La casa editrice Castelvecchi ha pubblicato l’ultima fatica letteraria del poliedrico autore Paolo Logli, conosciuto e apprezzato sceneggiatore, autore televisivo e teatrale, decine di titoli per la tv, dalle soap operas alle miniserie portano la sua firma.
Il titolo del romanzo Dura pioggia cadrà (2014) si rifà al titolo della canzone di Bob Dylan e il suo sottotitolo da una precisa indicazione del suo contenuto: L’ultima storia di Avalon.
Abbiamo avuto il piacere di leggere in anteprima questo romanzo che pur rifacendosi alle vicende e ai personaggi della bellissima storia di Re Artù e dei Cavalieri della Tavola Rotonda si svolge nella moderna Roma di questi anni.
Come abbiamo scritto, abbiamo letto in anteprima il romanzo e sinceramente non possiamo che consigliarne la lettura, un romanzo che sin dalle prime pagine affascina il lettore, intriso si speranza e di tristezza con personaggi come il druido Merlino hanno trascinato la loro esistenza per moltissimi secoli, dopo la caduta di Camelot, e lui e gli altri hanno continuato per sedici secoli a proteggere la mitica spada di Excalibur.
I personaggi sono appunto Merlino, Artù, Lancelot e Parsifal. I quattro con il passare dei secoli si sono persi di vista; ma anche altri personaggi hanno attraversato il grande fiume del tempo come Mordred e la bellissima Morgana e loro vogliono impossessarsi della spada che da un enorme potere a chi la possiederà, un potere che permetterà loro di governare il mondo.
Gli antichi dei hanno ordinato a Merlino di custodire la spada fino al momento in cui interverrà un uomo giusto che impugnandola salverà il mondo dal male, ma per prendere la spada protetta da mille magie dovranno essere presenti in quattro: Merlino, Artù, Lancelot e Parsifal.
Come abbiamo scritto i quattro si sono persi di vista e nel romanzo seguiremo le avventure di Merlino, ormai oppresso dai secoli passati, quasi alcoolizzato per dimenticare le “tante” vite trascorse, i tanti luoghi dove ha vissuto nascosto, sapendo che era cercato dai suoi nemici. Luoghi che ha dovuto cambiare per non insospettire chi viveva vicino a lui.
Ora vive in una periferia di Roma e una sera appena sceso dalla metropolitana, si accorge di essere l’ultimo passeggero e “sente” che sulle scale c’è un nemico in agguato, anzi i nemici sono tre scaglionati fino all’uscita. Usando il potere di cui è dotato assorbe l’energia della Madre Terra e distrugge i tre, facendone letteralmente esplodere due e tagliando la gola al terzo. Fatto questo si rende conto che erano dei balordi e ora il suo assorbire il potere dalla terra lo ha reso individuabile dai nemici.
Fugge e ora il suo scopo è di nascondersi ai nemici e nel contempo trovare Artù, Lancelot e Parsifal per difendere meglio Excalibur. Ma i nemici sono tanti, agguerriti e senza scrupoli.
Sarà una lotta senza quartiere fatta con armi moderne e con la magia
Un brano
«Il vecchio si lascia cadere in ginocchio e respira, lentamente, lasciando che l'aria che entra dilati il diaframma e plachi le dolorose contrazioni che lui non riesce a dominare. Ma inutilmente. Allora, con un gesto lento, doloroso, passa la punta delle dita sulle guance del piccolo, sozze di sangue. Lo fa con delicatezza, come accarezzasse il collo di un papavero reciso da una falce. Poi appoggia la fronte sullo stipite di metallo della porta, gelido nell'aria della notte. E, finalmente, piange. Piange fino alla dimenticanza di sé, perché per la prima volta tutto gli è sfuggito di mano. Da quelle stesse mani che ora poggiano a terra mentre l'elettricità fluisce via dal suo corpo, allargandosi sul selciato come una pozza da un otre bucato. Come un fiume, come un torrente di montagna. Come sangue che sgorga da una ferita. Erano solo dei poveretti. Non c'entravano nulla. Scorre attraverso la pelle del palmo, e sale per gli avambracci, le spalle, le vertebre del collo. Scivola sulla superficie del cranio, liquida e azzurra, inzuppa delle sue scariche la dura madre, freme nel cervello ed esplode in un lampo violaceo nel retro degli occhi. Il vecchio afferra la bottiglia dalla tasca. La porta alla bocca, la svuota, il capo reclinato all'indietro per fare prima. Quanti secoli. Sedici secoli. E per la prima volta, ha sbaglia
La quarta di copertina
Nella Roma dei nostri giorni - notturna e avvolta in misteri antichi come il Tempo - vive nascosto il druido Merlino. Come Artù, Lancelot e Parsifal, il mago è sopravvissuto alla caduta di Camelot, quando il sogno di fondare una nuova era di pace si era infranto sotto l'attacco dei tradimenti e della brama di potere. Il compito dei quattro eroi è proteggere Excalibur, la spada magica che può cambiare il corso della Storia, in attesa di trovare qualcuno degno d'impugnarla di nuovo. Condannati alla vita eterna, costretti a confrontarsi con le proprie debolezze, i quattro eroi però si sono persi: alcuni hanno lottato su fronti opposti, altri hanno dimenticato il senso della loro missione. Ma dopo sedici secoli una nuova minaccia incombe sul pianeta, e Merlino deve ritrovare i tre compagni per un'ultima, disperata impresa. Dalle mura di Castel Sant'Angelo alle strade di Dublino, dalle trincee della Grande Guerra all'orrore di Hiroshima, il noir si colora di sovrannaturale, la ricostruzione storica accoglie il crudo romanzo metropolitano, dando vita a un'originale e indimenticabile invenzione letteraria.
L’autore
Nato a La Spezia nel 1960, ha firmato diverse serie e miniserie televisive, film e ha scritto per il teatro. Come narratore ha esordito nel 2011 con il romanzo Quis ut deus per Ad est dell'equatore.
Paolo Logli, Dura pioggia cadrà – L’ultima storia di Avalon (2014)
Castelvecchi, collana Narrativa, pagg. 378, euro 18,50
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