Ritorna in libreria, edito da Gargoyle Books, La rivalsa delle scimmie (Ape and Essence) di Aldous Huxley, controverso autore di Il mondo nuovo (Brave New World), I diavoli di Loudun (The Devils of Loudun) e Le porte della percezione (The Doors of Perception).
Il romanzo del 1948 ha avuto diverse edizioni italiane con il titolo La scimmia e l'essenza: la prima già nel 1949, edita da Mondadori con la traduzione di Augusto C. Dauphiné, riproposta poi nel 1980 nella collana Oscar e poi da Baldini & Castoldi nel 2002.
L'edizione attuale di Gargoyle presenta una nuova traduzione, a opera di Claudio Costanzo.
La sinossi ufficiale del romanzo
PRIMA PARTE - Hollywood 1948: l’io narrante senza nome (Huxley stesso?) e lo sceneggiatore e regista Bob Briggs ritrovano casualmente il manoscritto La scimmia e l’essenza, un soggetto cinematografico accantonato da tempo, a firma di William Tallis. Sollecitati dalla trama suggestiva, si mettono sulle tracce dell’ignoto scrittore scoprendone la morte e apprendendone la storia.
SECONDA PARTE - Trascrizione de La scimmia e l’essenza, commentata dall’anonimo narratore: nell’anno 2108, a seguito del III conflitto mondiale combattuto con armi nucleari, gli esseri umani sono stati sterminati a eccezione delle popolazioni dell’Africa Equatoriale e della Nuova Zelanda. Mentre gli africani percorrono la linea del Mediterraneo, i neozelandesi organizzano una spedizione esplorativa alla volta dell’America, a cominciare dalle coste della California. Tra le macerie di Los Angeles, però, il gruppo subisce una drammatica battuta d’arresto: la loro guida, il botanico Alfred Poole, viene catturata da ciò che resta della preesistente umanità, un manipolo di creature rese mutanti dall’effetto delle radiazioni. Lo scienziato riesce a sfuggire una fine raccapricciante, impegnandosi a cooperare per la ripresa delle coltivazioni di quei suoli desolati. Così, suo malgrado, si accosta a una società rivoltante, retta sulla legittimazione sistematica del sopruso, sull’assoggettamento delle donne (utili solo per procreare e svolgere lavori pesanti), sullo spregio di ogni forma di sapere (i libri vengono dati alle fiamme per preparare il pane) e sull’adorazione perpetua del Maligno. Frattanto, in altre parti d’America, le scimmie – suddivise in babbuini, oranghi e gorilla (questi ultimi con il sommo grado di saggi) – dominano i neoumani sorti dalle radiazioni.
A dispetto dell’orrore del contesto, Alfred Poole si innamora di una giovane componente della comunità di cui è prigioniero. L’amore diventa occasione di ribellione e messa in discussione di un regime aberrante.
Il mondo nuovo, il romanzo più celebre di Aldous Huxley, appare per la prima volta nel 1932, e descrive una società ripiegata sull’autodistruzione all’indomani di una devastante guerra mondiale. Tale premonizione trova pieno compimento ne La rivalsa delle scimmie (Ape and Essence), pubblicato nel 1948, tre anni dopo la fine del secondo conflitto bellico, dove ricorrono i temi principali della poetica huxleiana: lo iato tra realtà soggettiva e realtà oggettiva, i pericoli provocati dal diffondersi di una tecnologia sempre più pervasiva, la paura come ineguagliabile strumento di potere e sottomissione, la crisi dei valori tradizionali in favore dell’inanità e dell’apparenza (si vedano le battute sferzanti contro il côté hollywoodiano della prima parte).
L’esito è quello di una virulenta disamina, impeccabile per la pregnanza anticipatrice che la innerva, l’eleganza argomentativa e stilistica che la caratterizza, l’indovinata e saporita ironia che la puntella. Disamina generosissima, inoltre, di richiami culturali della più vasta gamma – rimandi alla letteratura, alle arti figurative, riferimenti alla musica classica – in straordinaria armonia con la sostanza narrativa.Huxley dà la sua visione del mondo post-atomico e dei pericoli derivanti da un’eccessiva sofisticazione delle armi, conseguenza del trionfo della tecnica, e consegna, nel contempo, al lettore la sua personale riflessione e messa in discussione della politica occidentale dell’epoca in cui vive.
Il titolo originale del romanzo Ape and Essence – La scimmia e l’essenza – proviene dalla tragicommedia shakespeariana Misura per misura,e allude all’uomo, che, compiendo azioni scellerate, si sente un dio onnipotente, ma in realtà, al pari di una scimmia rabbiosa, non fa che regredire e negare la sua essenza. Quando l’uomo asseconda fini malvagi, nella fattispecie sacrifica la sua ragione al culto del progresso tecnologico, abdica alla sua umanità e agisce al pari di un primate, finendo per alienarsi in esso.
Huxley ravvisa, però, nell’amore romantico la speranza di una riconquista della propria umanità da parte dell’individuo: seppure in un contesto aberrante, la scelta di abbandonarsi al sentimento amoroso può, infatti, ricomporre l’integrità emotiva – fatta di coscienza, intelletto, moralità, spiritualità – altrimenti dissolta.
Una memorabile distopia, estrema, desolata e perturbante, che, inspiegabilmente fuori catalogo da diverso tempo, torna finalmente nelle librerie italiane.
Un brano
Hanno insozzato i fiumi, sterminato gli animali selvaggi, distrutto le foreste, annaffiato il terreno con l’acqua di mare, arso un oceano di petrolio, dissipato minerali la cui formazione aveva richiesto tutta un’era geologica. Un’orgia di imbecillità criminale. E l’hanno chiamato progresso. […] Io dico che una tale invenzione era troppo acuta per essere il frutto di una mente umana qualunque, troppo diabolicamente ironica! Deve esserci stato un aiuto da fuori, perché ciò fosse possibile: deve esserci stata la diabolica grazia del Maligno, che non è mai negata a chi sia preparato a cooperarvi. E chi non lo è?
La quarta di copertina
Prima di 1984 di Orwell, Fahrenheit 451 di Bradbury, Il pianeta delle scimmie di Boulle, c’è La rivalsa delle scimmie di Aldous Huxley.
Un libro profetico, modernissimo, destinato a influenzare in maniera determinante le successive produzioni di Science Fiction. […] Un diamante della letteratura del Novecento, incomprensibilmente trascurato e ingiustamente sottovalutato persino dalla maggior parte dei cultori dell’opera di Huxley.
Gianfranco Franchi, Lankelot
Arguto, brutale, meditato, singolare... una ributtante prospettiva di un futuro possibile.
Anthony Burgess
Aldous Huxley si rivela lo scrittore più acutamente profetico del XX secolo.
J. G. Ballard
La rivalsa delle scimmie si colloca appieno nella letteratura post-Hiroshima e costituisce l’inevitabile seguito de Il mondo nuovo.
Alfred Kazin
La nitida e inesorabile disillusione di questo romanzo colpisce e travolge il lettore.
Time
L’estrema attualità di questo libro, scritto a cavallo delle due guerre mondiali, è davvero sbalorditiva.
Europa Oggi
Come una cartina di tornasole, Huxley ha colto con precisione il colore dei suoi tempi.
The Observer
L'autore
Aldous Huxley (Goldaming, Regno Unito, 1894 - Hollywood, California, 1963), proveniente da un milieu dalle grandi tradizioni culturali – nipote del biologo Thomas Henry Huxley, figlio del fine biografo e intellettuale Leonard Huxley, pronipote da parte di madre del poeta Matthew Arnold –, dopo gli studi a Eton e a Oxford, comincia a pubblicare imponendosi ben presto come uno degli scrittori e intellettuali inglesi più importanti della sua generazione. È autore dei romanzi Giallo Cromo (1921), Punto contro punto (1928), Il mondo nuovo (1932), La rivalsa delle scimmie (1948, Gargoyle 2014) e I diavoli di Loudun (1952, Cavallo di ferro 2014). La pratica delle filosofie orientali (buddhismo e taoismo) e l’uso della mescalina gli ispirarono i saggi Le porte della percezione e Paradiso e inferno.
Aldous Huxley, La rivalsa delle scimmie (Ape and Essence, 1948)
Traduzione di Claudio Costanzo
Gargoyle Books - Pag. 175 - 16,00 €
ISBN 978-889 817 32
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