso capitolo aggiunge "Un vessillo rappresentante un drago garrisce nel vento davanti a folle giubilanti. Da una torre fumante, una grande bestia di pietra dispiega le ali, respirando fiamme di tenebra”.Capo tempesta è l'antica sede di casa Targaryen,ed in PV successivi ( non ricordo bene chi),ci raccontano che vi sia un drago dentro quelle pietre.
Vi sono altre cose che non riporto,sempre in questo capitolo,per non essere completamente linciato,ma alla luce degli avvenimenti futuri capirete la mia foga per questo capitolo dimenticato completamente nella mia testa e forse letto all'epoca,con poca importanza..(a chi interessava la visione di un ragazzo ucciso in fascia? ).
Ora non so se Martin seguirà tutte le trame come le aveva pensate all'epoca (solo rileggendo uno si può accorgere di tutti gli intrighi ), ma qui ci da chiaramente un indicazione di quello che sarà,come la morte di Robb che avverrà esattamente come descritta in questo capitolo ( con Martin non credo nelle coincidenze ).
Dato che ero quasi certo che nell'ultimo libro avremo la vendetta dei membri di casa Targaryen,con il loro ritorno su quello che rimane del trono di spade, adesso ne sono quasi certo,unito poi alla certezza ( lo dice Martin) dell'arrivo di Daenerys.
Mi spiace se mi sono dilungato un po' nei commenti, ma volevo dare un piccolo contributo a quello che potrebbe avvenire nei prossimi due volumi.
Come puoi immaginare io ho letto l'intera saga diverse volte, e a ogni rilettura noto nuovi dettagli che prima mi erano sfuggiti. In un primo momento c'è la curiosità per ciò che stanno vivendo i personaggi in quell'istante, e troppe cose da ricordare per fare i dovuti collegamenti.
L'episodio della Casa degli Eterni è importantissimo, anche se nella traduzione italiana c'è un grave errore. Le battute sul canto del ghiaccio e del fuoco non le fa il re, che in quanto folle non è in grado di capire queste cose, ma l'uomo accanto a lui, che non può essere che Rhaegar. Sul discorso del vessillo invece mi sto ancora interrogando.
Sì, Martin aveva ben chiaro tutto fin dall'inizio, o almeno tutti gli snodi principali. Poi ha iniziato a perdere tempo con i dettagli, ma quello che tiene unita questa saga è incredibile.
Capo tempesta non è mai stata residenza dei Targaryen, è Aegon e non Aerion e nella casa degli eterni Daenerys ha una visione di un drago dei guitti, il che fa pensare che Aegon non è affatto un Targaryen (magari un Blackfire?). Se il racconto finisse con tre eroi in groppa ad un drago che si riprendono il regno che era stato dei Targaryen sarei davvero deluso, questa saga ha dimostrato di essere diversa dai fantasy più per ragazzi e mi aspetto un finale adeguato, con un colpo di scena.
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