La Lepre Edizioni propone il saggio Gli Argonauti a Roma di Maria Fiammetta Iovine, sintesi commentata dei Dialoghi Eruditi di Giuseppe Giusto Guaccimanni.
La sinossi
Gli Argonauti sbarcano nella Roma del Seicento, tornati dalla spedizione in Colchide con un vello d’oro che stavolta è la Pietra Filosofale. E intorno a loro prende forma un incredibile circuito di nomi, volti, saperi, intuizioni alchemiche e filosofiche in grado di riscrivere le nostre conoscenze sulle cerchie ermetiche del XVII secolo. L’epopea dei nuovi Argonauti è tutta nei quarantadue Dialoghi Eruditi di Giuseppe Giusto Guaccimanni, monumentale opera scritta tra il 1698 e il 1705 e suddivisa in quattro tomi, che per tre secoli è rimasta misconosciuta benché sotto gli occhi di tutti. Alla scrittrice e libera ricercatrice Maria Fiammetta Iovine va il merito di averne intuito l’enorme potenziale: nasce così, da una sua scoperta ormai inattesa e quindi tanto più clamorosa, Gli Argonauti a Roma, il saggio che fa riemergere finalmente dall’oblio la testimonianza diretta di Guaccimanni e chiarisce circostanze storiche che finora erano state solo oggetto di ipotesi, a cominciare dal ruolo svolto nel panorama culturale italiano ed europeo dall’Accademia degli Umoristi.
Il nuovo libro di Maria Fiammetta Iovine ci introduce come ospiti o discepoli di riguardo nell’eccezionale parterre degli Argonauti seicenteschi, uomini e donne tutti in viaggio verso le “colonne d’Ercole” della conoscenza. Guaccimanni, Argonauta egli stesso, si ispira alle conversazioni accademiche alle quali ha assistito, e che forse in qualche caso trascrive, e sembra così di ascoltare le voci di Cristina di Svezia, Francesco Maria Santinelli, Athanasius Kircher e Robert Boyle, insieme a quelle dei principali esponenti della nobiltà romana (Acciaioli, Albani, Aldobrandini, Altemps, Cesarini, Colonna, Massimo, Orsini, Ottoboni, Pamphilj, Sforza...). Nei Dialoghi si disquisisce con disarmante naturalezza di atomismo e trasmutazioni, o delle vicende di Federico Gualdi e dei Rosacroce, di Sendivogio e di Filalete. Abbiamo perfino il privilegio di visitare gli horti di Villa Palombara nell’anno 1701, per guardare da vicino geroglifici e figure della Porta Magica: si tratta della prima, inedita testimonianza del celebre monumento alchemico, finora documentato solo a partire dai primi dell’Ottocento. Gli Argonauti a Roma, prima sintesi commentata dei Dialoghi Eruditi di Guaccimanni, è anche la testimonianza di un ritrovamento straordinario, che apre nuovi orizzonti agli storici e agli studiosi di esoterismo: grazie a Maria Fiammetta Iovine d’ora in poi la “Roma segreta” del Seicento ci sarà senza dubbio più familiare.
Gli autori
Giuseppe Giusto Guaccimanni (1652-1705), poeta e alchimista ravennate vissuto a Roma, ci consegna una storia inedita del Seicento dalla prospettiva privilegiata di chi ne conobbe i protagonisti. Gli Argonauti appaiono, in carne e ossa, quasi in una lunga intervista impossibile. E le speranze di un'intera schiera di ricercatori, amanti dell'antica Arte, rifulgono intatte un attimo prima di spegnersi nel “secolo dei lumi”.
Maria Fiammetta Iovine è una libera ricercatrice nei campi dell’alchimia, dell’ermetismo e del Rosacrocianesimo. Ha al suo attivo importanti ricerche su Massimiliano Palombara (1614-1685) e sulla cerchia alchemica della Roma seicentesca, che ebbe tra i suoi protagonisti la regina Cristina di Svezia, Athanasius Kircher, Francesco Maria Santinelli. Alla vita di Massimiliano Palombara è ispirato anche La bugia dell’alchimista (La Lepre Edizioni, 2013) pubblicato da Maria Fiammetta Iovine con lo pseudonimo di Jason d’Argot.
Maria Fiammetta Iovine, Gli Argonauti a Roma
La Lepre Edizioni - Collana I Saggi - Pag. 208 - 14 €
ISBN: 978-88-96052-94-5
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