Nelle ultime ore si sono susseguiti titoli allarmanti che annunciavano la chiusura dello Studio Ghibli, una delle case di produzione cinematografica più amate del mondo, forse la più importante nel panorama nipponico.
Ma senza stare a perderci in tutto quello che è stato scritto altrove, risaliamo alla fonte di tutte le angosce dei fans di Miyazaki & co.: le dichiarazioni di Toshio Suzuki, co-fondatore e produttore esecutivo), rilasciate domenica scorsa a una emittente giapponese durante un’intervista che, unite a dichiarazioni precedenti del cofondatore dello Studio Ghibli, Hayao Miyazaki, per l’appunto, han fatto fare 1+1 ad appassionati e articolisti di tutto il mondo.
L'intervista che ha creato l'allarme
(Traduz. del redattore) Toshio Suzuki: "Eppure, queste parole suoneranno un po’ 'dure... Stiamo pensando di sciogliere il reparto produttivo e... fare un grande cambiamento per una migliore visibilità (?!) dello Studio Ghibli. (...) Ovviamente, il ritiro di Miyazaki è stato abbastanza significativo."
Intervistatore: "Dopo di che, cosa dovrebbe fare (lo Studio) Ghibli?"
T.S.: "Con questo, continuare a creare all'infinito come fatto fino a oggi... non è impossibile, ma... prima di tutto, proprio in questi giorni, faremo una breve pausa di riflessione per pensare a cosa fare nel prossimo futuro".
Il sito Kotaku.com specifica che Suzuki abbia usato il termine 小休止, "shoukyuushi" che può significare "pause" o "a break" or "a breather", che in italiano possiamo tradurre sempre con pausa o “prendere fiato”, e non il più categorico "kyuushi" (休止), che invece significa "stop, pause o suspend", nel senso di interruzione, sospensione.
Cercando di fare un po’ il punto della situazione, la sensazione è che il ritiro di Miyazaki abbia un po’ destabilizzato l’organizzazione del reparto creativo-produttivo dello studio nipponico ma di certo la chiusura a nuovi lungometraggi è fantascienza pura.
Quel che è vero e al momento, forse, il cuore del problema, è che non si assume un Miyazaki tutti i giorni, e si è visto con tutti i film che non portano la firma dei due maestri fondatori della casa di produzione. E non è bastato neanche il detto “buon sangue non mente”, perché Goro, figlio di Hayao, non si è ancora dimostrato del tutto all’altezza del padre.
Di certo i cambi generazionali non sono un passaggio pacifico, e quindi era prevedibile che il gruppo avrebbe dovuto rivedere le proprie priorità, fare un punto della situazione e capire come procedere, soprattutto anche a causa delle non buone acque dal punto di vista economico, e quindi questa intervista sembra più che altro una dichiarazione in tutta trasparenza che un tentativo di scatenare una tempesta di sabbia solo per, magari, attirare l'attenzione su di sé. Non c'è che dire, paradossalmente ci sono riusciti, ma chi ama lo Studio Ghibli e le loro produzioni cinematografiche sa bene che la qualità della loro arte non ha certo bisogno di stratagemmi di questo genere.
E non è mai sembrato un gruppo che abbia paura di mettersi al lavoro per affrontare una crisi. Insomma, non ci resta che stare a guardare.
Il futuro immediato dello Studio Ghibli
Quelle che al momento sembrano le uniche certezze sono, però, le uscite cinematografiche e televisive: il 19 luglio scorso è arrivato nei cinema nipponici When Marnie Was There, diretto da Hiromasa Yonebayashi, di cui speriamo di avere al più presto novità e recensioni positive, oltre che le date dell’arrivo in Italia.
In più, nei prossimi mesi, sempre in Giappone, verrà lanciata la prima serie tv prodotta dallo Studio Ghibli, Ronja, la figlia del brigante, diretta da Goro Miyazaki.
Tra l’altro in Italia prossimamente dovrebbe arrivare anche l’ultimo film di Isao Takahata, La principessa splendente (かぐや姫の物語 Kaguya-hime no monogatari, letteralmente La storia della principessa Kaguya), sempre grazie alla distribuzione della Lucky Red, anche se non ci sono date ufficiali per il nostro paese, ma intanto è iniziata la distribuzione in paesi franco-tedeschi che si protrarrà fino a novembre prossimo.
Tuttavia i più attenti fans ricorderanno che l'uscita de La principessa splendente era stata fissata per il 20 luglio 2013, contemporaneamente a Si alza il vento (Kaze tachinu) di Hayao Miyazaki, così come era successo con Una tomba per le lucciole e Il mio vicino Totoro nel 1988. Tuttavia per ritardi nell'ultimazione dello storyboard hanno costretto lo Studio Ghibli a posticiparne l'uscita di circa quattro mesi (23 novembre 2013). Questo, in qualche modo, è un ulteriore segnale con diversi risvolti. Se da un lato c'è l'assoluta meticolosità nel produrre un lavoro di qualità indiscutibile quando si parla di Takahata e Miyazaki, di certo c'è un problema di alti costi di produzione che per una casa cinematografica non ha un peso indifferente.
In attesa di eventuali nuove dichiarazioni e di avere qualche buona notizia, speriamo che torni presto a soffiare un vento di buone novità tra gli uffici dello Studio Ghibli.
4 commenti
Aggiungi un commentoCerto, un Miyazaki non si trova facilmente, ne' si puo' improvvisare... pero' non credo che certi capolavori dello Studio Ghibli siano solo merito suo, ma anche del suo staff creativo. Detto questo, forse lo studio Ghibli dovrebbe cambiare genere, tornare a fare storie epiche, drammatiche, avventurose ! Gli ultimi film - in parte tratti da romanzi occidentali - (Il castello errante, Arriette, Terramare - Ponyo) non mi sono sembrati cosi' belli come alcuni vecchi film (Mononoke, Porco rosso, Nausicaa) o vecchie serie anime come Conan il ragazzo del futuro, e - se non erro - la prima stagione di Lupin III...
Non sono d'accordo, perché penso che in quelle storie occidentali il loro tocco nipponico sia meraviglioso!
Quantomeno, non paragoniamo Howl con Arrietty!
A parte questo certo, Miyazaki non ha lavorato da solo, ma ora quei collaboratori hanno una grande opportunità e spero che i capi dello SG gliela possan dare. Il punto è che non c'è una strada sola. Veramente anche io concordo con il concetto di pausa di riflessione, analisi, riorganizzazione e ripartenza.
Però dico, ma possibile che Miyazaki non avrà più voce in capitolo? Non ci credo ma neanche... finché avranno forze, i fondatori potranno guidare, no?
Anche a me piacerebbe un ritorno a film di questo tipo anche se Il castello errante di Howl e La città incantata sono stupendi
Beh, in effetti devo riconoscere che Il castello errante di Howl e' abbastanza avventuroso e drammatico (c'e' di mezzo una guerra con tanto di bombardamenti). Per quanto riguarda la Citta' incantata, l'ho rivisto di recente e non mi ha proprio entusiasmato. Certo e' bello, ma non e' all'altezza dei precedenti film dello studio Ghibli. Resto comunque un fan di Miyazaki (e degli anime in generale), e non i perdero' nessuno dei loro film (vecchi e nuovi).
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