Lo scorso 19 maggio 2014 si è svolta una conferenza stampa nelle sale della Warner Bros di Roma per presentare l'uscita DVD della quinta e sesta stagione di The Big Bang Theory, la serie americana che racconta in modo spigliato e divertente la crescita e le giornate di un gruppo di nerd e dei loro amici. L'incontro si è svolto, inoltre, a ridosso della messa in programmazione, sul canale Joi di Mediaset, della settima stagione da poco andata in onda sulla televisione americana CBS.
Perché deciciamo di iniziare a parlare di The Big Bang Theory?
Era già tanto tempo che l’idea ci stuzzicava, e a maggior ragione dopo che sono state confermate altre nuove tre stagioni, l’annuncio della diffusione della serie in Cina che ha scatenato una serie di polemiche per via della censura applicatale, abbiamo deciso che non avremmo potuto continuare a esimerci dal trascurare questa serie tv che ha per protagonista un gruppo di trentenni che coltivano le nostre stesse passioni legate a fantasy e fantascienza, tecnologia, fumetti di supereroi, cosplayer, giochi di ruolo, videogiochi e convention.
Seppure alcuni lati del carattere di ognuno di loro è stato “caricato” per esigenze di sceneggiatura e caratterizzazione dei personaggi, è verosimile che lo spettatore abbia ritrovato modi di fare e approcciare il mondo del fantastico, l’insofferenza verso gli spoiler non richiesti, la passione per una serie tv o un personaggio o un libro, l’amore sfrenato per una band o un cantante, alcune fisse compulsive, il collezionismo, e tanto altro. Per alcuni anche l’aspetto “nerd” duro e puro che spesso li ha portati a sentirsi lontani dai propri contesti ricercando sulla rete nuove amicizie con cui condividere le proprie passioni. Insomma: tutto questo è Big Bang Theory e molto di questo è anche molto di chi collabora con Fantasy Magazine.
Tornando all’incontro, Barbara Pavone, vice presidente marketing group della Warner Bros, ha introdotto la conferenza stampa comunicando un po' di cifre non indifferenti.
The Big Bang Theory va in onda dal 2007 e negli anni ha raggiunto picchi di ascolti molto soddisfacenti per non dire esaltanti, non solo negli USA, in cui gli episodi hanno una media di ascolti intorno ai 24 milioni di spettatori, ma anche in Europa e soprattutto in Cina, dove è seguita da circa un miliardo di persone, nonostante sia stata anche censurata.
La serie non risente affatto delle sei stagioni alle spalle, tanto che negli scorsi mesi è stato reso noto che la storia di Sheldon, Leonard, Raji, Howard, Penny, Bernadette e Amy proseguirà per ancora tre stagioni, e non è detto che si fermerà lì.
Uno dei meriti di questa serie, nata dalla fervida mente di Chack Lorre e Bill Prady, è la capacità di rigenerarsi, raccontando la crescita e le vicende di questo questo molto assortito gruppo di giovani americani nerd: attraverso l'interazione con gente più o meno ordinaria, guest star, storie sentimentali, esperimenti scientifici, giochi di ruolo, fumetti, cosplayer, letteratura e cinematografia fantasy e fantascientifica questo gruppo di giovani americani molto particolare e assortito si confronta e cresce, anche nonostante una certa reticenza di alcuni degli stessi protagonisti.
È stato sottolineato come la serie abbia saputo coinvolgere diverse generazioni di spettatori in ogni parte del mondo, rendendolo un prodotto adatto a tutti e che ben si accorda con il bisogno di leggerezza tipico delle sit com, ma anche una certa capacità di far accostare gli spettatori a tante tematiche di livello intellettuale non indifferente. Le equazioni di Sheldon e Leonard sono vere e scritte da veri fisici, per esempio, e ci sono continui richiami alla scienza, alla letteratura, alla cinematografia e, cosa non da poco, a culture di vario genere proponendole in chiave talvolta irriverente, considerando che Howard è ebreo e Rajesh dall’India è andato a studiare e lavorare in America.
Barbara Pavone ha poi introdotto Monica Patrizi, direttrice del doppiaggio dell'adattamento italiano della serie, e tre dei doppiatori più importanti del cast: Leonardo Graziano, che presta la voce a Sheldon Bazinga Cooper (Jim Parsons), Gabriele Lopez, che anche nell'aspetto ricorda un po' Leonard Hofstader (Johnny Galecki) ed Eleonora Reti, la voce italiana di Penny (Kaley Cuoco).
I quattro hanno raccontato come si svolgono le fasi di doppiaggio, il tipo di lavoro che si cerca di fare con l'intento di portare nella versione italiana quanta più rispondenza possibile con l'originale, compiendo un vero e proprio lavoro corale in cui tutti collaborano per la migliore riuscita. Si è creato un clima di lavoro così entusiasta e divertente per cui, raccontano, possono passare davvero molte ore in sala per portare al pubblico un lavoro non solo professionalmente di livello quanto anche individualmente sentito.
4 commenti
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Avevo provato a seguire la serie quando era uscita ma detestavo troppo le risate finte, ora sto seguendo la quarta stagione mentre vado in palestra e devo dire che mi sta divertendo.
All’inizio ricordo che c’erano state delle piccole polemiche circa l’adattamento delle battute in italiano, più un problema di traduzione che non di doppiaggio, secondo le quali si erano persi alcuni riferimenti molto nerd che potevano non essere capiti dagli italiani.
E’ stato toccato l’argomento durante questo incontro?
Grazie Mel, ma ho riportato tutto quello che è stato detto, lo giuro! Tradotto no. Hanno insistito sul fatto che è stato raddrizzato il tiro col tempo, perché il pubblico è esigente.
Diciamo che la Patrizi ha parlato senza voler interferenze in questo senso, difesa a spada tratta. Sinceramente mi è sembrato che se la cantassero e suonassero un po' troppo, lei in particolare. Addirittura è andata sparata sull'idea che tradurre tutto sia la sfida più figa.
Che talvolta si perde però
Giusto ieri ho visto un episodio dove i doppi sensi si sprecavano ma che in italiano si sono persi.
Sheldon: "I have sheep, I need wood. Who has wood for my sheep? C'mon ... I just want wood. Why are you making it so hard?"
E' vero che non è facile renderla in italiano mantenendo il doppio senso, un po' stupido da nerd a dire il vero, ma tradurre "wood" come "pilone" e "sheep" come "pelliccetta" proprio non va.
Si discuteva di come sia necessario cercare di mantenere il senso, o di usare un rispettivo italiano. Il problema è che nessuno gli dava contro.
E' stato un po' strategico, imho, la maggior parte delle domande le ha fatte uno dei responsabili dell'incontro, e seppure siano state fatte sul doppiaggio e la traduzione ha lasciato che la Patrizi parlasse molto a briglia sciolta, e poi comunque le star erano i tre, infatti ai 5 minuti lasciati per le domande dei giornalisti sono state fatte prettamente domande a Graziano.
Ho perso una grossa occasione di dirgliene 4, lo so...
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