Milla Jovovich potrebbe essere la prossima attrice a prestare il volto a un personaggio creato da George R.R. Martin, mentre Justin Chatwin dovrebbe già far parte del cast. In questo caso però non stiamo parlando di Game of Thrones ma di un nuovo progetto fantasy che potrebbe intitolarsi In the Lost Lands. Il film, che secondo quanto annunciato dovrebbe riunire alcuni personaggi femminili molto forti creati da Martin, sarà diretto dal regista tedesco Constantin Werner.
Werner, che ha anche lavorato come produttore, ha diretto e sceneggiato due film, l’horror Dead Leaves (1998) e lo storico The Pagan Queen (2009). Il canadese Chatwin ha partecipato alla serie televisiva Smallville, al film di Steven Spielberg La guerra dei Mondi e dal 2011 è uno degli interpreti principali della serie statunitense Shameless.
Più lunga la filmografia di Milla Jovovich, attrice, cantante e modella di origini ucraine. Fra gli altri titoli ricordiamo Il quinto elemento (1997), The Million Dollar Hotel (2000), i film della serie Resident Evil (2002, 2004, 2007, 2010 e 2012), Stone (2010) e I tre moschettieri (2011).
Secondo quanto annunciato da Hollywood Reporter il film sarà girato in Germania negli ultimi mesi del 2015, con una produzione tedesco-canadese. Al suo interno si intrecceranno le trame di ben tre racconti diversi scritti da Martin. In comune queste opere hanno la commistione fra i generi, a cavallo fra fantasy, horror e fantascienza, ma essendo racconti privi di reali punti di contatto bisognerà vedere come la produzione riuscirà a riunire i singoli testi in un’opera più grande.
Il primo racconto è quello che ha donato il titolo all’intero progetto, In The Lost Lands. Scritto nel 1982 è arrivato per la prima volta in Italia nel 1988 nell’antologia Guerriere senza tempo con il titolo Nelle terre perdute. Guerriere senza tempo è fuori catalogo da anni, attualmente il racconto è in commercio nell’antologia I re di sabbia. La protagonista è una maga, Gray Alys, capace di esaudire le richieste di chi la paga per ottenere i suoi servigi. Il problema, come ricorda un vecchio proverbio che ammonisce a fare attenzione a quel che si desidera perché senza dubbio lo si otterrà, è che non sempre l’avverarsi di un desiderio garantisce la felicità. Del resto la prima frase del racconto è tutta un programma:
“Da Gray Alys puoi comprare tutto quello che vuoi.
Ma è meglio di no.”
Negli anni ’80 Martin aveva ipotizzato di scrivere una serie di racconti incentrati su Gray Alys, ma non è mai andato oltre il primo testo. Stessa sorte è toccata a un’altra possibile serie, quella di Sharra, la “ragazza che vaga tra i mondi”, alla fine protagonista solo del racconto del 1976 The Lonely Songs of Laren Dorr. Tradotto una prima volta nel 1979 nell’antologia Canzoni d’ombra e di stelle con il titolo I canti solitari di Laren Dorr, è ora disponibile come Le solitarie canzoni di Laren Dorr in Le torri di cenere. Si tratta di una storia dall’atmosfera molto malinconica, impregnata di quello che Martin stesso definisce l’aspetto più romantico della sua scrittura.
Anche se si è fermata al primo racconto la storia di Sharra non è mai sparita dalla mente di Martin. Dopo la fine di La bella e la bestia (1987-1990), per la quale aveva scritto quindici sceneggiature, lo scrittore si era sentito pronto per proporre ai network un suo progetto. Il suo primo pensiero ara andato al racconto con cui aveva vinto da poco il World Fantasy Award, Commercio di pelle (The Skin Trade, 1989), ma volendo andare sul sicuro aveva proposto anche un altro progetto. The Skin Trade, scartato all'epoca, è stato opzionato alcuni anni fa. Il secondo progetto proponeva un personaggio molto simile a Sharra: una ragazza che vaga tra i mondi usando portali magici, in fuga da qualcuno di molto pericoloso. Da quest’idea sarebbe stato girato un episodio pilota intitolato Doorways (1993), ma a causa di alcuni contrattempi la serie non sarebbe mai stata realizzata. Rimangono un film visto da poche persone, una sceneggiatura pubblicata in originale nell’antologia Dreamsongs che dovrebbe arrivare in Italia nei prossimi mesi in un volume edito da Mondadori e un graphic novel pubblicato negli Stati Uniti fra il 2010 e il 2011.
L’ultimo racconto è Bitterbloms. Scritto da Martin nel 1977, è apparso nell’antologia Le torri di cenere con il titolo Fioramari. Chi conosce Le cronache del ghiaccio e del fuoco (A Song of Ice and Fire in originale, e va notato che si parla di un canto e non di una cronaca, e canto e musica sono sempre stati importanti nelle opere di George) non fatica a ritrovare lo scrittore che in questi ultimi anni è stato così importante per il genere fantasy. Non si fatica davvero a immaginare la storia di Fioramari ambientata in quelle terre gelide che si trovano oltre la Barriera:
“Non c’era mai stata speranza che sopravvivesse, non in Pieninverno. Nessuno sopravviveva. Gli alberi erano stentati e spogli in quella stagione, l’erba e le foglie morivano, gli animali si congelavano o si rintanavano sottoterra a dormire. Perfino i lupi del vento e i vampiri smagrivano e diventavano più aggressivi, e molti morivano di fame prima del disgelo.”
Quello che però queste opere hanno davvero in comune oltre a dettagli di ambientazione, alla concretezza dei problemi affrontati dai protagonisti, al canto e a un certo tono crepuscolare, è la presenza di inganni e bugie che spesso possono rivelarsi mortalmente pericolosi.
1 commenti
Aggiungi un commentoTra quelli citati il racconto che più mi piacerebbe vedere al cinema o adattato per una serie tv è quello di Sharra, la sua atmosfera malinconica è molto toccante, ed il tema del viaggio tra i mondi offre possibilità quasi illimitate per sbizzarrirsi con la fantasia (ancora brucia il mancato sviluppo di Queste Oscure Materie)
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