" >Eleonora Reti – come anche Federico Di Pofi (Howard Wolowitz), Gemma Donati (Bernadette Rowstenkowski), Emilia Costa (Amy Farrah Fowler) – è tra coloro che meno si avvicinano, invece. Ha un timbro che sì, lontanamente ricorda Kaley Cuoco, ma quello che più viene da contestarle è l’enfatizzare in modo poco naturale alcuni aspetti del modo di parlare dell'attrice americana, e riascoltandola anche durante il live performance non ho potuto fare a meno di notare la cosa. Questa critica nasce soprattutto per l’evoluzione che ha avuto il personaggio di Penny durante la serie, perché è uscito il lato meno frivolo ma più fragile, un saper tenere testa soprattutto a Sheldon ma anche un’evoluzione nel rapportarsi con gli altri personaggi. La Reti è brava, ma non riesce a renderlo al meglio: per dirla parafrasando quanto detto da loro durante la conferenza “si armonizza poco con l’originale, sovrapponendosi all’attrice”.
Insieme a Gabriele, Leonardo ha poi ricordato la gioia di incontrare Parsons, Cuoco e Galeki al Roma Fiction Fest, qualche anno fa, e l'effetto che reciprocamente si sono fatti attori e doppiatori presenti, l'emozione di incontrare il proprio rispettivo straniero, anche l'impatto estetico che talvolta è in netto contrasto (nel caso di Graziano, per via della sua corporatura massiccia rispetto all'esile Jim Parsons).
Eleonora Reti ha spiegato, confermando l'approccio di Graziano, che spesso preferisce presentarsi ai provini senza conoscere la serie o il personaggio in questione, per avere una (a sua detta) più efficace riuscita al momento. Ha poi sottolineato come sia fondamentale affidarsi al direttore del doppiaggio e a ciò che si vede e sente nella pellicola, più di ogni altro intento “professionale”, ricollegandosi al ruolo di “attore al servizio”.
Tutti e tre hanno poi analizzato come sia diverso, per non dire più complicato, prestare la propria voce a un cartone animato rispetto a quando si doppia un attore in carne e ossa, per l'assoluta mancanza di riferimenti altri. Tutti e tre infatti hanno all’attivo molti personaggi dei cartoni animati, sia in serie tv che in film d’animazione.
La conferenza è stata inframezzata da due contenuti speciali presenti nei DVD: un'intervista a Lorre e Brady che parlano della settima serie mostrando una certa soddisfazione e una, più breve, a Jim Parsons, che racconta in modo molto affettuoso e sentito l’incontro con James Earl Jones, storica voce di Dart Fener nell'edizione originale di Star Wars.
Infine, i tre doppiatori si sono dilettati in una live performance sulla quinta stagione. In particolare, gli anelli (in linguaggio tecnico) in cui Penny regala a Sheldon e Leonard i due rari teletrasporti giocattolo di Star Trek e quello in cui prima Sheldon e poi Penny rivelano dettagli fondamentali sul sesto e settimo libro di Harry Potter a Leonard, ossia quello che ormai in gergo si chiama “fare spoiler”. Un momento molto divertente, che ha mostrato la professionalità e il carisma dei tre attori-doppiatori.
Speriamo che tutta la passione che i tre ci hanno mostrato sia stata tradotta al meglio nella settima serie, che proprio ieri sera è approdata in Italia su Joi. Soprattutto, speriamo che noi comuni mortali del digitale terrestre non dovremo attendere troppo per seguire le avventure di Sheldon & co. sulla tv commerciale. Se nel frattempo volete rinfrescarvi la memoria, ora sono disponibili in DVD le prime sei stagioni.
Bazinga!
4 commenti
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Avevo provato a seguire la serie quando era uscita ma detestavo troppo le risate finte, ora sto seguendo la quarta stagione mentre vado in palestra e devo dire che mi sta divertendo.
All’inizio ricordo che c’erano state delle piccole polemiche circa l’adattamento delle battute in italiano, più un problema di traduzione che non di doppiaggio, secondo le quali si erano persi alcuni riferimenti molto nerd che potevano non essere capiti dagli italiani.
E’ stato toccato l’argomento durante questo incontro?
Grazie Mel, ma ho riportato tutto quello che è stato detto, lo giuro! Tradotto no. Hanno insistito sul fatto che è stato raddrizzato il tiro col tempo, perché il pubblico è esigente.
Diciamo che la Patrizi ha parlato senza voler interferenze in questo senso, difesa a spada tratta. Sinceramente mi è sembrato che se la cantassero e suonassero un po' troppo, lei in particolare. Addirittura è andata sparata sull'idea che tradurre tutto sia la sfida più figa.
Che talvolta si perde però
Giusto ieri ho visto un episodio dove i doppi sensi si sprecavano ma che in italiano si sono persi.
Sheldon: "I have sheep, I need wood. Who has wood for my sheep? C'mon ... I just want wood. Why are you making it so hard?"
E' vero che non è facile renderla in italiano mantenendo il doppio senso, un po' stupido da nerd a dire il vero, ma tradurre "wood" come "pilone" e "sheep" come "pelliccetta" proprio non va.
Si discuteva di come sia necessario cercare di mantenere il senso, o di usare un rispettivo italiano. Il problema è che nessuno gli dava contro.
E' stato un po' strategico, imho, la maggior parte delle domande le ha fatte uno dei responsabili dell'incontro, e seppure siano state fatte sul doppiaggio e la traduzione ha lasciato che la Patrizi parlasse molto a briglia sciolta, e poi comunque le star erano i tre, infatti ai 5 minuti lasciati per le domande dei giornalisti sono state fatte prettamente domande a Graziano.
Ho perso una grossa occasione di dirgliene 4, lo so...
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