Definita dagli appassionati "Rai Nerd", la quarta rete del servizio televisivo nazionale nasce dall'idea del direttore Carlo Freccero di creare un canale con contenuti più giovani ed editorialmente freschi che esulassero dalla programmazione generalista della tv nostrana.
In un mondo mediatico sempre più serializzato, la rete ha scelto una linea di proposte a cavallo tra passato e futuro volte alla creazione di percorsi "didattici" che sfruttano i cicli cinematografici selezionandoli sotto forma di serialità filmica strizzando l'occhio a produzioni dell'estremo oriente ed europee portando alla luce tesori sepolti nei meandri della rete.
Cercando di offrire la massima varietà possibile tra i prodotti rivolti alle fasce più giovani: dal teen drama al crime e soprattutto dal fantasy alla Sci-Fi, Rai4 conta su un palinsesto diviso tra retrò e nuove proposte specializzate a metà tra mainstream e nicchia accostando produzioni canadesi (Sanctuary, Being Erika) con prodotti mainstream esclusivi tra cui spicca, forte scommessa, del tutto ripagata, la messa in onda in chiaro di Doctor Who.
Proprio il signore del tempo è il portabandiera di Rai4 e del suo target di riferimento trasversale nell'immaginario tra fantastico e fantascienza, un prodotto da trasmettere ad ogni costo arrivando alla trasmissione, in contemporanea mondiale, dello speciale per il cinquantennale della vetusta serie britannica.
Altrettanto importante è il passaggio in chiaro de Il Trono di Spade, serie fantasy di culto in tutto il mondo, dalla cui trasmissione la rete non poteva esimersi in quanto specchio della matrice fantastica che la programmazione vuole riportare sul piccolo schermo italiano.
Insieme a film e serial, il canale pone l'accento anche sul mondo correlato alla produzione cinematografica portando per la prima volta in chiaro la diretta degli Emmy Award 2014 per la felicità di un pubblico che giorno dopo giorno riscopre il piacere della visione di questi eventi mondiali sul piccolo schermo rispetto al web.
Oltre questi due cavalli di battaglia è opportuno ricordare altre serie di punta come Vikings, voluta come anello di congiunzione con il nuovo ciclo Epic spinto dalla rete per proporre moltissimi film d'ambientazione storica mai arrivati da noi.
Sebbene lo stesso direttore di rete Nepote, grande appassionato e conoscitore di fantascienza, abbia voluto passare le ultime, inedite, stagioni di Stargate Atlantis, resta buono il riscontro di pubblico su Star Trek, tra i primi cicli della rete e talmente fondativo dell'immaginario fantascientifico da venire riproposto anno dopo anno anche con il commento in diretta delle pellicole sulla pagina della rete da parte dello STIC.
Tutto questo fa di Rai4 un canale sospeso tra passato e presente del racconto fantastico accompagnato didascalicamente e didatticamente dai magazine di approfondimento voluti dalla redazione: l'antologico Wonderland e il monografico Mainstream cui presto si unirà, in occasione del compleanno della Rai, Memorie dal Futuro, cronistoria dagli anni sessanta ad oggi della fantascienza nazionale e made in Rai a cavallo tra reportage e sceneggiati che hanno fatto la storia di un'Italia che troppo presto a dimenticato di saper produrre buona Sci-Fi
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