— È una poesia che amo, Dorian. Non la conosci?

L’altro scuote la testa.

— Solo la poesia scalda il cuore e trasforma le fantasie in realtà. E Parigi è la città dove si avverano i sogni.

Una voce, d’improvviso, fa eco a quella di Henry. Il tono è simile, solo più cupo e tagliente come una lama.

Vorresti veramente rimanere bello e giovane in eterno, condannando il tuo ritratto alla vecchiaia?

— Lo vorrei, sì — sussurra Dorian.

Fin dove ti spingeresti? Tutto ha un prezzo.

— Qualsiasi prezzo.

Venderesti l’anima al diavolo?

— Sì, venderei anche la mia anima.

E tutto avviene in un istante. Una fitta al petto, una scarica elettrica che si irradia in ogni angolo del corpo.

La gola si secca, una coltre di nebbia scende sugli occhi.

Il quadro sfugge dalle mani di Dorian, che perde l’equilibrio e cade a terra, ansante. Privo di forze, alza lo sguardo e osserva il mausoleo che ha di fronte. È una sfinge di marmo. Sopra è impresso un nome: OSCAR WILDE.

La luce viene meno.

E Dorian vede.

Le lapidi che spuntano dalla terra. La morte che avanza nel tempo. Il futuro che marcisce, si sgretola, ma diventa immortale nelle epigrafi.

ÉDITH PIAF. MARIA CALLAS. JIM MORRISON.

Poi di nuovo il buio. Flash repentini.

Una stanza d’albergo. Scritte in tedesco. Se stesso davanti a uno specchio.

Il suo corpo nudo, tra le lenzuola di un letto.

Corpi stretti in un abbraccio. Uomini. Donne. Baci.

Carezze. Il morso straziante del piacere inappagato.

Una ragazza. Riccioli castano chiaro e occhi color nocciola. Una voglia sul collo, a forma di fiore.

Il Colosseo. Automobili dalla forma strana. Persone vestite in modo inusuale.

La torre del Mangia, a Siena.

E un’ombra scura. Un’anima nera che sprofonda nel le tenebre.

Fin dove ti spingeresti, Dorian?

Una voce rimbomba nella sua testa.

Dorian inspira, avido di ossigeno. La guancia sul marmo freddo. Le labbra umide, baciate dalla follia dell’eternità.

Apre gli occhi, e scorge un nuovo mondo.

Una ferita celeste che si apre in un cielo di piombo.

Una goccia che cade sul mento.

Un raggio di luce che gli illumina il volto. Caldo, improvviso.

Come il sole quando piove.