Ursula Le Guin - autrice della serie di romanzi fantasy Earthsea - abbandona definitivamente ogni indugio e dà libero sfogo alla sua insoddisfazione. La miniserie televisiva Legends of Earthsea è stata oramai trasmessa da SciFi Channel (prima puntata il 13 dicembre) e i fans dei suoi libri hanno unanimamente condannato l'adattamento come un completo tradimento della dignità letteraria dei suoi romanzi.
Molti lettori hanno scritto all'autrice per chiederle come abbia potuto acconsentire allo scempio della sua opera e la Le Guin - postando un messaggio sul sito www.slate.com (vedi: http://www.slate.com/id/2111107/) - ha risposto alla maggior parte delle loro domande, ringraziando al contempo i suoi ammiratori per averla confortata dalle tante frustranti "brutte sorprese" che l'evolversi della lavorazione di questa miniserie le ha via via riservato.
Lucido e furioso, il suo messaggio è intitolato "A Whitewashed Earthsea: How the Sci Fi Channel wrecked my books" (Un Earthsea slavato: Come Sci Fi Channel ha fatto a pezzi i miei libri). Un titolo che la dice già lunga. Anche le frasi d'esordio sono molto dure: "La miniserie è dissennatamente basata sui miei libri della serie Earthsea" e "I miei romanzi raccontano di due giovani che scoprono 'che cosa' siano i loro poteri, la loro libertà e le loro responsabilità, mentre non so proprio 'che cosa' questo film racconti. E' zeppo di scene prese dai miei libri ma private d'ogni senso, perché liberamente reinterpretate e inserite in ordine sparso in una trama totalmente differente dalla mia"
Il principale oggetto del contendere - ma non l'unico - nel disaccordo creativo fra la Le Guin e i produttori della miniserie, è quindi la sceneggiatura. Le Guin ammette che il fattore chiave l'aveva convinta a cedere a Sci Fi Channel i diritti TV di Earthsea era la promessa che Philippa Boyens, co-sceneggiatrice della trilogia cinematografica del Signore degli anelli, avrebbe scritto il film. Ma col passare dei mesi, il contratto fra Sci Fi Channel e il produttore esecutivo giunse a scadenza. Andato via costui, anche l’accordo con Philippa Boyens decadde. Il nuovo produttore esecutivo, Robert Halmi Sr scelse fin da subito lo sceneggiatore Gavin Scott.
"La perdita di Philippa Boyens fu un duro colpo" - dice Ursula Le Guin - "Ma avevo visto la miniserie DreamKeeper, prodotta da Halmi, che aveva un sorprendente cast di Nativo-Americani. Speravo che Halmi riuscisse ad includere nel cast di Earthsea alcuni di questi grandiosi attori". Nonostante la cattiva fama di Gavin Scott (i fans della scrittrice Marion Zimmer Bradley avevano disprezzato il suo adattamento televisivo del romanzo Le Nebbie di Avalon) la Le Guin nutriva ancora la speranza che i temi etnici e razziali della serie Earthsea – nei romanzi si lascia intendere che i protagonisti appartengono alle più diverse razze umane, con prevalenza di pellerossa e neri - ricevessero un trattamento adeguato.
Secondo brutto colpo: con un'unica eccezione (il nero Danny Glover), il cast venne formato con attori rigorosamente di razza bianca. Qualche conversazione con i responsabili di Sci Fi Channel, nella speranza di far valere il suo stato contrattuale di consulente, e per la Le Guin arrivò la terza brutta sorpresa: "Scoprii che ‘consulente’ significa qualsiasi cosa il produttore vuole che significhi, ossia poco o nulla". La produzione cominciò ad ammettere apertamente che sarebbe stato molto improbabile che i pareri della scrittrice avrebbero contato qualcosa. Quando Ursula ricevette in visione la sceneggiatura, le riprese erano già iniziate. Di fatto, l’avevano tagliata fuori. Nessuna sua opinione poteva modificare alcunché di un film ormai già in fase avanzata di realizzazione.
"Leggendo la sceneggiatura" - dice Ursula Le Guin - "realizzai che i produttori non avevano comprensione alcuna dei temi dei miei libri, e nemmeno erano interessati a scoprirlo. Tutto quel che avevano intenzione di fare era usare il nome Earthsea e qualche scena prelevata dai miei libri, per mettere in piedi una generica e dozzinale storia di magia dalla trama priva di senso e condita da sesso e violenza". Insomma, la quarta e definitiva mazzata per l'oramai infuriata Ursula.
Tornando al tema razziale, che sta veramente a cuore alla scrittrice (come si vede anche dal suo pluripremiato romanzo di fantascienza La Mano Sinistra delle Tenebre), Ursula Le Guin sottolinea che il tradimento di questo aspetto della sua opera è inaccettabile - nel creare l'ambientazione di Earthsea dipinse volutamente un mondo "arcobaleno" (è proprio il termine usato dalla scrittrice per indicare la multirazzialità del suo mondo) - e aggiunge che talvolta lettori di colore le hanno confessato che da adolescenti non amavano leggere fantasy o fantascienza, Earthsea a parte, perchè non coinvolti da storie di "gente bianca in mondi di bianchi".
In chiusura del messaggio, Ursula Le Guin precisa che è sempre stata cosciente del rischio che la scelta di una scrittrice bianca di parlare a nome della gente non bianca, co-optandone la voce, si traducesse in un atto di arroganza culturale estrema, ma sapeva anche che “In un mondo fantasy totalmente inventato, o in un mondo dell'estremo futuro, questo rischio è enormemente mitigato. La bellezza della fantascienza e della fantasy è proprio la libertà di invenzione. Ma l’estrema libertà va di pari passo con la responsabilità: un concetto che questi produttori sembrano non capire affatto”.
23 commenti
Aggiungi un commentoLo stesso Stefanino Re ha spesso ripudiato le trasposizioni cinematografiche dei sui libri.
E l'unica che ha diretto si è rivelata una porcheria...
Vero. A ognuno il suo.
Era solo una proposta di ragionamento - in prima approssimazione- giusto per dire che mi par ovvio ci sono tanti fattori e dettagli in gioco, quindi nessuna meraviglia che cose del genere succedano.
(io ripudierei anche i libri del reuccio... argh! No, è Natale... ve lo dico dopo la befana )
lo sceneggiato non sarà granché, ma la musica è favolosa! Jeff Rona, per me sconosciuto, è proprio bravo!
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