Big Hero 6 è la storia della genesi di un gruppo di supereroi.
In un futuro più o meno prossimo, nell'ipertecnologica città di San Fransokyo (fusione di San Francisco e Tokyo) Hiro Hamada è un ragazzo prodigio, già diplomato a 13 anni; il fratello Tadashi vorrebbe che Hiro s'iscrivesse all'Università, nella stessa facoltà che frequenta lui, un campus interamente dedicato a giovani geni.
Ma Hiro sembra più interessato a usare la sua geniale capacità di inventore per ideare robot per i combattimenti clandestini, mettendo in apprensione non solo il fratello, ma anche la zia Cassie, che gestisce una caffetteria e ha allevato i due ragazzi da quando i loro genitori sono morti dieci anni prima.
Le attitudini geniali sono di famiglia, Tadashi pertanto presenta a Hiro la sua ultima creazione: il robot Baymax, un infermiere automatizzato programmato per proteggere l'incolumità e la salute degli esseri umani. Data l'attitudine di Hiro a mettersi nei guai, glielo dona sia per sentirsi più tranquillo, sia per stimolarlo allo studio. E riesce nel suo intento perché, dopo la visita al campus, Hiro si mette a studiare di buona lena per l'esame di ammissione.
Giusto nel giorno in cui Hiro supera le selezioni per iscriversi all'Università, presentando dei mirabolanti microrobot da lui inventati, un tragico evento cambia per sempre la sua vita.
Hiro, scoraggiato e affranto dal dolore, verrà smosso dalle amorevoli cure di Baymax, e dall'affetto dei compagni di corso, un gruppo eterogeneo di nerd geniali. Inoltre c'è il sospetto che Alistair Krei, un disinvolto capitano d'industria che si era dimostrato molto interessato ai microrobot di Hiro, stia tramando qualcosa nell'ombra.
Per scoprire chi sia e affrontare il misterioso personaggio che con una maschera kabuki sembra stia architettando un piano diabolico, Hiro sfrutterà le sue geniali capacità per potenziare Baymax, ma anche per dotare i suoi amici di congegni basati sulle loro invenzioni, facendoli diventare un gruppo di supereroi.
Ma per risolvere le prove che li aspettano, i ragazzi e le ragazze del gruppo dovranno imparare a superare la solitudine a cui sono abituati gli scienziati per pensare e agire come un gruppo.
Big Hero 6 è un viaggio eroico classico. Una storia di avventura e di crescita, indirizzata ai ragazzi ma piena di riferimenti e inside joke destinati agli adulti.
Siamo davanti a uno di quei casi in cui non c'è nulla che, preso e analizzato singolarmente, sia originale, ma la miscela è ben confezionata, il registro passa dall'ironico, al comico, al drammatico ed eroico nell'arco dei 108' del film, con una storia narrata con buon senso del ritmo e una sceneggiatura solida e lineare.
La tecnica è superlativa. L'ambientazione affascina sin dall'inizio per la cura del dettaglio, con architetture ottimamente strutturate e fondali dai colori affascinanti e le scene d'azione coinvolgono proprio perché realizzate allo stato dell'arte.
L'animazione di Baymax lo rende un personaggio capace di suscitare empatia pur nella apparente semplicità delle sue linee. Anzi proprio nella sua versione "nuda" è maggiormente simpatico e suscita le maggiori emozioni, che vanno dalla tenerezza per la sue azioni protettive, alla complice ilarità per la sua goffaggine. Non si ride del personaggio, ma "con" il personaggio.
Se Baymax è la star, ben caratterizzati sono Hiro e Tadeshi, tutti gli altri personaggi hanno un minore spessore. Si percepisce qualcosa e non siamo mai nel campo del mero stereotipo, ma appare chiaro che la struttura della storia è quasi da puntata pilota di una possibile serie di film o telefilm, nella quale si rinuncia a caratterizzare alcuni personaggi riservandosi di farlo in altri episodi. Alcune trovate narrative sono prevedibili, anche dai più piccoli, spettatori molto attenti ed esigenti.
Se cercate una commedia avventurosa per la famiglia, per passare durante le feste un pomeriggio disimpegnato e divertente, Big Hero 6 è il film che fa per voi. Rimanete fino a dopo i titoli di coda, lo dico in particolare ai genitori e fratelli maggiori, ne vale la pena.
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