Per l’appassionato della Terra di Mezzo, il fantastico universo di J.R.R. Tolkien, la rivista amatoriale Endòre rappresenta una delle più ghiotte e interessanti  novità  di questo periodo. Come sempre il lavoro di raccolta e proposizione del materiale a cura del suo direttore, Franco Manni, dimostra con quanto impegno e costanza possa essere affrontato l’universo dei Bilbo & Co. al di fuori delle mode mass-mediatiche sospinte dalla trilogia cinematografica di Peter Jackson.

Da ben sei anni Endòre si sofferma su lunghe disamine dei personaggi del Signore degli Anelli, ci racconta nuove avventure nella Terra di Mezzo attraverso curiosi apocrifi e ci presenta tantissimo materiale sotto forma di recensioni, forum e rubriche. Questa formula, vincente e immutabile, rappresenta il corpus anche di questo settimo numero. Centodieci pagine in formato A4 fittissime di cultura tolkieniana. Alcuni interventi riguardano le proposizioni di recenti speech ai vari convegni e seminari in suolo italico. Ci piace ricordare, ad esempio, l’articoli Il problema della scelta di Alex Lewis (che analizza il libero arbitrio - e oltre - dell’arte narrativa di Tolkien),  oppure il pezzo di Alberto Quagliaroli sul problema del male nella sub-creazione tolkieniana. Ma anche l’articolo di Christopher Garbowski dall’emblematico titolo: Tolkien e la spiritualità per il mondo reale. Non mancano pezzi più “leggeri” che si occupano di Internet, il forum (dove vengono affrontate in una tavola rotonda le problematiche sugli uomini dal punto di vista degli elfi, degli hobbit, dei nani, ecc.). Ottima l’intervista di Manni a Thomas Shippey, lo scrittore del saggio Tolkien autore del secolo (Simonelli editore, 2004, pagg. 356). Per la narrativa Alex Lewis ci propone invece la quinta e ultima parte dell’apocrifo Una radura nell’Ithilien… e ancora spazio alla poesia e a tantissime recensioni, dove non mancano due pezzi sul film Il ritorno del re di Jackson, ma anche sulle miniature tolkieniane in commercio e i roleplay games. In sostanza, un settimo numero davvero ricco e che ripaga ampiamente gli otto euro di costo. Se proprio va mossa una critica negativa, diciamo che abbiamo notato qualche piccolissimo problema con l’impaginato di un paio di articoli in cui il testo contorna le immagini in modo poco chiaro; ma è davvero cosa da poco, considerato che stiamo parlando di una testata amatoriale e non stampata da editori professionisti. Per quanto riguarda i testi, invece, dobbiamo dar adito a Franco Manni di aver saputo scegliere ancora una volta molto attentamente i contenuti. Per richiedere Endòre inviare 8 euro a Cosimo Franco Manni, via San Rocchino 163, 25123 Brescia. Oppure, per maggiori informazioni, scrivere a: endore@freemail.it